25 - People you know

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-Camila

Non appena Shawn apre la porta, praticamente mi fiondo su di lui, baciandolo come se non ci vedessimo da anni. Quando ci stacchiamo dal bacio, il ragazzo si sposta leggermente di lato per lasciarmi entrare.

"Che è successo?", chiede dopo aver chiuso la porta.

Dopo l'incontro con Alejandro, volevo andare dritta da mia madre, ma quando sono salita in macchina mi sono ritrovata a venire qui. Non ho il coraggio di affrontarla subito, di scoprire da quante cose mi ha tenuta all'oscuro per tutto questo tempo.

Scrollo le spalle. "Niente, è andata abbastanza bene. Cioè, poteva andare meglio, ma almeno è mio padre e non un truffatore. Mi ha anche proposto lui per primo di fare il test di paternità".

Quando entriamo in cucina, scopro che non siamo soli. Dandoci le spalle, Connor è impegnato ai fornelli.

"Oh, ciao", mi fermo sul posto. "Non sapevo ci fossi anche tu, non volevo disturbare".

"Nessun disturbo", replica, voltandosi verso di noi con un sorriso accennato sul volto. "Ti fermi a pranzo?"

"Sì... serve una mano?", con un cenno del capo, indico le pentole sui fornelli.

"No, tranquilla".

A quel punto, io e Shawn apparecchiamo la tavola, mentre Connor continua a cucinare. Quando ci mettiamo a tavola, mettiamo da parte l'argomento padre biologico e chiacchieriamo di tutt'altro, mangiando il pollo coi peperoni di Connor. Per quel che mi riguarda, mancano un po' di spezie, il che non mi sorprende, ma gli dico che è buonissimo. Una volta pranzato, mettiamo a posto in cucina e poi guardiamo un film tutti insieme. Finito il film, Connor decide di togliere il disturbo, lasciando me e Shawn da soli sul divano.

"Allora, che ha detto?", il ragazzo va dritto al punto. Brevemente, gli riassumo la conversazione con Alejandro. "E tu gli credi?"

"Sì", ammetto. "Ma voglio sentire anche la versione di mia madre. Stasera le parlerò".

Shawn annuisce, posandomi la mano sinistra sul ginocchio. Intanto io, sospirando, mi appoggio con la testa sulla sua spalla. "Te la immagini mia madre a dormire in una macchina?"

"No, per niente".

"Questo però spiegherebbe molte cose".

Ripenso a tutte le volte in cui ha cercato di spingermi a uscire con ragazzi ricchi, di buona famiglia. Non l'ha fatto perché è una materialista superficiale, ma perché -ai suoi occhi- sposare un uomo ricco è quello che l'ha salvata da una vita di stenti. Se non l'avesse fatto, chissà dove sarei io ora...

"Da un lato ce l'ho con lei per avermi nascosto tutto", quasi mormoro, "ma... sicuramente aveva buone intenzioni".

"L'ha fatto per proteggerti", Shawn mi cinge le spalle con il braccio sinistro.

Forse. Eppure, meritavo di saperlo. Non dico che avrebbe dovuto dirmelo quando ero piccola, ma arrivati a questo punto sono abbastanza matura da poter essere al corrente di certe cose.

Sospiro. "Parliamo di qualcos'altro".

"Possiamo anche non parlare".

"Ancora meglio".

Così, restiamo lì accoccolati in silenzio per non so quanto tempo, prima di addormentarci insieme sul divano.

**

Quella sera, vorrei tanto restare a dormire da Shawn, ma so che devo parlare con mia madre il prima possibile, altrimenti continuerò a rimandare. La ferita va medicata da fresca, dopotutto.

Señorita || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora