Giorno 3 - Bianco

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🐞Questa storia partecipa al "Calendario dell' Avvento" del gruppo Telegram Miraculous Fanfiction 😺

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Prompt: Bianco

Rating: Verde

Crediti: ringrazio Lucy del gruppo Miraculous per avermi permesso di aggiungere la sua fan art al mio racconto

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Adrien si svegliò di soprassalto spalancando di botta gli occhi e portandosi in posizione seduta.
Ansimava affannosamente mentre si guardava attorno spaesato e con il cuore che martellava duramente nel petto.

Di incubi ne aveva fatti parecchi, ma mai come quello.
La stanza era buia e d'istinto accese la luce dell'abatjour per assicurarsi che l'individuo protagonista del suo sogno, se così si poteva chiamare, non fosse lì nascosto da qualche parte.
Plagg gli scoccò un'occhiata truce perché era stato svegliato in maniera brusca, ancora qualche secondo e avrebbe affondato i denti all'interno di quel cremoso Camembert e condiviso con la sua Zuccherino, e invece per colpa del suo portatore tutto era andato a farsi benedire e svanito in una nuvola di fumo, senza preoccuparsi minimamente dei suoi sentimenti.
Il kwami della distruzione notò subito i disagio del suo portatore: gli occhi erano inespressivi e la fronte imperlata di sudore, la bocca era semi aperta per permettergli di regolare il respiro il più velocemente e soprattutto perché se avesse inspirato ed espirato dal naso c'era il rischio che Adrien andasse in iperventilazione.
"Stai bene?" Gli chiese.
Adrien ci mise un po' prima di proferire parola, ancora in preda all'agitazione per quanto vissuto inconsciamente.

"C-credo di sì..." Balbettò portandosi una mano sulla fronte calda e bagnata sbuffando.

"Dalla tua faccia non si direbbe." Gli fece notare il piccolo dio della distruzione svolazzandogli attorno al volto con circospezione costringendo Adrien a incrociare gli occhi.

"E' stato solo un incubo. Tutto qua."

"Cos'è... la tua Milady ti ha rifiutato per l'ennesima volta?" Plagg scoppiò in una fragorosa risata e Adrien si vide costretto a zittirlo prima che Nathalie o lo stesso padre facessero irruzione in camera sua nel cuore della notte, con il rischio di prendersi una strigliata per averli svegliati inutilmente.

"Shhh... Plagg... smettila."

La bocca del kwami si cucì di colpo dopo l'ordine impartitogli, lasciando Adrien di stucco, non gli era mai capitato, ma era così divertente vedere Plagg dimenarsi e pregarlo di liberarlo da quella maledizione.

"Ok... ok... ti libero, basta che non urli più." Sospirò divertito e poi pronunciò la formula magica per far comparire la bocca al suo kwami, anche se non era sicuro quello che doveva dire, ma alla fine gli era andata bene e Plagg avrebbe potuto continuare con i suoi rimproveri e soprattutto a mettere tra le fauci affamate il suo formaggio.

"Scusami, Adrien, ma mi è venuto d'istinto. Se vuoi parlare del tuo incubo sai che ti ascolto." Plagg si portò in posizione zen sopra il suo cuscino di velluto nero pronto a subirsi la spiegazione del suo portatore, il quale sembrava essere ancora in preda all'ansia.

Il volto pallido di Adrien gli fece capire che doveva trattarsi di qualcosa di serio e che lo aveva colpito nel profondo e forse Lady Bug questa volta non c'entrava niente.

Adrien sospirò e deglutì il nulla, impastò la lingua un paio di volte nel tentativo di provare a intavolare il discorso e ogni volta gli sembrava di dire qualcosa di stupido e insensato: lui akumatizzato in un essere totalmente bianco dagli occhi glaciali, così intensi da penetrarti l'anima, oltre che a causare la distruzione di Parigi e provocare la morte di Lady Bug.

Era chiaro che non poteva essere in alcun modo reale e che quella condizione non si sarebbe mai e poi mai verificata; era impensabile che Falena Oscura potesse in qualche modo raggiralo e trarlo a sé come possibile alleato e che Lady Bug se ne sarebbe stata a guardare mentre il suo partner veniva ammaliato dal male.

"Sto aspettando, Adrien." Convenne Plagg curioso di sapere che cosa attanagliava il suo cuore.

"E' sicuramente una cosa stupida..."

"Non credo, sei bianco come un lenzuolo, non penso sia poi così stupida come dici tu."

"Ho sognato che Falena Oscura mi ha akumatizzato in un essere bianco con lo sguardo di ghiaccio... mi sono fatto paura da solo."

"Capita di..."

"... sembrava così reale, Plagg, come se stessi vivendo momenti già vissuti. Non era come sognare, sentivo la paura di Lady Bug mentre mi fissava intensamente e la sua disperazione. Mi chiamava a gran voce e io non potevo far niente per impedire a Falena Oscura di prendermi con sé. Alla fine li ho uccisi, ho ucciso tutti con un enorme sfera di energia." Mentre Adrien raccontava quell'aneddoto in maniera dettagliata, Plagg poteva sentire tutto il suo disagio e la frustrazione che albergava all'interno del suo cuore, ma sapeva anche che quell'episodio non era affatto reale e che si trattava di uno stupido scherzo del suo subconscio.

"Gran brutta storia..."

"Già..." Sospirò amaramente "... quello che mi ha spaventato è che mi sentivo bene, non provavo niente... ero solo nel mondo, c'era pace, tranquillità nonostante la desolazione lo spettro vivo della morte..."

"E' stato solo un incubo, Adrien. E' una condizione che non si potrà mai e poi mai verificare."

Adrien mosse le labbra in maniera poco convinta, ma forse il suo kwami aveva ragione, non c'era pericolo che una tale condizione si verificasse e in un batter d'occhio ritrovò la serenità.

"Hai ragione, Plagg. Si è trattato solo di un incubo. Buonanotte." Il modello spense l'abatjour oscurando l'espressione preoccupata di Plagg.

*

FINE

FINE

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