Respiro attraverso la sua felpa, amo quell'odore di sigaretta che gli rimane addosso, lo amo perché è il suo odore.
Lui mi guarda e sorride.
Michele:"Che c'è?"
Helene:"Niente"
Michele:"Se continui così mi sciupi" lo bacio dolcemente sulle labbra.
Helene:"Sei così bello"
Michele:"Lo so"
Helene:"Fottiti" lo spingo e cerco di alzarmi mentre mi afferra e mi tira facendomi cadere su di lui.
Michele:"Sto scherzando" mi bacia mentre io lo guardo, credo di amarlo anzi ne sono certa.
Si alza dal letto e si dirige verso il bagno per farsi una doccia mentre mi rendo conto che il suo iphone è rimasto sul letto, lo guardo intensamente, un idea malsana mi pervade la mente mentre sento la sua voce da lontano canticchiare una canzone e subito mi pento di ciò che volevo fare quando tutto d'un tratto sento vibrare il letto gli occhi maliziosamente mi cadono subito sul display
<<Malika: Ho bisogno di te.
Chiamami appena puoi.>>
Mi alzo di scatto mentre lui torna con un asciugamano legato in vita e l'acqua ancora grondante dai suoi capelli.
Michele:"Piccola vuoi andare a fare colazione? Io ho una fame da lupi" il cuore mi batte così forte, ho un nodo in gola.Helene:"Non ho fame" riesco a dire trattenendo le lacrime mentre Michele si avvicina.
Michele:"Che hai?" Mi guarda dubbioso mentre farfuglio qualcosa prendo di scatto le chiavi della macchina e mi dirigo verso il corridoio principale, i miei occhi lucidi incontrano quelli di Simone che mi guarda quasi impietosito.
Simone:"Hel?" Si blocca di scatto mentre il mio passo si fa sempre più deciso e veloce.
Simone:"Helene è successo qualcosa?" la sua voce si mischia a quella di Michele che dovendosi rivestire velocemente mi da il tempo di salire in macchina e andarmene via il più velocemente possibile.
Cara mamma,
Mi trovo a dover lottare con dei demoni quotidiani, la mia paura di non essere mai abbastanza mi mangia internamente, è proprio come se non mi sentissi mai all'altezza, Michele è probabilmente il sentimento più forte che io abbia mai provato che sia in bene o in meglio, lo amo anche se questo amore non so dove mi porterà, mi manchi vorrei poterti riabbracciare.Mi alzo di scatto mentre sento bussare alla porta, vado ad aprire anche se non mi meraviglio di chi trovo davanti a me.
Michele:"Mi vuoi spiegare cosa ti prende? Ti chiamo e ti richiamo, hai lasciato il telefono spento ho avuto paura ti fosse successo qualcosa" entra velocemente spostandomi con forza e sbattendo la porta, la rabbia si legge nei suoi occhi misto a un senso di paura, forse era vero, aveva paura.
Helene:"Adesso sei tu quello che ha paura di me?" Arriccia le sopracciglia.
Michele:"Di te? Io ho paura per te Hel, che diavolo ti prende? Un minuto prima sei felice quello dopo sei una pazza che corre via"
Helene:"È brutto stare dall'altra parte?"
Michele:"Mi spieghi che cazzo hai?" Abbasso lo sguardo.
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IL VELENO CHE MI DAI
ChickLit*STORIA PROTETTA DA COPYRIGHT * (In adattamento perdonate per gli errori e la confusione) Helene era una bambina felice fin quando non fu diagnosticato il cancro alla madre che morì qualche mese dopo, tutto ciò portò lei e il padre in un abisso di d...