Capitolo 7

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TURBOLENZE

Ero seduta in cucina a disegnare i miei bozzetti, quando all'improvviso, Duke comparve dietro di me e mi diede un bacio sulla guancia. Sussultai al suo tocco.

«Buongiorno, ti sei svegliata presto? Non ti ho trovata a letto.»

Rimasi in silenzio e infine feci un profondo respiro.

«Duke, abbiamo sbagliato!»

Il suo sorriso scomparve, per lasciare spazio a un'espressione confusa.

«È stato un errore. Non dovevamo spingerci a tanto», continuai.

Lui riflesse prima di parlare.

«Rose, noi siamo marito e moglie. Sono passati due mesi dal nostro matrimonio. Non abbiamo fatto niente di sbagliato, non sentirti in colpa. So che questo tuo stato d'animo è dovuto al tuo ex ma, Rose, io ci tengo a te, e voglio che tu sia felice con me» disse, inginocchiandosi davanti a me. Mi scese una lacrima. Non tanto per le sue parole, ma per aver nominato il mio "ex".

«Non me la sento ancora di andare avanti. Sento di tradirlo in questo modo.»

«No, no, ehi, Rose, tu non stai tradendo nessuno. Lui non vorrebbe questo per te, vorrebbe solo la tua felicità», continuò a ripetermi, tenendo le mie mani fra le sue. I suoi occhi sembravano un talismano blu e, più li guardavo, più sentivo di star entrando in una sorta ipnosi.

Ma comunque, non riuscivo a perdonarmi. La mia felicità era sempre stata Cole, e adesso, mi sentivo una traditrice.

«Guardami.» Mi sollevò il mento, per catturare miei occhi.

I suoi, però, non riuscivo ancora a decifrarli. Le parole che diceva sembravano sincere, ma il suo sguardo non altrettanto. E si sa che, gli occhi sono lo specchio dell'anima.

«Non demoralizzarti. Siamo stati bene e lo saremo ancora di più. Io mi impegnerò.»

Si avvicinò sempre di più, mi asciugò le lacrime e mi diede un bacio a stampo sulle labbra. Io mi tirai indietro d'istinto.

«Duke...»

«Shh» Mi zittì con un altro bacio.

«Sei bellissima», disse, prima di alzarsi e allontanarsi, per poi uscire di casa.

Mi lasciò così. Confusa e stordita.

***

Trascorsi la giornata in un mucchio di pensieri.

Avrei tanto voluto sfogarmi con qualcuno, ma non conoscevo nessuno a Londra. Mi sentivo così sola e indifesa. Immersa in domande a cui non sapevo dare una risposta.

Avrei voluto riuscire ad accettare ciò che avevo fatto, ma mi sentivo una traditrice. Ero arrabbiata con me stessa, ma soprattutto con Duke. Se prima provavo astio nei suoi confronti, adesso era moltiplicato per dieci.

Tutte le mie paure le riversai su di lui. Inconsciamente, lo incolpai per tutto. Era la causa del mio male. Non volevo più vederlo nè sentirlo. Era come se mi fossi immedesimata in Cole, ma con le mie emozioni, che al momento, erano completamente sgretolate.

Quando Duke tornò a casa, non gli feci trovare neanche la cena pronta.

Ero sdraiata sul mio letto ad ascoltare un po' di musica per cercare di calmarmi.

«Rose? Rose?»

Il mio nervosismo aumentò, sentendo la sua fastidiosa voce rimbombare per tutta la casa. Fino a quando, arrivò nella mia camera.

Nel mio cuore. Custode dell'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora