31.

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Charlotte.

È stata una settimana intensa. La mia vita, è intensa, da tre anni a questa parte. E questa settimana sembra quasi essere stata la settimana della riconciliazione, del ritorno alla normalità, ma è stata comunque intensa, stressante, tanto da volersi mettere a urlare contro il cielo da un momento all'altro.

Ripenso per qualche istante al sorriso di mia sorella Ariel il giorno che Nathan è tornato; mi torna in mente il modo in cui non riuscisse a smettere di toccarsi i capelli e di mordersi un labbro e di sorridere a tutti; e penso per un momento a come Harry mi abbia stretta a sé baciandomi una tempia, vedendo lei tanto felice e me tanto fiera di lei. Ripenso ai crolli emotivi di Zayn contro la mia spalla, ai caffè tenuti in equilibrio in ascensore e distribuiti a tutti mentre aspettavamo che aprisse l'orario di visita, alla sorpresa negli occhi del mio migliore amico quando ci vedeva lì, giorno dopo giorno, a tenere su di morale la sua ragazza.

Non l'ho fatto solo per lui. L'ho fatto per lei, perché le voglio bene, tanto.

Ripenso a come mi sia cambiata la vita in tre anni. Con lo spaccio, l'incidente, la morte di Doniya, la scomparsa di mia sorella, il processo in tribunale, gli interrogatori della polizia anche a noi che non c'entravamo nulla. Con una ragazza cieca e il mio migliore amico tradito e sempre triste. Con un tentativo di stupro. Con un ragazzo al mio fianco che credevo potesse essere solo un amico, quando è evidente che sia sempre stato un po' di più, che sia stato amore anche quando non pensavo che lo fosse.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando mi accorgo del fatto che Harry abbia svoltato all'incrocio sbagliato, verso una zona che di solito non frequentiamo, con i palazzi nuovi, gli appartamenti troppo grandi per pensare anche solo di metterci piede dentro e i terrazzi tappezzati di vasi di fiori, ora ricoperti di neve e probabilmente con pochi – pochissimi – sopravvissuti.

«Hai sbagliato strada, amore...».

E lo vedo trattenere un ghigno a quel nomignolo, che però gli fa comparire una fossetta su una guancia, e in quell'istante mi compare un sorriso sulle labbra che mi fa alzare gli occhi al cielo. Non posso trattenermi dal pensare che Harry sembri un bambino, quando sorride, ma sia un uomo a tutti gli effetti per la maggior parte del tempo restante – soprattutto in camera da letto... no, vabbè, meglio evitare.

Ferma la macchina davanti ad un condominio che di solito eviterei come la peggiore delle malattie veneree, davvero. È gradevole, devo riconoscerlo. Meno anonimo degli altri, con un vialetto carino e il portone in vetro. Ma è il poco che riesco a vedere, prima che il mio ragazzo mi bendi con un nastro di stoffa nera. Mi viene spontaneo storcere il naso, il che lo fa ridere; io odio le sorprese, e lui lo sa meglio di chiunque altro al mondo. Mentre faccio per dire qualcosa però, posa le labbra sulle mie in un rapido bacio che mi fa dimenticare la quasi incazzatura nei suoi confronti.

Perché odio le sorprese, ma i suoi baci sono la giusta ricompensa alla sopportazione di questa benda sugli occhi, degli scalini fatti a passo di lumaca perché ho paura di cadere e della sua risata divertita nelle orecchie mentre mi spinge su per le scale.

Cerco di immaginare come Heidi abbia fatto a sopportare tutto questo buio per tre anni, senza riuscirci, quando finalmente sento il tintinnare di un paio di chiavi e una porta che cigola leggermente sui suoi cardini. Inarco un sopracciglio, spinta a fare un altro paio di passi su quello che penso essere parquet, ma non ne sono sicura fino a che finalmente Harry non si decide ad far scattare un interruttore della luce e a liberarmi della benda.

Non ho la più pallida idea di cosa ci facciamo qui, in un appartamento completamente vuoto, coi muri ancora da dipingere e il pavimento ricoperto in parte di polvere di cemento. Non ne ho idea, ma quando torno a guardare il mio ragazzo e lo vedo sorridere, capisco a giudicare dalla sua espressione che deve esserci per forza esserci un motivo. Non l'ho mai visto sorridere così tanto, non con gli occhi che gli brillano in quel modo ma con le mani strette a pugno.

Blind love. [Zayn Malik]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora