"Qual è il motto di casa Targaryen?" così Maestro Aemon mise alla prova la giovane scriba, appena ella varcò la soglia del parco degli dei. Arthaemys conosceva i Targaryen, ma chiaramente quando era arrivata la prima volta ad Approdo del Re non sarebbe mai stata in grado di riconoscerne i volti in quanto non li aveva mai visti. La corvina replicò prontamente alla domanda del maestro, la cui catena al collo riluceva sotto la luce del sole di mezzodì.
"Fuoco e Sangue, Maestro"
Aemon annuì compiaciuto, e dopo aver voltato una pagina del suo enorme libro, continuò ad interrogare la fanciulla Valyriana sul motto delle altre casate. "Casa Baratheon?" ella non dovette pensarci molto, perché la risposta era pronta sulla punta della lingua. "Nostra è la furia" ancora una volta, Maestro Aemon, non sorpreso ma bensì soddisfatto delle conoscenze di Arthaemys, le fece un'ultima domanda prima di decidere se seguirla e tenerla con sé, o meno.
"In che anno cominciò la conquista dei Sette Regni da parte di Aegon e le sue sorelle?" i raggi di sole baciavano il volto di Arthaemys, quasi gli Dei fossero affascinati dalla sua bellezza e saggezza. Lei rispose prontamente: "Nel 2 PC, Maestro" [*PC: prima della conquista]
Al tintinnare della campana, quel giorno ad Approdo del Re, una nuova giovane promettente sarebbe diventata inconsapevolmente la "Maestra dei Sussurri", anziché Septa, nonostante non risiedesse nel concilio ristretto del Re. La sua intelligenza e le sue abilità come scriba, l'avrebbero aiutata a farsi molti amici e alleati tra le mura di quella città, e non solo.
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Quella stessa sera, dopo cena, ad Arthaemys fu concessa una passeggiata in città, benché avesse deciso di tornare presto. Era molto pericoloso per una fanciulla uscire da sola, soprattutto quando la luce aveva ormai lasciato spazio all'oscurità. Arthaemys non possedeva abilità nel combattere, ma era un'abile persuasiva, e lo aveva imparato sulla propria pelle quando – prima del disastro – era incappata in un marinaio ubriaco che voleva portarsela a casa. "Mio padre vi ucciderebbe, Ser" aveva detto, e dopo averlo persuaso una buona decina di minuti, era riuscita a scappare, senza paura. A sangue freddo.
Le vie brulicavano di gente, le armerie stavano chiudendo ma i fornai erano ancora disponibili a vendere pane e leccornie dolci per i bambini. Garzoni, macellai e taglialegna tornavano alle loro case dopo aver duramente lavorato tutto il giorno, mentre le donne attendevano i mariti. Ma per fortuna, o sfortuna della giovane Valyriana, imbucò in una strada che era piuttosto famosa, e di certo non in senso positivo. Quella era la via della seta, fornito a bizzeffe di case del piacere e donne disposte a vendere il proprio corpo pur di guadagnarsi qualcosa da vivere. Più erano giovani, maggiore era il guadagno sia per la casa del piacere che per le prostitute stesse.
Arthaemys impallidì quando, camminando senza sosta con passo cadenzato, un uomo dalla folta chioma argentata uscì da uno dei bordelli, insieme a quello che doveva essere suo fratello. Il primo aveva i capelli corti, quasi a voler dimostrare di non voler seguire le regole dei Targaryen, il secondo li portava lunghi oltre le spalle, e una benda di pelle nera gli copriva l'occhio sinistro. I due giovani Principi, Aegon e Aemond, parevano insoddisfatti, quasi avessero avuto una lite.
E così fu infatti.
La corvina cercò di aumentare il passo, con la speranza di non essere notata, ma proprio il maggiore dei due fratelli e presunto erede al Trono di Spade si rivolse a lei con un tono di voce derisorio. "Quella non è la ragazzina che ha implorato pietà a nostro padre?" e la indicò. Ma Aegon aveva torto. Jeor e sua figlia non avevano implorato il Re, in quanto pronti a qualsiasi rifiuto da parte del Sovrano.
Arthaemys fu costretta a fermarsi, e ad inchinarsi. "Principe-" Aegon roteò gli occhi al cielo, e replicò brevemente. "Fratello, forse dovresti divertirti con la scriba se nessuna delle donne che ti ho mostrato ti aggrada" così il Principe scrollò le spalle e lasciò Aemond, freddo e imperturbabile, di fronte alla fanciulla. L'imbarazzo non sembrava scalfire nessuno dei due. Arthaemys riprese parola. "Se permettete, Principe, preferirei dileguarmi prima che faccia troppo buio..-"
Aemond rinsavì, dopo averla osservata a lungo con interesse velato. "Venite con me, Arthaemys Nohreos."
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𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
FantasyArthaemys è una giovane scriba di diciannove anni, dalla folta chioma scura e ribelle. E' figlia di un lord di nome Jeor Nohreos della vecchia Valyria, che in cerca di fortuna - e scappato al disastro - si rifugia a Westeros, precisamente ad Approdo...