17 - die for you

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-Shawn

"Dobbiamo portare qualche maglia pesante secondo te?", la voce di mia madre risuona perfettamente nitida nella mia auto. Sento il vocìo della televisione e me la immagino a fare la valigia con in sottofondo uno di quei strani reality show che mia sorella guarda sempre su Netflix.

"No, fa caldissimo qua", borbotto, tenendo gli occhi fissi sulla strada soleggiata davanti a me. "E comunque è rimasta un po' di roba di Aaliyah dalla scorsa volta, quindi non farle portare tutto l'armadio".

Mia madre ridacchia, mentre in sottofondo sento mia sorella farfugliare qualcosa di rimando.

In quel momento, entro nel parcheggio dello studio di registrazione e mi guardo intorno in cerca di un posto libero.

"Comunque devo andare, ci sentiamo più tardi, d'accordo?"

"Va bene, chiama tu quando sei libero", replica mia madre. "Ciao tesoro".

"Ciao, saluta tutti".

Raggiunta la facciata dell'edificio, pochi minuti dopo aver parcheggiato, la prima cosa che vedo sono i capelli lunghi di Camila, con alcune ciocche di un paio di tonalità più chiari rispetto alla base nero corvino. Il colore mette in risalto la sua pelle abbronzata. Ci eravamo accordati per vederci fuori e poi entrare insieme, ma non mi sarei mai aspettato che lei arrivasse prima di me. Forse la terra smetterà anche di ruotare intorno al sole adesso...

"Ti sei tinta i capelli", commento prima ancora di dire 'ciao'. "Ti donano".

Un ampio sorriso le illumina il volto, mentre si porta le ciocche anteriori dei capelli dietro le orecchie. "Aww, grazie".

Spingo la porta di vetro per entrare nel palazzo, lasciando passare prima lei.

"Praticamente Cassie sta seguendo un corso sull'armocromia, non so se ne hai mai sentito parlare", farfuglia mentre ci dirigiamo verso l'ascensore. Mi limito a scuotere la testa, aggrottando le sopracciglia. Chiusi nell'ascensore, premo il tasto con su scritto il numero dieci. "In pratica, esistono diverse palette che si basano sulle quattro stagioni, okay? E ognuno di noi ha una palette in base alla tonalità della pelle, al sottotono, colore dei capelli e tutto il resto. Sì, in pratica ti dice quali colori ti stanno meglio."

Sbuffo una risata. "Non ti bastano gli occhi per vedere che colori ti stanno meglio?"

Lei boccheggia teatralmente, portandosi una mano sul petto. "Guarda che è una scienza seria!"

"Mhm-mhm", scuoto la testa con un sorrisetto stampato in faccia.

"Vabbé, comunque io sono inverno a quanto pare e Cassie è primavera".

"Non sarei mai riuscito a vivere senza questa informazione", commento. Le mie labbra sono ancora piegate all'insù in un ghigno divertito.

Camila rotea gli occhi, sorridendo a sua volta, e mi dà un colpetto sulla spalla. In quel momento, le porte dell'ascensore si spalancano.

"E non ho idea di che significhi", aggiungo.

"Te lo spiego quando usciamo".

**

Circa un paio d'ore più tardi, abbiamo finito di registrare Señorita. Finché eravamo all'interno della sala di registrazione non ci siamo accorti di nulla, ma quando facciamo per uscire dal palazzo, è evidente che il meteo sia cambiato drasticamente rispetto a poche ore fa.

Quando siamo arrivati stamattina, il cielo era chiaro e il sole era forte. Adesso, entrambi sono coperti da nuvoloni grigi, attraverso i quali ogni tanto si scorge qualche lampo. Neanche il tempo di aprire la porta di vetro che, in seguito al rimbombo di un tuono, la pioggia inizia a scendere a catinelle.

Señorita || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora