La mattina seguente mi svegliai consapevole del fatto che non l'avrei visto, Michele sparisce sempre.
Devo trovare David e spiegargli cosa è successo.
Tornata a casa sono stanca morta, mentalmente e fisicamente, chiamo il locale e dico di non sentirmi bene, vado a dormire.Mi sveglio, sono le 20.00, scrivo un messaggio a David.
-Scusami se l'altra sera non ti ho aspettato ma non mi sono sentita tanto bene. Pensavo che se non avevi nulla da fare sta sera avremo potuto rimediare.
Non passa neanche un minuto che sento l'iphone vibrare:
-Hel, non ti preoccupare, certo che voglio ti passo a prendere alle 9.30 andiamo a mangiarci una cosa ok? A dopo.
Misi uno dei vestiti che mi aveva regalato Michele abbiandoci un pellicciotto nero e delle décolte bianche.Mi arriva un messaggio da David "Scendi".
Vado davanti alla sua macchina e lui inizia a sorridere imbarazzato.
David:"Dio Hel così mi uccidi", gli sorrido e lo saluto con un bacio.Arrivati al ristorante, mi fa sedere e si siede davanti a me, ordiniamo da bere una bottiglia di vino bianco.
Tra una chiacchiera e l'altra passiamo una serata splendida, si alza e chiedendomi scusa mi dice di dover andare in bagno.
Dopo due minuti vedo arrivare un cameriere con un bicchiere di vodka e un bigliettino fatto da un fazzoletto, dico al cameriere che io non ho ordinato nulla.Cameriere:"Si lo so signorina glielo offre quel signore laggiù" e mi indica il bancone dove con un groppo in gola vedo seduto Michele che alza il bicchiere e mi sorride, apro il fazzoletto e leggo "Brindo alla tua".
Mi alzo dal tavolo prendo il bicchiere di vodka, vado dritta verso di lui e glielo ripongo sul bancone.
Mi afferra il polso e lo stringe.Michele:"Chi cazzo è?"
Helene:"Nessuno che ti interessi" cerco di liberarmi il braccio quando sento qualcuno dietro di noi.
David:"Problemi Hel?" Gli rispondo di no con un cenno di testa quando Michele leva la mano dal mio polso e si avvicina al volto di David.
Michele:"I problemi li do io a te"David sorride.
David:"A chi pensi di fare paura" poi continua" Vieni Hel andiamocene", vedo gli occhi di Michele iniettarsi di sangue, prende il bicchiere di vodka, lo beve, lo spacca sul bancone, prende un pezzo di vetro, blocca David da dietro con il braccio e gli punta il vetro al collo.
Michele"Vuoi vedere come ti sfregio a vita?".Io sono paralizzata
Helene"Lascialo Michele" David cerca di liberarsi e per provare ad aiutarlo Michele mi spinge e vado contro un muro battendo la testa e cadendo a terra.
Mi alzo, mi gira la testa e non riesco a stare dritta, vedo Michele avvicinarsi a me.
Helene:"Ti prego vattene" David cerca di avvicinarsi quando Michele si alza prende un coltello dal tavolo e glielo punta addosso.
Michele:"Se ti avvicini ancora a Hel ti taglio quella faccia da cazzo" David indietreggia e se ne va.
Michele mi prende da un braccio, dice che dobbiamo andarcene perché hanno chiamato la polizia, Saliamo in macchina.
Helene:"Portami a casa"
Michele accelera sempre di più.
Helene:"Portami a casa!" lui accelera e non mi risponde fino ad arrivare in un MOTEL, mi fa cenno di scendere e mi da un paio di chiavi, stanza 34, mi dirigo in quella stanza, entro.
Michele apre la porta e mi guarda.
Helene:"Non puoi entrare nella mia vita distruggerla e pretendere che non ci siano delle conseguenze" sembra non ascoltarmi. Chiude la porta, si avvicina a me, mi leva il cappotto mi afferra entrambi i polsi e li tiene fermi al muro con una mano mentre con l'altra mi stringe le guance con forza si avvicina al mio orecchio
Michele:"Tu sei una cosa mia Hel e le cose mie le tocco solo io" mi gira con forza e mi trovo sdraiata a faccia in giù sul letto mentre mi alza i capelli e inizia a baciarmi il collo poi la schiena e si ferma, mi slaccia il vestito e mi rigira, lo trovo su di me.
Michele:"Slaccia la cintura" lo guardo e slaccio la sua cintura mentre se la leva e mi ci lega entrambi i polsi.
Helene: "Michele.." lui mi mette la mano sulla bocca.
Michele:"Risparmia il fiato per altro".
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IL VELENO CHE MI DAI
ChickLit*STORIA PROTETTA DA COPYRIGHT * (In adattamento perdonate per gli errori e la confusione) Helene era una bambina felice fin quando non fu diagnosticato il cancro alla madre che morì qualche mese dopo, tutto ciò portò lei e il padre in un abisso di d...