(Im)possible

Chapter eighteen

⚠️ATTENZIONE⚠️

🔞Questo capitolo contiene scene esplicite🔞

Circa un'ora dopo ci ritroviamo a casa di alcuni ragazzi del college. Sono del terzo anno e vivono in questa confraternita circa in cinque. Non tutti appartengono alla squadra, soltanto uno che scopro chiamarsi Finn, grazie a Lily che, non appena arriviamo, lo saluta con due baci sulla guancia. Cammina sui suoi tacchi a spillo con sicurezza, accompagnata dalla sua ragazza, mentre io e Sally camminiamo dietro di loro, a causa dell'ingente quantità di ragazzi che percorre l'intera casa.

È un'abitazione molto grande, con un ampio giardino che ospita una piscina rettangolare e due piani pavimentati con un parquet in finto legno. Nonostante ciò, però, a causa di tutte le persone presenti, che si accalcano l'uno sull'altra, c'è poco spazio per passare.

«Guarda, ci sono i ragazzi!» esclama la mia amica sulla porta d'ingresso, indicando una zona el giardino accanto alla piscina.

Sono presenti una serie di divanetti e poltroncine d'esterno intorno a un basso tavolino. Proprio lì sono seduti David, Matt, Richard e... Jason.

Deglutisco non appena lo vedo e improvvisamente ricordo ciò che è successo alla partita: il suo occhiolino, il sorrisino, la carezza. Sento di star per diventare improvvisamente rossa e investita da diversi formicolii a partire dallo stomaco. E l'ultima cosa che voglio, in questo momento, è mostrarmi insicura e debole emotivamente, perciò, schiarendomi la voce, sollevo lo sguardo dinanzi a me.

Potrei andare da Lily e Millie o aspettare che Adam arrivi alla festa, eppure non lo faccio. I miei passi si muovono in un'unica direzione: in avanti.

E la testa mi dice una sola cosa: cammina.

Proprio per questo, emetto un lieve sospiro, porto i capelli dietro le spalle in modo che tocchino la schiena nuda lasciata scoperta dal tubino argentato, e avanzo con audacia e sicurezza sui tacchi del medesimo colore. Scopro, inoltre, che Jason mi sta osservando, perciò pronuncio fra me e me: «Bene, andiamo...»

Avverto il suo sguardo bruciarmi dappertutto: sulle cosce nude, sulla scollatura, sulle labbra rosse inumidite lentamente con la lingua.

Arriviamo finalmente davanti a loro, dopo un tragitto che sembrava non finire mai, e Sally si precipita su David, in particolare sulle sue gambe per iniziare a riempirlo di baci.

Dopo un po', però, si discosta leggermente da lui, per scompigliare i capelli a Matt. Non appena lo fa, tuttavia, noto lo sguardo di David farsi più cupo e spostarsi altrove con fastidio.

È geloso di Matt?

Roteo gli occhi al cielo con un sorrisino stranito e incredulo in volto, e mi metto seduta anche io sulla poltroncina esattamente dinanzi al divanetto su cui è seduto Jason, e lo osservo per un po'.

In particolare osservo la sua posizione: ha le gambe divaricate, la mano venosa al centro di esse, poco sopra l'orlo dei jeans. In questa mano tiene un bicchiere di quello che suppongo essere un Gin Tonic, mentre nell'altra, appoggiata sul bracciolo, ha una sigaretta fra l'indice e il medio.

In seguito guardo il suo viso: la sigaretta tra le due labbra rosee e soffici, gli occhi ridotti a due palpebre a causa del fumo, la mascella definita.

Diamine... Penso tra me e me, iniziando a mordermi l'interno guancia.

In seguito, però, non appena riposo nuovamente gli occhi sui suoi, ecco che li incrocio. Affondo in quei due diamanti scuri e profondi, che non fanno altro che farmi perdere l'equilibrio ogni volta che mi guardano.