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«Possiamo stare qui? È chiuso

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«Possiamo stare qui? È chiuso.» sussurrò Yoongi, con il timore che li avrebbero potuti cacciare. Non voleva mettersi nei guai, voleva soltanto andare a casa e finire al più presto quella giornata.

Il biondino gli andò vicino e rivelò «Non ti preoccupare. Conosco il proprietario, mi ha lasciato anche le chiavi. Quindi possiamo divertirci quando vogliamo.» nel mentre cercava di fare acrobazie, non riuscendoci e sembrando leggermente goffo.

Il corvino guardò tutta la pista, ricordando la sua infanzia, ma subito scrollò la testa e disse «Almeno indossiamo i pattini».

Andarono verso la postazione dove si trovavano tutte le taglie di scarpe con pattini, Jimin si appoggiò alla scrivania e camuffando la voce, domandò «Che taglia le serve, signore?» ridendo subito dopo.

«Perché sei sempre allegro? Come fai?» gli chiese il ragazzo con tono serio, era quasi come se lo invidiasse. Il biondino lo vide sorpreso da quella domanda e rispose «In realtà non lo so. Sono nato così. Ricordo che mia mamma mi diceva sempre che ero un bambino allegro, che mi entusiasmavo anche per la più piccola cosa».

Yoongi rise, cacciando l'aria dalle narici, poi lo assecondò «Posso vedere le taglie disponibili?» il minore si mise a ridere e, gioioso, lo invitò a controllare le varie taglie.

Una volta prese le scarpe, i due le indossarono e subito andarono sulla pista, anche con un po' di difficoltà, specialmente per Jimin, ma ce la fecero.

[…]

«Da quanto tempo non pattinavi?» domandò ridendo il maggiore, venendo poco dopo colpito dal biondino, che si giustificò «Non ho mai pattinato con questi così.» indicò i pattini ai suoi piedi.

«Mia madre mi portava sempre a pattinare, ma senza pattini.» continuò il ragazzo, mostrando un sorriso malinconico.

Yoongi lo guardò e si fece serio, a tratti dispiaciuto. «Mi dispiace che tua madre sia morta.» disse il corvino, poggiando la sua mano su quella del minore, che sembrava essere molto più piccola rispetto a quella di Yoongi.

Il biondino guardò Yoongi e lo tranquillizzò «Non ti preoccupare. Ci resto un po' male, ma i ricordi sono quelli che mi resteranno per sempre». Il maggiore non seppe cosa dire in quel momento, non sapeva cosa pensare, l'unica cosa che sapeva è che Jimin si stava avvicinando, pian piano, al suo cuore.

«Purtroppo quando la portammo in ospedale, la malattia era progredita. Non si poteva tornare indietro.» continuò a raccontare il ragazzo con voce malinconica.

Yoongi stette ad ascoltare il minore, senza dire una parola. «Ricordo ancora quando mia mamma fu ricoverata, decise di addobbare la stanza con le decorazioni natalizie, poi la mattina di Natale mi chiese di comprare quei campanellini e di suonarli, a qualunque costo.» Jimin continuò il racconto, continuando a guardare il vuoto.

The Sound of Sleigh Bells || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora