Giorno 20 - Neve

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Prompt: Neve

Rating: Giallo

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Marinette osservava inerme la lapide bianca con incisa il nome di sua madre.
Mai al mondo voleva che accadesse una cosa del genere, e ora capisce benissimo che cosa aveva dovuto provare Adrien.
Un dolore immenso, lacerante che ti toglie il respiro e che ti fa chiedere che cosa puoi aver fatto di male per meritare una cosa del genere.
La dolcissima Sabine Cheng era spirata a causa di un incidente stradale alla veneranda età di cinquantacinque anni.
L'automobilista aveva affermato di non aver visto la donna attraversare le strisce pedonali e il colpo ricevuto le era stato fatale, balzandola lontano con assieme la busta della spesa.
Sarebbe dovuto accadere a Marinette, ma lei doveva studiare per preparare l' esame per passare all'anno successivo universitario, così Sabine era stata costretta a uscire lei per le commissioni.
Adrien poggiò delicatamente una mano sulla spalla e l'abbracciò, e intanto i primi fiocchi di neve cominciavano a cadere sulle loro teste coperte dai berretti di lana neri, era quasi Natale e lei non ci sarebbe stata alla tavola imbandita a festa.
"Andiamo, Marinette." Le sussurrò all'orecchio mentre iniziò a piangere per sfogare tutta la sua disperazione.
"Mi chiedevo perché non avessi ancora pianto." Continuò lui stringendola più forte cercando di trattenere le lacrime.
Per Adrien era stato perdere per la seconda volta sua madre, Sabine lo aveva accolto in casa sua come un figlio trattandolo sempre con grazia e cortesia.
Non dimenticherà mai quella signora amorevole e gentile.
"Forse la mia testa non lo aveva ancora realizzato, ma ora... Fa male, Adrien."
Il biondo si morse il labbro inferiore rimanendo in silenzio.
"Lo so..."
"Come lo posso superare?" Una domanda che urgeva di una risposta.
Adrien si scostò da lei per puntarle gli occhi dentro i suoi, erano tristi e il ventre vibrava per l' agitazione. Sudava anche se fuori c'erano un paio sotto lo zero e la neve aveva cominciato a scendere più forte. Ora i cappelli erano stati quasi completamente ricoperti di bianco.
Marinette tremava e non per il freddo, stringeva le mani del suo fidanzato chiedendogli di aiutarla.
"Non ti ho mai mentito, Marinette e non lo farò nemmeno ora. La perdita non si può superare, si convive e basta."
La corvina chiuse gli occhi e sospirò. Lo sapeva già, perché ogni giorno vedeva il dolore riflettersi nei suoi occhi verdi.
"Dovevo esserci io al suo posto, io dovevo fare quelle commissioni."
"Marinette... Non devi colpevolizzarti, lei non lo vorrebbe..."
"Solo ora mi rendo conto di quanto tu forte sia."
Adrien abbozzò un sorriso "Lo sei anche tu, anzi, più di me."
"Io ho te... Tu non avevi nessuno a consolarti quando tua madre è venuta a mancare."
Un po' Marinette aveva ragione, in quanto Gabriel si era chiuso sempre più in sé stesso lasciandolo da parte.
"Sai... Credo che tua madre non sarà sola nell'al di là. Ti ho mai raccontato che nevicava anche quando avevo seppellito mia madre?"
Adrien strinse la mano della fidanzata e insieme se ne ritornarono a casa, quel pomeriggio lo avrebbero passato ricordando aneddoti delle rispettive madri per onorarne la memoria, sopra il letto avvolti dal calore delle coperte, sorgeggiando una tazza di cioccolata calda, mentre fuori nevicava intensamente.
*
FINE

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