Capitolo 38

112 9 2
                                    

" Non imparerai mai a farti una coda decente non é vero? " mi chiese Cristal ridendo appena. Era sdraiata sul letto, con la testa poggiata su dei cuscini rosa ai piedi di esso. Le sue gambe erano piegate in aria e dondolavano, mentre io avevo aperto l'anta del grande armadio marrone per guardarmi allo specchio. Indossavo i miei pantaloni rinforzati, la mia canottiera ed anche il giacchetto, tutto rigorosamente nero, con qualche accenno di rosso qua e la dato che avrei dovuto allenarmi con un Remistis.

Ogni Sovrannaturale ha una tuta diversa, avevo scoperto. Non cambiava molto, solo il colore delle rinfiniture: Giallo per i Merchis, Blu per gli Artim, Rosso per i Remistis e Verde per i Fenel.

Ero decisamente impaziente di allenarmi con Theo, non avevo la più pallida idea del perché, ma sentivo tutto il mio corpo fremere dall'eccitazione, le mie mani non riuscivano a stare ferme, così come le gambe. Ero piena di adrenalina da quando ero entrata all'Accademia, ed ogni volta che dovevo allenarmi con Theo, l'adrenalina cresceva a dismisura.

" No, non credo proprio " risposi alla rossa ridendo. Lei si alzò dalla sua comoda posizione ed alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa, cercando inutilmente di nascondere un piccolo sorriso. " Lascia " mi ordinò vedendomi impazzire con l'elastico e fare solo peggio che meglio. La ringraziai con un movimento del mento, mentre tenni in mano la spazzola, pronta a passarla a lei nel momento in cui me l'avrebbe chiesta.

" Qualche notizia da Edric? " mi chiese Cristal districando pazientemente e lentamente i miei capelli dall'elastico nero, cercando di non farmi troppo male. " No " sospirai abbassando lo sguardo. " Sono giorni che non lo vedo e non lo sento, eppure l'ho cercato ovunque, ho chiesto a tutti ma nessuno ha saputo darmi alcuna informazione " risposi aggrottando le sopracciglia ed iniziando a togliere un po' di miei capelli dalla spazzola giusto per passare il tempo. Era veramente così, non avevo la minima idea di dove fosse finito Edric, e stavo seriamente iniziando a preoccuparmi, non era da lui sparire così, o almeno pensavo che non lo fosse.

Portai lo sguardo sullo specchio, per osservare la mia amica: anche le sue sopracciglia erano aggrottate, i suoi denti mordevano il suo labbro inferiore ed i suoi occhi fissi tra i miei capelli. " Sei preoccupata? " mi chiese lei pettinando dolcemente i miei capelli corvini. Ero preoccupata? Sapevo perfettamente che Edric poteva decisamente cavarsela da solo, non aveva bisogno di nessuno, ma era proprio questo ciò che mi spaventava di più.

Abbassai ancora lo sguardo ed annuii quasi impercettibilmente, non potevo mentire nè a lei né a me stessa: per quanto in certi momenti non lo sopportassi, non potevo fare finta di niente.

Cristal non disse altro, e tantomeno lo feci io. Ci rinchiudemmo nelle nostre menti, che in qualche strano e assurdo modo erano sempre collegate, in qualsiasi posto ci trovassimo, qualsiasi cosa stessimo facendo, io sapevo ciò che lei provava e pensava, e lei sapeva lo stesso di me, era come se ci leggessimo nel pensiero, ma tecnicamente non lo facevamo.

Non mi accorsi neppure che Cristal aveva finito di sistemarmi i capelli ed era tornata alla sua precedente posizione sul letto, dovetti sentire un pesante bussare alla porta prima di scuotere la testa ed uscire dalla mia mente.

Guardai la mia amica per qualche attimo, come a chiederle chi ci potesse essere dietro la porta, ma lei ne sapeva quanto me, se non di meno, perciò poggiai spazzola e forcine sul comodino e camminai con passi veloci sul tappeto della stanza, fino a raggiungere il legno della grande porta.

Il battere non era cessato, e mi stavo irritando, così abbassai con sveltezza la maniglia, aprendo la porta. Non ebbi neppure il tempo di alzare lo sguardo per incontrare quello della persona difronte a me, che sentii due forti braccia stringermi, con tanta potenza quasi da togliermi il respiro. " Dimmi che stai bene, ti scongiuro " disse Edric con la voce leggermente spezzata, come se avesse appena pianto.

Le sue mani erano sulla mia schiena, avvicinandomi sempre di più a lui, come se volesse farci diventare una cosa unica, corpo dentro corpo. La sua testa era nascosta nell'incavo del mio collo, e percepivo perfettamente lo sguardo attento di Cristal, sicuramente puntato su noi due.

" Edric che succede? " chiesi accarezzandogli la schiena. La mia testa era poggiata sulla sua spalla, e le mie preoccupazioni su dove fosse erano sparite, rimpiazzate da altre sul perché stesse così.

Lui interruppe lentamente l'abbraccio per afferrati saldamente le spalle guardarmi negli occhi, come se avesse paura che potessi scappare. I suoi occhi non erano lucidi, ma spenti, quasi prosciugati, come se qualcuno gli avesse portato via tutta la linfa vitale dal corpo. Il labbro era spaccato e secco, accanto al sopracciglio destro aveva un taglio che arrivava fino allo zigomo, che potei notare fosse molto gonfio e rosso. I suoi capelli erano sporchi e scompigliati, e le guance erano ancora più magre di prima. Aveva un aspetto orribile, e non riuscivo neppure ad immaginare che cosa gli fosse potuto succedere.

" Prima dimmi che stai bene " controbattè tenendomi ancora per le spalle. Avevo notato che anche lui aveva controllato il mio viso ed il mio corpo, per assicurarsi che non avessi alcun danno fisico, ma non riuscivo a capire perché ne avrei dovuti avere.

" Si Edric sto bene, piuttosto come stai tu? " chiesi guardandolo negli occhi ed avvicinandomi leggermente. Lui chiuse le palpebre rilasciando un lungo respiro e poi mi strinse ancora a lui, forte come aveva fatto pochi secondi prima. Sembrava impaurito, era la prima volta che lo vedevo così, non aveva mai mostrato alcuna emozione, nè con me nè con nessun altro, almeno non in mia presenza, non speravo che la prima fosse la paura.

Sentii Cristal schiarirsi la voce e poi le molle del letto abbassarsi, segno che era scesa. Sentii successivamente i suoi piccoli passi sul pavimento, e poi Edric lasciò cadere lentamente le braccia lungo i suoi fianchi, sfiorandomi il corpo con le dita. Guardai per qualche secondo nel blu dei suoi occhi, dopodiché mi girai a guardare la mia amica, sentendo ancora lo sguardo intenso di Edric su di me.

" Che cosa sta succedendo? " chiese Cristal. Aveva le braccia incrociate sotto il petto, il peso del corpo tutto sulla gamba destra, ed un sopracciglio alzato mentre fissava truce Edric. Lui probabilmente non lo vedeva, ma io la conoscevo bene, e sapevo che c'era anche ansia e preoccupazione nei suoi occhi.

Edric staccò lo sguardo da me per puntarlo su Cristal " Ciao anche a te " rispose lasciando in sospeso la sua domanda. Lei lo guardò - se possibile - ancora peggio, ed aspettò in silenzio una sua risposta. Lui alzò gli occhi al cielo e mi cinse un fianco con il braccio. M'irrigidii a quel gesto, non me lo aspettavo, sopratutto non me lo aspettavo di certo da lui. " Andiamo Cristal! " esclamò piegando leggermente gli angoli della bocca in un sorriso " Sono giorni che non mi vedi e la prima cosa che fai è rimproverarmi?! " chiese ridendo appena, tornando a guardare a me.

" Si Edric, esattamente. La prima cosa che faccio è farti una partaccia dato che la mia migliore amica è stata quasi una settimana sveglia la notte per colpa tua, con l'ansia che ti fosse successo qualcosa, è impazzita cercando notizie su di te! " ribattè alzando la voce. Alzò le braccia e gli occhi al cielo ed io spalancai i miei guardandola truce, mentre Edric si girò meglio verso di me totalmente stupito.

~~~

#spazioautrice

Scusate il ritardo e scusate se è corto, mi dispiace veramente da morire

Se vi va passate dalla pagina Instagram della storia ----> @ harryinmyarmswattpad

Grazie a tutti per la pazienza❤️

Supernatural: La rivoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora