~ Canzoni Per Il Capitolo ~
Half an heart~ One direction
She bad~ Cameron Dallas
Warrior~ Demi Lovato
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Ave's POV
Le mie mani finirono sul suo petto, e la sua stretta intorno alla mia vita, diventò più forte. - G- grazie - balbettai mentre i suoi occhi erano ancora fissi sui miei per poi spostarsi sulle labbra. Non disse nulla e rimanemmo a fissarci per almeno un minuto.
Non capii chi fu il primo ad allontanarsi, so solo che, quando le sue mani abbandonarono la mia vita, sentii come un vuoto, o una fitta al petto, non so bene quale dei due, forse entrambi. Sentire il calore delle sue mani, mi aveva fatto scordare tutto il resto, mi aveva fatto scordare la stanchezza, il dolore alle gambe, e il peso che grava sulle mie spalle da giorni. Era stato come se il suo semplice tocco, mi avesse ridato vita.
- Credo che ora dovremo andare, è abbastanza per oggi - disse. Lo guardai spostarsi un ciuffo di capelli neri che gli era ricaduto sulla fronte, e poi, si girò verso l'uscita. Rimasi ferma per qualche secondo, e il mio unico pensiero, furono i suoi occhi incollati ai miei, come se ci fosse stata una forza magnetica che non ci permetteva di distogliere lo sguardo.
Lo seguii per il lungo corridoio. I miei passi erano lenti, ma la mia mente non era mai andata così veloce. Quei pochi minuti si ripeterono nella mia testa per un tempo che mi sembrò troppo corto quando sentii la sua voce richiamarmi - Ave? - disse. Il suo tono era dolce, non lo stesso duro che usava sempre.
Scossi la testa come per per scacciare le immagini dalla mia mente, e con mia grande sorpresa, ci riuscii, ma solo per pochi secondi prima che tornassero alla carica impedendomi di andare verso l'uscita ad una velocità normale.
- Ti senti bene? - mi chiese - Emh...i-io...si, tutto bene - dissi, e costrinsi i miei piedi ad affrettarsi. Non volevo che Edric vedesse l'effetto che aveva avuto su di me poco prima.
Arrivammo fuori dalla porta dell'Addestramentiade, e tirai un sospiro di sollievo quando Edric tirò a dritto senza tirare fuori il Trastazione. Non volevo che mi prendesse in braccio ancora. In realtà volevo, ma quello che era successo pochi minuti prima, era abbastanza per oggi, e sarebbe bastato a togliermi il fiato per il resto della settimana.
- D-dove stiamo andando? - chiesi ad Edric senza guardarlo negli occhi - A mensa - rispose. Non sapevo che ci fosse una mensa. Avevo pensato che ognuno cucinasse per sè stesso dopo aver visto le varie cucine utilizzate effettivamente più spesso per parlare che per cucinare.
Non dissi altro, sperando che anche lui rimanesse zitto e che tornassimo velocemente nella Sala comune.
Il tragitto fu davvero breve e, quando entrammo a mensa, Edric disse - Questa è la mensa per chi si allena. Se si ha bisogno di qualcosa, si viene direttamente qui invece di fare molta più strada - mi spiegò. In effetti mi era sembrata troppo piccola come mensa per un posto così infinitamente grande.
Mi avviai verso un contenitore con dei vassoi di plastica e mi presi il tempo di guardarmi attorno. La mensa non era assolutamente piccola, lo era solo per la grandezza esagerata di quel posto.
I miei pensieri si interruppero quando andai addosso a qualcuno. Dovevo decisamente stare più attenta a dove mettevo i piedi.
Caddi a terra e subito mi sentii sollevare da due mani forti. Non erano quelle di Edric, lo capii senza il bisogno di guardarle, le sue erano diverse, più familiari...
Quando fui in piedi, sollevai la testa e mi ritrovai davanti ad un ragazzo, alto, la corporatura simile a quella di Edric, gli occhi di un bellissimo marrone, forse il più bello che avessi mai visto in vita mia, ma mai belli quanto quelli di Edric. Perché lo stavo paragonando ad Edric? Che avevo per la testa?
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Supernatural: La rivolta
FantasyTutti hanno un oscuro segreto, e molti di noi, non ne sono nemmeno a conoscenza. Molti di noi non hanno idea di cosa stia succedendo nelle nostre vite. Non sono consapevoli di chi realmente sono. È come se fossero ciechi dentro, come se non riusciss...