12 - I was never there

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-Camila

Ebbi il mio primo 'fidanzato' già alla tenera età di quattordici anni, per l'immensa gioia di mia madre. Cooper era uno tra i ragazzi più carini del mio anno e la sua famiglia possedeva ben tre case delle vacanze. Era stato lui a presentarmi al suo gruppo d'amici, composto da altri due ragazzi -Doug e Luke- e dalla fidanzata di Doug, Linda.

Una sera di gennaio, appena rientrati a scuola dalle vacanze natalizie, un ragazzo dell'ultimo anno diede una festa nell'enorme villa dei suoi genitori e così mentii a mia madre e a Daniel, dicendo loro che mi sarei fermata a dormire da Linda, per poterci andare insieme agli altri. Ho il sospetto che in fondo mia madre avesse capito, ma fece finta di nulla.

Ad un certo punto della festa, eravamo tutti piuttosto ubriachi e Linda lo era così tanto che decise di farsi riaccompagnare a casa dalla sorella maggiore di una sua amica. Nemmeno io mi sentivo al meglio, avevo bevuto troppo incoraggiata dai ragazzi ed era la prima volta che toccavo alcool, se non per il sorso minuscolo di birra che Daniel mi faceva assaggiare ogni tanto quando ordinavamo la pizza.

Sapevo che avrei dovuto fermarmi già dopo il primo shot, ma mi feci influenzare dalla mia cotta per Cooper e dal mio strano desiderio di compiacerlo in tutto e per tutto.

Così, quando mi lamentai del fatto che mi girava la testa, Cooper mi suggerì di sdraiarmi da qualche parte e lui e i suoi amici mi accompagnarono al piano di sopra, facendomi sdraiare sul letto di una delle svariate camere matrimoniali della villa. Anche loro si sparpagliarono intorno a me sul letto, Cooper sdraiato su un fianco vicino a me e gli altri due seduti al bordo del letto, vicino ai nostri piedi.

"Meglio?", chiese Cooper dopo qualche minuto mentre mi accarezzava la guancia e, anche se ancora il mio stomaco sembrava essere su una montagna russa e le mie palpebre faticavano a restare aperte, annuii.

Eravamo così vicini che notai finalmente quanto puzzava di alcool e immagino che anch'io avessi un odore simile. Ero una ragazzina, non avrei nemmeno dovuto essere lì, e neanche loro, tantomeno ubriachi poi.

Tenendomi la mano sulla guancia, Cooper voltò il mio viso leggermente nella sua direzione, per poi premere le sue labbra sulle mie. Incurvai la fronte, chiedendomi se si fosse dimenticato della presenza dei suoi amici, ma comunque lo lasciai approfondire il bacio. Ad un certo punto, sentii una mano sfiorarmi la coscia, da sopra i collant, e aprii gli occhi di scatto. La mano in questione apparteneva a Doug. All'improvviso era come se quasi fossi tornata lucida, i miei sensi erano all'erta.

Mi staccai da Cooper quel poco che bastava per fermare il bacio. "Che...", presi fiato. "Che state facendo?"

"Shh... è tutto okay", Cooper non mi diede il tempo di replicare che mi zittì baciandomi di nuovo, ma questa volta le sue labbra sulle mie non mi facevano sentire accaldata, piuttosto mi veniva da vomitare. Il mio cuore batteva all'impazzata, ma non per l'euforia di baciare un ragazzo che mi piaceva. Sentivo le gambe molli e al contempo stavo sudando freddo. Intanto quella mano sulla mia coscia saliva e un'altra, probabilmente di Luke che si era spostato, cercava di infilarsi nella scollatura del mio vestito.

Con tutta la forza che avevo in corpo, spinsi via Cooper, facendolo non so come cadere dal letto. Forse l'adrenalina mi aveva resa più forte o forse il fatto che anche lui fosse ubriaco lo aveva reso meno reattivo, non lo so. So solo che approfittai di quel momento per alzarmi dal letto e gli altri due erano troppo sorpresi dalla mia improvvisa ribellione per fermarmi, così sgattaiolai fuori dalla stanza senza guardarmi indietro e altrettanto in fretta scesi le scale. Avevo lasciato il mio cappotto da qualche parte in questa casa e avrei dovuto riprendermelo, ma non mi importava. Camminai a passo svelto verso la porta e uscii in giardino, dove prima c'erano dei gruppetti di gente appena iniziata la festa, ma ora era completamente vuoto. Le persone sono state spinte ad entrare al caldo quando ha iniziato a diluviare. E stava ancora piovendo a catinelle.

Señorita || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora