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(COMPLETA) Jimin partirà per una piccola città della Corea, per poter occuparsi di comprare i regali per un centro commerciale.
Yoongi lavorerà in quel centro commerciale, si occuperà di un negozio che vend...
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•~*~❊~*~❋~*~❅~*~❆~*~❇~• Il Viaggio di Santa Yoongi •~*~❊~*~❋~*~❅~*~❆~*~❇~•
21 Dicembre Il corvino tornò a casa, aprì il suo garage e si avvicinò ad una macchina impolverata. Sotto la polvere, la vernice era ancora come nuova, di un nero lucido.
Il ragazzo controllò la situazione generale del veicolo. «È ora di fare un po' di movimento, vecchia mia.» disse Yoongi, come se la macchina gli potesse replicare.
Entrò nella macchina e provo a metterla in moto. Il suono che ne uscì non era per niente convincente ma non riuscì a metterla in moto.
«Forza, muoviti!» cercò di non imprecare il ragazzo. Provò e riprovo, ma niente da fare. «Muoviti cazzo! Jimin spera in un miracolo.» esordì Yoongi e dopo aver dato un colpo al manubrio, provò a rigirare la chiave e finalmente si avviò.
Quando uscì dal garage, le sue dita si paralizzarono, non riusciva a muoversi e a respirare correttamente.
L'aria si era fatta pesante. La paura cominciava a scorrergli nelle vene. Il respiro era quasi nullo, le mani cominciarono a sudare e il petto cominciava a fare male. In quel momento, il ragazzo voleva soltanto uscire dalla macchina e camminare a piedi.
Mise la mano per aprire la portiera, ma si fermò e, guardando il manubrio, disse «Glielo devo a Jimin. Per Jimin.» e cominciò finalmente a sconfiggere la sua paura.
[…]
Quella notte non dormì, si avviò verso la localizzazione dell'ordinazione di Jimin, grazie anche perché era riuscito ad entrare nell'account del ragazzo.
Entrò nell'ufficio postale e si fiondò allo sportello e, sovrastando una signora che stava parlando, chiese «Ci dovrebbero essere dei pacchi...» ma venne interrotto dal signore al di là dello sportello.
«Signore torni in fila.» cominciò ad invitarlo alla fine della fila, ma il corvino insistette.
Yoongi cominciò a discutere con il commesso, che minacciò il ragazzo di chiamare la sicurezza, così il corvino tornò alla fine della fila.
Dopo svariate ore, il commesso si alzò dalla sua sedia e disse «Il resto torni domani mattina.» per poi andò via, lasciando il ragazzo a pochi minuti dal suo turno.
Il ragazzo imprecò contro il dipendente, diede un calcio ad un sassolino, poi si mise nella sua macchina e cercò di aspettare la mattina dopo, ma si addormentò.
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22 Dicembre Si svegliò di sbotto a causa del clacson che suonò. Scese immediatamente e corse all'interno dell'ufficio postale, ma la fila era di nuovo lunga.
«Ieri era quasi il mio turno quando avete chiuso. Posso andare avanti? Devo solo ritirare dei pacchi.» disse il ragazzo mostrando il palmo delle mani.
