Passarono settimane dall'ultima volta che vidi Michele.
Iniziai a lavorare nel locale del fratello di Josefine, Alexander, non ero più una semplice barista bensì iniziai ad appassionarmi alla Poledance e la sera insieme a Josefine, come insegnate, iniziai ad esibirmi, lasciai la scuola e mi allontanai da tutti e mi trovai anche un impiego come cassiera in un supermarket.
Grazie ai miei due lavori che fruttavano bene comprai un appartamento in centro, niente di lussuoso certo ma io e mio padre iniziammo una nuova vita e mi lasciai alle spalle quell'assurda storia, o almeno così pensavo.
Mi sveglio, che buon profumo di caffè, un foglio sul tavolo insieme a un toast e una rosa.
"Tanti auguri di buon compleanno alla mia principessa.
Ti amo, papà"Ah, già, oggi è il mio compleanno, 19 anni...come passa il tempo...
Mi vesto per andare a lavoro al supermarket, prendo le chiavi della Maserati e vado, si lo so, allontanare Michele dalla mia vita ma tenermi la sua macchina può sembrare egoista ma dai stiamo parlando di un Maserati.
Salgo in macchina, c'è ancora il suo profumo.
Arrivata a lavoro, inizio il mio turno con il mio collega, si chiama David, fa il dj, ogni tanto suona anche nel locale di Alexander.
David:"Hei Hel passami quella spillatrice"
Helene:"Si tieni" gli passo la spillatrice mi guarda e sorride
Helene:"ho qualcosa in faccia?"
David:"Niente, sta sera suono nel locale di Alexander sai.."
Helene:"Figo ci vediamo li allora" gli sorrido.
Passiamo tutta la giornata a stuzzicarci quando finisce il nostro turno e ci salutiamo.
David:"Allora a sta sera"
Helene:"A sta sera" mi metto in punta di piedi e gli bacio la guancia.
Torno a casa e mangio qualcosa al volo mentre scappo per andare al locale.
Arrivata al locale entro e trovo Josefine a bisticciare come al solito con Alexander, il tutto in Francese di conseguenza non ci capisco nulla.Josefine:"Amore mio sei arrivata" la abbraccio.
Josefine:"Allora tesoro sta sera ci sono due compleanni e un addio al nubilato oltre naturalmente a chi entra nel locale, ah si quasi dimenticavo.." Sento stappare una bottiglia da dietro di me.
Tutti:"BUON COMPLEANNO HEL"
Helene:"O dio grazie a tutti davvero mi mettete in imbarazzo"
Josefine:"va bene su su bevetevi il vostro bicchiere e tornate a lavoro."
Cammino verso il bancone del bar con un outfit che non lascia spazio all'immaginazione.
David:"Wow, molto sobria"
Helene:"Hai visto, mi piace passare inosservata"
Ridiamo un po quando Josefine mi fa cenno di venire verso di lei.
Helene:"Michele" un colpo al cuore.
Sta parlando e probabilmente neanche mi ha vista, colgo l'occasione per voltarmi e guardare altrove.
Josefine:"Cosa diamine fai"
Helene"Jo fai da sola devo andare in bagno non mi sento tanto bene"
Con una scusa cerco di non farmi notare e andarmene, bevo un sorso d'acqua e penso a come scappare il più velocemente possibile così decido di correre verso i camerini quando mi sento afferrare da un braccio.
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IL VELENO CHE MI DAI
ChickLit*STORIA PROTETTA DA COPYRIGHT * (In adattamento perdonate per gli errori e la confusione) Helene era una bambina felice fin quando non fu diagnosticato il cancro alla madre che morì qualche mese dopo, tutto ciò portò lei e il padre in un abisso di d...