-Camila
Quando iniziai il liceo, Daniel e mia madre mi spedirono ad una scuola privata, una di quelle con le divise e frequentata da altri ragazzi di 'buona famiglia'. Ogni mattina mia madre mi accompagnava fin davanti al cancello con la sua auto e ogni mattina, prima di lasciarmi scendere, controllava come mi stessero il poco trucco che utilizzavo e i capelli.
"Tira un po' su la gonna", mi disse il primo giorno di scuola. La pubertà non era stata molto generosa con la mia taglia di reggiseno, ma perlomeno avevo avuto la fortuna di avere dei fianchi larghi, accompagnati da una vita stretta, e delle belle gambe. Quindi, indossare la gonna a vita alta non solo evidenziava il fisico a clessidra, ma lasciava anche scoperta un po' più di pelle sulle gambe. "È il primo giorno, devi fare una buona impressione, tesoro".
Una madre normale avrebbe voluto che la figlia facesse una buona impressione coi professori o comunque che si distinguesse tra i suoi compagni per l'intelligenza, ma in fondo mia madre tutto era tranne che normale.
Sperava che mi facessi notare da qualche ragazzo di buona famiglia. Di buona famiglia significava ricco e, come mia madre non sprecava mai occasione di ricordarmi, lei è cresciuta in una roulotte ed è stata messa a lavorare dai suoi genitori da molto giovane. Ha fatto la cameriera, la commessa, la babysitter... poi ha sposato Daniel e la sua vita è cambiata.
Sapevo che in fondo aveva buone intenzioni, non voleva per me la vita che ha avuto lei, ma gli altri genitori quando accompagnavano i figli a scuola raccomandavano loro di studiare, di comportarsi bene in classe. Per lei, invece, tutto quello che contava è che i ragazzi mi trovassero carina.
E il suo piano funzionò. Fin troppo.
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È il penultimo giorno della nostra permanenza a Miami e gli ultimi due non sono andati esattamente secondo i piani di Andrew. Avremmo dovuto fare qualche altra apparizione pubblica, invece li abbiamo trascorsi per lo più nei confini della vila, passando giornate intere a bordo piscina, assicurandoci che Shawn non prendesse strane iniziative come andare a correre di nascosto nonostante la sua gamba non fosse ancora guarita del tutto. Adesso almeno non zoppica, ma correre è fuori questione.
Quella mattina, quando la suoneria del mio cellulare mette in pausa la musica che sto ascoltando, inizialmente roteo gli occhi. Ma, quando mi metto a sedere sulla sdraio a gambe incrociate e uso la mano per fare ombra allo schermo del telefono, leggo il nome sullo schermo e la mia espressione si tramuta in una di confusione mentre incurvo la fronte.
Disattivo il bluetooth e mi tolgo gli auricolari wireless, appoggiandoli sul telo da mare nello spazio in mezzo alle mie gambe.
Rispondo e, essendo da sola in giardino, metto il vivavoce. "Pronto?"
"Mila!", esclama mia madre dall'altro capo della linea e la sua voce più acuta del solito mi fa arricciare il naso. "Come stai, tesoro? Come va la vacanza?".
"Bene, mamma".
"Ottimo, ne sono felice", replica, tagliando corto l'argomento vacanza. "Perché non ci hai detto che ti frequentavi con qualcuno?"
Nemmeno i miei sanno che la relazione con Shawn è finta. Daniel pensa solo ai fatti suoi di solito, ma mia madre ha il vizio di spettegolare di qualsiasi cosa con chiunque. Preferisco che non sappia niente. E forse mi fa comodo non dirglielo, vista la sua delusione quando ho rotto con Austin. Sapere che ho già un rimpiazzo la tranquillizzerà un po' e di conseguenza, la smetterà di farneticare sul fatto che mi sono lasciata sfuggire un ragazzo come Austin: talentuoso, intelligente, ma soprattutto di buona famiglia. Soprattutto quello.
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Señorita || Shawmila
RomanceQuando l'agente di Camila le dice che avrebbe dovuto intraprendere una finta relazione per pubblicità al suo prossimo singolo, la ragazza non batte ciglio. Almeno finché non scopre che il ragazzo con cui avrebbe dovuto fingere di stare non è altri c...