Chapter twenty-nine

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«Davvero? È stata spostata?» domando con uno sbuffo, mentre arriccio con l'indice una ciocca di capelli.

Mi riferisco alla gara di moto. Doveva essere tra tre giorni, ma a causa dell'infortunio di alcuni partecipanti l'hanno spostata di due settimane.

La stavo aspettando con tutta me stessa. Mi sono allenata tutti i giorni, in strade isolate e campi vari, sfidando costantemente la velocità. Ogni pomeriggio, dopo aver studiato, andavo a preparare me, la moto e la mia adrenalina a questa gara. Non vedevo l'ora che arrivasse, mentre invece ora devo aspettare ancora.

«Che palle...» pronuncio rivolgendomi a Sally che, intanto, sta pagando il suo milkshake.

«Avrai più tempo per prepararti...» risponde in modo distratto.

«Lo avevo già fatto, per un mese intero.» sospiro scocciata, mentre prendo il mio caffè e mi siedo davanti a lei a un tavolo qualsiasi del bar.

Emette un suono di finta comprensione, come se stesse annuendo soltanto per far cessare questo discorso.

Aggrotto le sopracciglia.

È da stamattina che non vedo la sua solita gioia e il suo solito entusiasmo. Mi ha persino salutata con un semplice cenno del capo appena ci siamo viste e- stranamente-ho ancora tutto il fiato che di solito mi strappa via con i suoi abbracci.

Che succede?

«Va tutto bene?» le domando a un certo punto, cambiando drasticamente discorso.

Lei annuisce, senza neanche guardarmi negli occhi. Beve semplicemente un po' del suo milkshake e si guarda intorno con fare annoiato.

Mordo l'interno guancia, non capendo il motivo del suo atteggiamento strano.

«Perché fai... così?» agito le mani davanti al mio viso, per indicare la sua faccia alquanto... distaccata. «Sei arrabbiata per qualcosa?»

Lo è stata tante volte con me in passato, perciò riesco da subito a capire quando c'è qualcosa che non va. Ho imparato a decifrare ogni segnale del suo corpo: sbatte più velocemente le palpebre, cambia continuamente discorso, sposta lo sguardo da un punto all'altro, rimane taciturna, e acconsente sempre a qualsiasi cosa.

Esattamente ciò che sta facendo ora.

«E non mentirmi.» le ordino con lentezza, puntandole un indice contro.

Sally sospira.

«Siete migliori amici adesso?» domanda improvvisamente con tono piccato.

Aggrotto d'istinto le sopracciglia e la guardo senza capire a cosa si stia riferendo.

«Il tuo nuovo gruppo.» chiarisce. «Ci esci spesso?»

Schiudo le labbra.

Si riferisce ad Ally, Finn, Samantha, Travis e West.

Abbasso lo sguardo, maledicendomi per non averle detto prima che stavo iniziando a frequentarli. Eppure non l'ho fatto perché sapevo che ci sarebbe rimasta male e non avrebbe di certo approvato questa mia scelta. Avrebbe iniziato a riempirmi con i suoi discorsi e a ripetermi forse dieci volte al giorno di stare attenta a quei tipi. Dovevo aspettarmi, però, che prima o poi l'avrebbe scoperto.

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