Capitolo 9

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INASPETTATO

Il tempo passava, e come ogni mattina, mi alzai all'alba e scesi in cucina a preparare la colazione.

Non feci neanche in tempo a fare il caffè che suonò il telefono.

"Mamma".

Non mi chiamava mai così presto. Risposi.

«Rose, tesoro...» Dal tono che aveva sembrava preoccupata.

«Mamma, come mai così presto? È successo qualcosa?»

Rimase in silenzio per qualche secondo.

«Sono in ospedale.»

Sussultai alle sue parole.

«Come, cosa, stai bene?»

«Io sì. È per tuo padre...»

«Cos'è successo?» domandai preoccupata.

«Non ti abbiamo voluto dire niente per non rovinarti la vita più di quanto abbiamo già fatto. Tuo padre è malato di cuore. L'abbiamo scoperto un po' di tempo fa. Stanotte si è sentito male e abbiamo chiamato l'ambulanza. Adesso è sotto osservazione, ma dovrà subire un intervento.»

Iniziai a tremare. Il mio cuore batteva a mille.

«Avreste dovuto dirmelo. Arrivo da voi il prima possibile.»

Chiusi in fretta la chiamata e corsi subito in camera da Duke. Con le lacrime agli occhi, lo strattonai per svegliarlo.

«Rose, che succede?» domandò, ancora addormentato.

«Duke, devo andare immediatamente da mio padre. È malato ed è in ospedale, dovrà essere operato.»

«Oh mio dio! Prenoto subito il primo volo!»

Prese il pc, mentre io mi sedetti sul letto preoccupata.

Non me lo sarei mai perdonata se fosse venuto a mancare senza avergli dato l'ultimo saluto.

Non ci eravamo lasciati in ottimi rapporti e, anche se a volte dicevo di odiarlo con tutta me stessa, era pur sempre mio padre, e io ero sua figlia.

«C'è solo un posto disponibile alle 13:00. Vai tu, io ti raggiungerò dopo.»

Andai subito a prepararmi. Presi solo il necessario.

Poco dopo, Duke mi accompagnò in aeroporto. Per la prima volta aveva messo me al primo posto invece che il suo lavoro.

Il mio volo stava per partire. Lo salutai frettolosamente dandogli un bacio e andai via.

Il viaggio fu abbastanza breve, o forse, sembrò così per l'ansia che mi stava divorando. Una volta atterrata, corsi subito in ospedale.

«Mamma!» Mi precipitai da lei.

«Figlia mia, sei venuta!» Mi abbracciò calorosamente.

«Come sta papà?»

«È stato appena operato. Adesso c'è Paul in stanza con lui.»

Entrai in stanza. Era sdraiato sul letto. Le sue condizioni sembravano pessime.

«Papà», dissi ad alta voce.

Girò lentamente la testa per guardarmi. Paul lasciò la sua mano e si diresse verso la porta, stringendomi la spalla prima di uscire.

«Rose, sei venuta.» La voce gli usciva a malapena.

«Come stai?» gli domandai, sedendomi sul letto.

«Sono stato meglio. Dov'è Duke?»

«C'era solo un posto disponibile oggi, ci raggiungerà a breve.»

Nel mio cuore. Custode dell'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora