*TW: questo capitolo contiene menzioni di disturbi alimentari*
-Shawn
Fuori in giardino, sul retro della villa, qualcuno come noi è uscito a prendere una boccata d'aria o a chiacchierare. Ci siamo seduti un po' in disparte, l'uno di fianco all'altra su una delle sdraio non molto lontane dall'enorme piscina, ora illuminata dalla luce della luna. Osservo attentamente Camila, intenta a specchiarsi nella fotocamera del suo telefono, per controllare che il trucco sia a posto suppongo.
Quando mette via il telefono, appoggiandolo nello spazio in mezzo a noi sulla sdraio, alza lo sguardo su di me. "Che c'è?"
Scuoto la testa. "Forse finalmente ti ho capita".
Questo le fa aggrottare le sopracciglia, ma comunque mantiene i suoi occhi resi luccicanti dal trucco fissi su di me.
Ora o mai più.
"Ho passato mesi a chiedermi perché, cos'avessi fatto di sbagliato quella sera per portarti al punto di scappare in piena notte".
Adesso che ha capito a cosa mi riferisco, la curvatura della sua fronte si distende. Eppure, sorprendentemente, Camila resta in silenzio per lasciarmi continuare.
"E finalmente ho capito: tu hai paura di essere felice".
Camila ridacchia, scuotendo la testa. "Io voglio essere felice, come tutti quanti".
"Tu mi hai baciato per prima, tu hai detto di provare qualcosa per me, anche ora hai ammesso che avevi una cotta per me, eppure dopo quella notte all'improvviso non eri pronta", mi alzo, non riuscendo a stare così vicino a lei in questo momento, e mi piazzo davanti a lei, guardandola dall'alto. "Sei scappata. Come hai fatto con Austin".
"Austin ha rotto con me, non sono scappata", borbotta, distogliendo lo sguardo.
"Ma tu, volente o nolente, l'hai spinto a farlo. Avevi paura di impegnarti a fondo con lui e quindi hai fatto in modo che lui rompesse con te, così avresti potuto dare la colpa a qualcun altro".
Camila scatta in piedi a sua volta e, per via del poco spazio lasciato dalla sdraio, siamo così vicini che riesco a sentire il suono del suo respiro accelerato e a notare il modo in cui serra la mascella.
"Non fai altro che auto-sabotarti, perché hai paura. Paura di affezionarti, paura di soffrire, questo non lo so... ma so che provavi qualcosa per me e questo ti terrorizzava", la guardo negli occhi e lei mi fissa di rimando col mento alto, ma pian piano i suoi lineamenti si rilassano e so che la sua facciata sta crollando. "Solo che facendo così, fai male a te stessa e anche agli altri. Non sai quanto tempo ho passato a credere che ti fossi pentita di tutto", sospiro, distogliendo per un secondo lo sguardo e puntandolo sull'acqua luccicante della piscina. "Tu... mi hai spezzato il cuore".
Camila resta spiazzata per qualche secondo. "Ti ho spezzato il cuore?", ripete, ma io resto in silenzio. È stato già abbastanza faticoso ammetterlo una sola volta. "Non pensavo tenessi così tanto a me... Shawn, io... non ne avevo idea".
Deglutisco, cercando di mandare giù il groppo che mi si è formato in gola.
"Non credere che non mi sia sentita in colpa, perché non è così", in quel momento sento le sue dita sfiorare le mie. Abbasso lo sguardo e vedo le nostre mani che a malapena si incontrano. "Mi dispiace, io- io ho sempre tenuto a te. Quando mi sono resa conto di quanto mi stessi affezionando, ho avuto paura, lo ammetto. Non sono brava a chiedere scusa, ma da quando ci siamo ritrovati non sto facendo altro che cercare di farmi perdonare da te. Lo so che non sarà facile riguadagnare la tua fiducia, ma io ci sto provando, okay?"
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Señorita || Shawmila
RomanceQuando l'agente di Camila le dice che avrebbe dovuto intraprendere una finta relazione per pubblicità al suo prossimo singolo, la ragazza non batte ciglio. Almeno finché non scopre che il ragazzo con cui avrebbe dovuto fingere di stare non è altri c...