"Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo.Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo."
Colin:"Hel" non rispondo "HEL" mi leva il libro dalle mani.
Helene:"Eh..si..scusa stavo.."
Colin:"Si sta freddando tutto piccola che cosa hai? In sti giorni ti sto vedendo pensierosa.."
Come ti spiego che un demone impossessato del corpo di Michele mi ama ed è ossessionato da me a tal punto che si è comprato un intera azienda per assumermi e rivedermi dopo avermi quasi uccisa in un incidente stradale?
Helene:"Niente piccolo, sono solo un po stanca"
Mi avvicino a lui e poggio la mia testa sul suo petto, lui mi sposta i capelli prende il mio mento e mi bacia.
Colin:"Sei davvero bellissima" continua a baciarmi, lo sposto.
Helene:"Sono in ritardo, devo andare a casa jennifer mi starà aspettando"
Colin:"va bene..." gli do un bacio.
Esco da quella casa e prendo un respiro profondo.
*iphone che trema*
"-jen: Hel se sei ancora da Colin prima di tornare potresti passare in ufficio? Ho dimenticato dei documenti importantissimi."
"Hel:"Ok ok, ora vado e te li porto, mi devi un favore 😉"
Guardo l'orologio, sono già le nove di sera mi devo sbrigare prima che inizi davvero a fare freddo.
Salgo negli uffici e vado verso la scrivania di jennifer ma rovistando non trovo nulla.
"Hel: Jen non trovo niente sei sicura di non averli presi?"
Sbuffo, quando sento vibrare un telefono apro il cassetto e lo trovo lì, il telefono di Jennifer..
Helene:"Cosa cazzo significa.."
Sento chiudere la porta e dallo spavento cado sulla sedia.
Michele:"La tua amica è proprio sbadata, ha dimenticato il suo telefono qui"
Helene:"Cosa vuoi?" Mi alzo.
Michele:"No siediti pure, abbiamo tanto da raccontarci".
Helene:"Non devo raccontarti nulla"
Michele:"Mi hai cacciato dalla tua vita perché eri stanca e volevi stare sola per poi metterti con...COLIN?"si avvicina sempre di più.
Helene:"Non sono cose che ti riguardano"
Michele:"Dio Hel, tu mi riguardi e come..." Mi avvicino a lui e lo guardo negli occhi.
Helene:"Non più.."
Mi guarda le labbra, mi sfiora il viso poi il collo.
Michele:"Ho desiderato la tua pelle tra le mie mani ogni giorno, Hel, ti prego dimmi che non ti ha toccata..non riuscirei a sopportarlo"
Helene:"Michele io.."
Fa scivolare le mani sul mio collo per poi salire sulla mascella e stringerla, mi guarda negli occhi.
Michele:"Ti ha toccata Hel??"
Mi lascia andare, prende la mia mano la tira e mi fa girare con il volto sulla scrivania mentre con una mano mi tiene i capelli, si avvicina al mio volto.
Michele:"Voglio averti solo per me Hel, possedere ogni parte del tuo corpo"
Prende la sua mano e la fa salire lungo le mie cosce fino a spostarmi l'intimo, inizio ad ansimare quando la mano che mi teneva i capelli ora mi afferra la bocca.
Michele:"Zitta"
Lui mi stringe sempre più forte il seno, sento un brivido salirmi lungo la schiena che me la fa inarcare, mi tira, mi giro verso di lui mentre mi leva gli slip, mi prende dalle cosce e mi fa salire sulla scrivania, si insinua dentro me.
Michele:"Ti amo da morire Hel"
Ci rivestiamo.
Michele:"Vieni ti riaccompagno a casa"
Helene:"No a casa con te non ci torno"
Michele:"Vuoi chiamare Colin? Vuoi chiedergli se ti riaccompagna a casa? Raccontagli anche della scopata con il tuo capo" si mette a ridere.
Helene:"Mi fai schifo" prendo la mia borsa e me ne vado, mi prende dalla mano e mi tira a se, mi guarda.
Michele:"Mi sei mancata Hel, più di quanto credi" i suoi occhi si intrecciano nei miei, penso di amarlo.
Mi faccio riaccompagnare a casa.
Michele:"Allora è qui che abiti.."
Hel:"Gia..allora salgo"
Michele:"Hel aspetta"
Hel:"Dimmi.."
Michele:"Dopo l'incidente ho provato a non cercarti.." picchia le dita sul volante nervosamente, mi avvicino al suo braccio e gli tocco le dita.
Michele:"Hel, io non sono bravo con le parole, probabilmente Colin ti porterebbe a cena fuori senza minacciare nessun cameriere, magari ti lascerebbe avere amici del sesso opposto piuttosto che andare alle feste senza il rischio di dover chiamare la polizia da un momento all'altro ma una cosa è certa, lui non può amarti come ti amo io, è impossibile, io necessito della tua presenza, quando ho rischiato di perderti io non..."
Helene:"Ma non è successo, sono qui.."
Michele:"Io non posso saperti di un altro, non ci riesco.."
Helene:"Non sarò mai di un altro.."
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IL VELENO CHE MI DAI
ChickLit*STORIA PROTETTA DA COPYRIGHT * (In adattamento perdonate per gli errori e la confusione) Helene era una bambina felice fin quando non fu diagnosticato il cancro alla madre che morì qualche mese dopo, tutto ciò portò lei e il padre in un abisso di d...