Giorno 8 - Albero di Natale

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Prompt: Albero di Natale

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Quello era il secondo Natale che passava senza di lei, senza Emilie.
Molte cose erano successe, ma quello che non sarebbe cambiato era l'amore che Adrien continuava a sentire per sua madre.
Nell'arco di quei due anni lui era diventato Chat Noir e combattuto molte battaglie a fianco di Lady Bug cercando ogni volta il modo per sconfiggere Monarch, suo padre, riuscendo poi a farlo definitivamente arrendere meno di un anno fa.
C'era voluto del tempo prima che Adrien riuscisse a metabolizzare la cosa ed era stato solo grazie alle parole di Nathalie e al sostegno di Marinette, scoperta poi essere Lady Bug, che ora potevano mettere insieme quell' albero di Natale come da tradizione lasciando da parte le divergenze che emergevano in alcuni momenti.
Gabriel ce la stava mettendo tutta per cambiare e ritornare quello di un tempo, ma l'uso sconsiderato dei Miraculous gli avevano avvelenato l'anima e solo il lavoro minuzioso dei Grandi Guardiani lo stavano riportando sulla retta via.
Non sarebbe stato facile, ma Gabriel era del tutto intenzionato a ricucire le ferite che aveva inferto ad Adrien, per non vedere più nei suoi occhi quella rabbia e risentimento che si portava dentro da quando lo aveva scoperto essere il cattivo di Parigi.
Di solito ci pensava Emilie a decorare quell' imponente abete per riscaldare l'atrio della casa e immergersi così nell'atmosfera natalizia al cento per cento, e per onorarne la memoria, padre e figlio avevano deciso di farlo assieme.
"Non è venuto come quello di tua madre, ma ci abbiamo provato." Disse abbastanza soddisfatto del suo operato mentre si portava le mani sui fianchi con portamento fiero.
Adrien stava applicando l'ultimo balocco, l'angelo sulla punta dell'albero.
"Ora è perfetto!" Disse dopo essere sceso velocemente le scale per ammirare quel monumento assieme al genitore.
A Gabriel scese una lacrima e d'istinto poggiò una mano sulla spalla del figlio che lo guardò in modo stranito.
"Mi manca tanto, sai."
"Manca anche a me."
"Sarebbe fiera di come abbiamo addobbato casa."
"Già..." Sospirò strizzando gli occhi per non mettersi a piangere.
"Ma dobbiamo andare avanti, mi spiace se me ne sono reso conto solo tardi."
"Papà, il passato è passato."
"Sì." Lo sguardo di Gabriel venne attirato da un balocco in particolare posto nel cuore dell'albero.
Si avvicinò lentamente e lo toccò con le dita facendolo girare, semplice nel suo aspetto, la palla trasparente era avvolta da un intreccio di fili azzurro cielo e all'interno adagiata su della paglia trasparente, un bambino stilizzato.
*
L'otto dicembre di quell'anno pioveva a dirotto, e non sapendo che fare quella giornata, Gabriel ed Emilie decisero di fare l'albero di Natale assieme, come da tradizione.
Si erano trasferiti in quell'enorme villa soltanto qualche mese fa, ovvero qualche giorno prima del loro matrimonio e subito si erano sentiti a casa, avvolti dal calore che emanava, mancava solo una cosa, ovvero un bambino che riempisse i corridoi con la sua allegria e innocenza.
Gabriel si stava dedicando alla parte superiore, mentre Emilie a quella inferiore.
Sentiva qualche fastidio al basso ventre mentre si abbassava o si allungava per raggiungere i punti più difficili, ma strinse i denti e cercava ogni modo o scusa per non dare a vedere il suo disagio e ogni tanto metteva mano sulla tasca della giacca per controllare che il balocco che custodiva gelosamente, non si fosse rotto o rovinato.
Gabriel fece finta di asciugarsi la fronte, quell'albero era davvero imponente e impegnativo.
"Qui ho terminato, tesoro. Scendo ad aiutarti."
Emilie si sbrigò a mettere quell'ornamento nel cuore dell'albero prima che Gabriel la raggiungesse.
"Stai facendo un ottimo lavoro." Si complimentò lo stilista.
"Fare l'albero è una tradizione di famiglia, sono anni che io e mia sorella aiutiamo i nostri genitori."
"Che io ho tutta l'intenzione di portare avanti."
I due neo sposini continuarono ad aggiungere balocchi e decorazioni per qualche altro minuto, finché lo scatolone non fu svuotato del tutto.
"Che ne dici?" Chiese Emilie tirando un sospiro di sollievo, presto si sarebbe potuta riposare.
"È meraviglioso."
"Ti sembra che manchi qualcosa, o che dobbiamo spostare le decorazioni?"
Gabriel controllò minuziosamente ogni dettaglio, del resto era il suo lavoro che tutto fosse in ordine e privo di qualunque sbavatura.
Un balocco un particolare attirò la sua attenzione ed Emilie se ne accorse.
Il suo cuore aveva iniziato a battere all'impazzata, era sicura che suo marito avrebbe capito al volo che cosa potesse significare, e infatti fu così.
Lo stilista si era voltato verso la moglie con gli occhi lucidi pronti a scoppiare a piangere.
"È-è quello che penso?"
Emilie tirò le labbra in uno splendido sorriso felice che le incorniciò perfettamente il volto.
"S-sì." Annuì prima di venire investita da un bacio pieno di passione.
"Ti amo, Emilie. E amo già questo nostro frutto del nostro amore."
*
"Se ti sembri che stoni, lo possiamo togliere." Adrien non sapeva che quel balocco lo aveva realizzato sua madre con le sue stesse mani e che per Gabriel significava moltissimo.
"Lo ha fatto tua madre, e questo addobbo sta bene nel cuore dell'albero."
"È molto bello."
"Significa molto per me... È così che mi ha annunciato il tuo arrivo."
Ad Adrien scese quasi una lacrima.
"La mamma è sempre stata molto ingegnosa."
"Già..."
Un piccolo colpo di tosse interruppe i due Agreste, era Nathalie che era comparsa nell'atrio per annunciare l'arrivo di Marinette.
"Wow! È magnifico." Si lasciò sfuggire la corvina estasiata da tale sfarzo.
"Ciao, Marinette." La salutò il signor Agreste scoccandole la solita occhiata severa.
Non era un segreto che Gabriel non vedesse di buon occhio la relazione di suo figlio con lei, ma sapeva anche che Adrien l'amava molto e aveva fatto uno sforzo per non interferire.
Era anche vero che Emile desiderava una famiglia unita.
"Scusate, ho interrotto qualcosa..."
"No, tranquilla. Abbiamo finito." Adrien si avvicinò a lei e le poggiò un tenero bacio sulla guancia.
Quel gesto ricordò a Gabriel i bei tempi quando lui ed Emilie erano innamorati e felici insieme, e fu per questo che le chiese se si voleva unire a loro per la cena, lasciandola interdetta e di rimando anche Adrien.
Marinette non sapeva davvero che cosa rispondere e non capiva se stava dicendo sul serio o se si stava prendendo gioco di lei.
Adrien con lo sguardo le disse di accettare, era tutto un nervo e se suo padre le aveva porso quella richiesta significava che l'aveva accettata definitivamente.
"La ringrazio per l'invito signor Agreste. Mi unirò a voi molto volentieri."
Una famiglia.
Una famiglia unita, questo era il desiderio di Emilie, e ci volle quel particolare addobbo e il ricordo ad esso collegato per fargli seppellire l'ascia di guerra.
*
FINE

Miraculous Christmas [Calendario dell'avvento 2022]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora