8 - Glad he's gone

31 5 9
                                    

-Camila

Mentre Cassie applica lo strato di ombretto d'oro luccicante sulla mia palpebra, la mia mente è completamente altrove e il mio stomaco sta facendo le montagne russe. Solitamente, c'è sempre un po' di eccitazione mista ad ansia prima di un red carpet, ma quella che sto provando adesso non è l'euforia di essere fotografata e idolatrata con indosso un bell'abito creato appositamente per me da uno stilista famoso. Questo è vero e proprio terrore, che fa contorcere il mio stomaco all'idea di camminare sul tappeto rosso sottobraccio con Shawn e vedere l'espressione da cucciolo ferito di Austin come ennesimo promemoria del fatto che gli ho spezzato il cuore.

"Cami, che hai?", domanda Cassie, riportandomi alla realtà, fissandomi accigliata con il pennello per l'ombretto fermo a mezz'aria, lontano dal mio volto. Mi limito a scuotere la testa, mandando giù il groppo che mi si è formato in gola. "I red carpet sono tipo come... la cosa più bella della tua esistenza".

Solitamente è vero. Se c'è una cosa che amo, è essere al centro dell'attenzione di tutti, sapere che tutti gli occhi nella stanza sono puntati su di me. Ma non oggi. Non stavolta. Nella mia settimana a Miami con Shawn, ho avuto la possibilità di ignorare per un po' i problemi che mi ero lasciata dietro a Los Angeles. Siamo tornati solo da due giorni e non sono ancora pronta ad affrontarli.

"Ci sarà Austin stasera e io sarò con Shawn e...", lascio la frase in sospeso.

Cassie sospira. "Che te ne frega di cosa pensa quel coglione?"

Non è un segreto che Austin alla mia migliore amica non è mai andato a genio, ma per quanto mi riguarda -tra tutti i ragazzi che ho frequentato negli ultimi anni- lui era il migliore. La nostra relazione non era perfetta, ma almeno non era uno stronzo, anzi.

Casie mi porge la mano e io l'afferro titubante, così la ragazza mi fa alzare dalla sedia girevole su cui ero seduta per permetterle di truccarmi e mi guida fino ad essere di fronte allo specchio intero che ricopre quasi un'intera parete della stanza.

"Guardati, sei una fregna".

Osservo, nel riflesso dello specchio, la mia figura fasciata da un vestito lungo di un giallo acceso, che fa risaltare ancora di più la carnagione olivastra. Il vestito è più stretto sulla parte del busto e poi ricade morbido fino ai piedi, lasciati scoperti dall'ampio spacco sulla gamba sinistra che parte da poco più sopra di metà coscia che lascia in bella vista tutta la gamba e i tacchi alti del medesimo colore dell'abito.

Accenno un sorriso.

"Quindi adesso tu vai lì e gli ricordi che cosa si è perso".

Mi sforzo di mantenere il sorriso, ma il luccichio negli occhi che avevo alla vista del vestito firmato Versace si spegne.

Che mi prende?

Normalmente, quando si tratta di un ex, indossare un vestito sexy e fargli rodere il culo è esattamente quello che farei. E farlo mi renderebbe felice. Ma quelle erano relazioni molto più brevi e meno significative, delle quali la più lunga è durata un mesetto.

Austin invece... lui mi ha vista, davvero. Non avrei potuto certo distrarlo dai lati che meno mi piacciono del mio carattere con il sesso e un bel faccino per tutto il tempo. Lui ha esplorato ogni angolo della mia personalità, i miei pregi, i miei difetti. Lui li conosce tutti. Un vestito provocante non gli avrebbe fatto rimpiangere la mia presenza, non quando ha visto la persona che sono dietro la maschera che indosso di fronte a tutti gli altri.

E non dovrei nemmeno desiderare di mancargli, perché non voglio tornare con lui. Dovrei desiderare di vederlo essere felice con qualcun altro, qualcuno che desidera le stesse cose che vuole lui dal futuro, come ha detto lui di me in quell'intervista, eppure non ci riesco. Non posso accettare di essere dimenticata così facilmente, scartata in un angolino dell'armadio come una borsa della stagione passata.

Señorita || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora