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«Hey Jimin, sono io

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«Hey Jimin, sono io.» urlò spaventato un ragazzo, facendo aprire gli occhi a Jimin e scoprendo così essere Yoongi.

«Tu... cosa ci fai qui? Perché non hai bussato?» gli domandò Jimin con tono accusatorio, il suo cuore batteva alla velocità della luce a causa dello spavento.

«Sono venuto a portarti la carta di credito. Te la sei dimenticata al negozio. In più avevi la porta aperta, quindi meglio che sia entrato io che un malintenzionato.» replicò Yoongi con uno sguardo assente, quasi indifferente.

Il minore sospirò rumorosamente e cercò di difendere la sua dignità «Beh se fosse stato un malintenzionato, l'avrei colpito senza pensarci due volte.» ma lo sguardo che gli rivolse il maggiore fu abbastanza chiaro.

Yoongi non credeva ad una sola parola, forse nemmeno Jimin credeva a quello che avesse appena detto, ma mantenne un tono sicuro e cercò di mimare una voce grossa.

«Guarda che è vero. L'avrei colpito.» continuò il ragazzo mentre cercava costantemente un contatto visivo col maggiore, ma niente da fare.

Yoongi sembrava scannerizzare ogni centimetro di quell'appartamento, pieno di addobbi e decorazioni natalizie. «Come fai a respirare con tutte queste decorazioni? Non ti senti mancare l'aria?» chiese il maggiore, ignorando completamente il discorso precedente.

«In realtà no, mi sembra di respirare felicità e aria natalizia.» rispose il biondino guardando, soddisfatto, tutti gli addobbi sparsi per l'appartamento. «Io ho risposto alla tua domanda, ora tocca a te rispondermi.» continuò il ragazzo, e una volta che fosse sicuro di avere l'attenzione del maggiore, gli chiese «Perché odi così tanto il Natale?».

Il corvino alzò gli occhi al cielo, non riusciva a spiegarsi tutta quella voglia di sapere del minore, era irritante, a tratti fastidioso. «Io ora devo tornare a lavoro.» disse Yoongi di punto in bianco.

«No, aspetta non vale. Ho risposto ad una tua domanda, ora tocca a te rispondere.» disse Jimin con il tentativo di trattenere il maggiore per ancora un po', ma ancora niente da fare.

Yoongi oltrepassò la soglia della porta, si girò verso il minore e gli domandò «Quindi tu mi vuoi dire che se fossi stato un malintenzionato, mi avresti colpito?» il biondino annuì senza esitazione alla domanda.

«Va bene allora, colpiscimi.» il maggiore fece dei passi in avanti, mostrandosi vulnerabile.

Jimin corrucciò le sopracciglia e chiese «Cosa scusa? Come sarebbe a dire?». Il maggiore continuò a dire «Colpiscimi, avanti. Sono un malintenzionato. Colpiscimi.» ma il ragazzo scosse la testa.

«No, non posso colpirti. Sei Yoongi, non sei un malintenzionato.» si giustificò il ragazzo. Yoongi annuì amareggiato e sembrò andarsene via, ma una volta che il minore sembrò distrarsi, Yoongi si gettò su quest'ultimo.

The Sound of Sleigh Bells || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora