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«Salve

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«Salve. Le serve qualco... Jimin, cosa ci fai qui?» domandò Yoongi non appena lo vide incuriosare tra la varia roba. «Mi servirebbero delle palline per il progetto che ho in mente. Dove sono?» chiese il minore.

Yoongi gliele indicò senza muoversi dalla cassa. «Non credi che sia fantastico tutto ciò? Il poter incartare i regali, poter sentire l'aria natalizia che ti entra nelle ossa, non è così bello sapere che il Natale è un giorno così speciale?» disse il minore con un tono eccitato, ma quello che ottenne dal maggiore fu solo uno sguardo storto e un sospiro irritato.

Jimin non si arrese, quella era l'unico modo per poter parlare della bellezza del Natale senza rischiare che Yoongi scappasse via, e l'avrebbe sfruttata fino in fondo.

«Sai cos'è la cosa interessante? È il fatto che esistino persone a cui non piace il Natale. Io mi chiedo perché? È la festa più bella e più attesa di tutto l'anno.» esordì il minore mentre continuava a scegliere le varie palline.

Il maggiore alzò gli occhi al cielo, spinse la lingua contro la guancia e sospirò. «Chissà perché alcune persone odiano così tanto il Natale. Secondo te? Oh... se non sbaglio, nemmeno a te piace il Natale.» continuò il minore, ma Yoongi non rispose in nessun modo.

«Perché non ti piace il Natale?» gli domandò Jimin, mentre si avvicinò alla cassa con i due addobbi tra le mani. «Hai finito? Posso farti il conto, così che puoi andare via?» gli domandò il maggiore con uno sguardo alquanto scontroso, anche il tono lo era ed era per tutta colpa di quell'aria così tanto natalizia che girava in quel posto, tutta quell'aria in una sola persona, Jimin.

«Beh sì, avrei finito, ma cosa mi consigli? Brillantinate o normali?» chiese Jimin facendo vedere la differenza tra le due. «Quelle normali.» rispose Yoongi senza nemmeno pensarci un secondo e senza nemmeno guardare i due paragoni.

Jimin guardò attentamente la pallina normale, liscia, semplice e annuì sorridendo. «Va bene. Me ne servono tantissime, non troppe perché non vorrei buttare quelle degli anni scorsi.» si grattò il mento e continuò, prendendo la carta di credito «Allora me ne prendi almeno cento di ogni tipo. Ho un'idea fantastica, devo andare».

Uscì di corsa dal negozio e si precipitò da Taehyung che stava aiutando un altro ragazzo, anche lui vestito da elfo, con le varie carte regalo.

Non appena il biondino si avvicinò abbastanza ai due elfi, uno dei due mollò subito quello che stava facendo e l'altro rischiò di farsi molto male, finendo sotto una montagna di scatole con cose per i regali.

«Ciao, io sono Jeon Jungkook. Tu devi essere Jimin?» gli disse il ragazzo. I suoi capelli erano ben ordinati e di un nero corvino, i suoi occhi erano altrettanto scuri e aveva un adorabile naso a patata, mentre i piercing spiccavano come le luci su un albero.

«Sì, piacere.» rispose Jimin che gli strinse la mano. Ancora non si spiegava il perché tutti sapessero il suo nome, come se fosse il figlio di una celebrità lì. La sua curiosità fu talmente tanta, che non ce la fece a non chiedere.

«Come mai tutti quanti sanno il mio nome?» chiese il biondino, mentre posava le palline su una scrivania lì vicino.

Taehyung si liberò dalle scatole che rischiavano di schiacciarlo, si alzò e si riordinò il costume, guardò Jungkook e gli disse «Grazie mille. - il minore guardò da tutt'altra parte e poi continuò - Beh sei una star qui. Aspettavamo te dal primo di Novembre».

«Uh e cosa sono? Le canzoni di Natale?» domandò stupito Jimin, mentre cominciò a ridere.

Il maggiore dei tre controllò che tutto fosse al proprio posto e disse «Bene, ora cominciamo a metterci al lavoro.» e così fecero com'era stato detto.

«Hey, tu sei Jimin, giusto?» domandò una ragazza vestita da elfo, i suoi capelli mossi di un castano chiaro erano sistemati sul davanti, la carnagione era più scura del ragazzo.

«Sì, sono io. Perché?» rispose Jimin con un sorriso. La ragazza lo guardò sorridendo e disse «Io sono Jessica Ho, ma puoi chiamarmi Jessi. Lavoro nel villaggio di Babbo Natale.» si fermò un attimo e poi continuò, proponendogli «Potresti darmi il numero, così almeno ti aggiungo nel gruppo di KakaoTalk per quanto riguarda la lista dei regali?».

Il biondino prese il cellulare e dettò il suo numero alla ragazza. Dopo un po' si avvicinò un'altra ragazza, capelli leggermente più corti e di un colore più scuro dalla prima, la sua carnagione era più chiara rispetto a quella di Jessi.

«Jessi, mi servi un attimo allo stand.» disse la ragazza, indicando la direzione dalla quale veniva. Jessi annuì, poi l'altra ragazza fu attirata dalla presenza di Jimin e si presentò «Io sono Ahn Hyejin. Piacere di conoscerti».

I due si strinsero la mano, prima che le ragazze andassero via e tornassero al loro stand.

[...]

Dopo qualche oretta a passare nel preparare tutto l'occorrente, Jungkook si avvicinò a Jimin e gli domandò incuriosito «Cosa vorrai fare con le palline?» notando anche la presenza delle due palline prese dal ragazzo.

«Ho in mente di mettere una pallina per ogni pacco regalo. Magari potremmo mettere un messaggio speciale vicino alla pallina, con un foglietto o altro.» risponde il ragazzo mentre continua a tagliare la carta regalo.

Il ragazzo prese il cellulare e cominciò ad ordinare tutti i regali che rimanevano ancora alla lista. La lista era ancora lunga, siccome i bambini continuavano a venire per parlare con Babbo Natale.

La lista era in continuo aggiornamento, fortunatamente Jimin poteva controllare il tutto in tempo reale, grazie al gruppo al quale era stato aggiunto.

"Jimin se ti serve qualsiasi cosa, puoi chiedere a noi." scrisse Jessi, come se conoscesse il ragazzo da una vita intera. "Sì, anche per quanto riguarda un camion. Magari per trasportare dei regali, visto che le slitte sono fuori moda ormai." scrisse Hyejin, strappando un sorriso al biondino che ringraziò entrambe per l'aiuto.

«Uh... dove sono?» Jimin cominciò ad andare in panico, cominciò a rovistare nella tasche del pantalone, del giubbino, ma niente.

«Cosa cerchi?» chiese il moro che lo guardò preoccupato. «Mi sono dimenticato delle cose a casa.» rispose Jimin, ma non rivelò che cosa si fosse dimenticato, poi continuò chiedendo un favore ai due ragazzi «Ragazzi, potete sostituirmi un attimo, vado un attimo a casa e torno».

I ragazzi lo lasciarono andare, anche perché non c'era tanto lavoro da fare, più che altro dovevano tagliare della carta da regalo e fare i fiocchi per i pacchi.

[…]

Jimin arrivò a casa, inserì la chiave nella serratura ed aprì la porta. Si precipitò immediatamente alla ricerca di quello che avesse perso.

«Dove sono?» continuava a ripetersi tra sé e sé, fin quando non sentì un rumore provenire dall'entrata, sembrava che qualcuno fosse entrato nel piccolo appartamento.

Il biondino camminò con passo felpato, afferrò una mazza appoggiata al muro, e si preparò ad attaccare un possibile rapinatore.

Non appena arrivò all'origine del rumore, chiuse gli occhi e stava per colpire alla cieca.

Non appena arrivò all'origine del rumore, chiuse gli occhi e stava per colpire alla cieca

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The Sound of Sleigh Bells || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora