Speriamo non sia magia nera, si trovò a pensare la giovane, continuando a fissare la clessidra.
Si promise di recarsi immediatamente in biblioteca appena sarebbero arrivate, per avere maggiori informazioni su un oggetto del genere.
Poi però i suoi...
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Era una giornata soleggiata, il vento che di solito mitigava l'afa estiva sembrava sparito.
Solo le voci dei ragazzi interrompevano il flusso di pensieri che stava sommergendo Lily.
Era sdraiata sul suo letto cercando conforto dal sole caldo e godendo di quel breve attimo di tranquillità che sempre meno era possibile d'estate con tutte quelle persone ad affollare la casa.
Dei passi svelti interruppero il suo monologo interiore, ormai a furia di nascondersi nella sua camera all'ultimo piano, aveva imparato a memoria i diversi suoni della sua famiglia sui milioni di gradini presenti in quel piccolo condominio.
Wuxy stava sbattendo i cuscini della camera adiacente.
Era il loro elfo domestico, ormai in quella casa da più di vent'anni; Lily da quando aveva memoria l'aveva sempre vista lavorare per la sua famiglia.
Gli elfi domestici non servivano più i maghi da ormai anni, dopo la Grande Battaglia erano state apportate numerose modifiche alle leggi e una di queste era proprio sugli Elfi.
La SPEW, fondata dalla sua stessa zia quando ancora andava a scuola, era una delle principali associazioni che ancora combattevano contro le ingiustizie domestiche.
Lily si alzò con la canottiera incollata alla pelle e i ricci che le ricadevano stropicciati per l'umidità dell'aria.
Avrebbe voluto rimanere così ma sapeva che se si fosse presentata alla sua famiglia in quelle condizioni avrebbe destato degli sguardi non molto comprensivi.
"Accio" sussurrò, fissando attentamente i pantaloncini che giacevano sul grosso baule posto in fondo al letto. Quelli, con un rapido movimento finirono nelle mani della ragazza che in fretta si vestì. Infilò la bacchetta nella tasca posteriore dei suoi jeans stropicciati e si diresse verso il minuscolo bagno per darsi una rapida sciacquata al viso. Era una piccola porta poco visibile sulla destra, occupato da una vasca posizionata sotto l'unica finestra e un rubinettino sormontato da uno specchio rovinato ai lati; suo padre le aveva dedicato apposta per lei quel piccolo spazio, perché di certo non le avrebbe lasciato condividere il bagno con tutti i suoi fratelli.
Si guardò allo specchio.
I capelli ricci che aveva preso da suo padre, ricadevano lunghi e disordinati al lati di un viso pallido; alcuni boccoli si erano appiccicati al collo, erano di quel colore rosso intenso tipico della sua famiglia, Lily cercò invano di domarli ma non c'era niente da fare, ogni riccio sembrava avere vita propria, così con un gesto automatico li annodò in uno chignon sconnesso dal quale alcuni boccoli ribelli ricadevano ai lati. Le occhiaie circondavano due occhi verdi smeraldo, anche quelli erano di suo padre, anzi, di sua nonna, per la precisione.
Oltre che gli occhi portava il nome: Lily Rose Potter.
Era una copia di lui, non aveva nulla della famiglia di sua madre a parte il colore dei capelli che lei odiava profondamente e qualche lentiggine che d'inverno scompariva sotto il bianco della sua pelle.