12| Verità Scomode

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Arthaemys non smise di pensare al Guercio per tutta la notte, e quando venne l'alba, si rese conto di non aver dormito affatto. Con il magone alla gola, si alzò dal letto e si preparò. Poi, di gran carriera raggiunse la sala del Trono, dove si sarebbe tenuta un udienza, richiesta da Rhaenyra e Vaemond Velaryon.

Quest'ultimo, così come tanti altri, era certo dell'infedeltà della Delizia del Reame nei confronti di suo marito Laenor. Si diceva infatti che la giovane erede al Trono, che avrebbe dovuto succedere suo padre, aveva commesso adulterio e che il frutto di quell'abominio sarebbero stati tre bambini. I suoi figli non erano veri Velaryon, e lo si poteva scorgere dai capelli bruni e gli occhi scuri, tratti non assolutamente tipici della casata del drago. Quella mattina era Otto a sedere sul Trono di Spade, in quanto la malattia di Viserys non gli permetteva di presiedere in luoghi pubblici a lungo. La sua malattia aveva sconvolto il Regno, era arrivata all'improvviso, e progrediva a grande velocità.

Vaemond si preparò ad esporre il suo scontento, puntando il dito contro Jacaerys e Lucerys, che con sguardo basso e intimidito, attendevano che la loro madre prendesse presto posizione per difenderli. "Nelle vene dei Velaryon il sale scorre denso.." cominciò l'uomo con autorità. Ma ad interrompere il suo discorso fu il Re Viserys che, scortato dalle guardie, e zoppicante, entrò nella sala del Trono. "Siete al cospetto di Viserys Targaryen, Primo del Suo Nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Signore dei Sette Regni e Protettore del Reame."

Quando Viserys fece per salire la scalinata, la sua corona cadde, e Daemon non ci pensò due volte nel correre ad aiutare suo fratello. Otto Hightower, con scontento, non poté far altro che farsi da parte. "Per quale motivo state ritrattando qualcosa di cui abbiamo già discusso?" domandò. Vaemond strinse i pugni. "Abbiamo già deciso che sarà Lucerys a succedere il Trono di Legno a Driftmark.." - l'uomo si indignò e replicò senza freni "Non puoi decidere anche per la mia casata, Viserys! Non ti è bastato nominare una donna come erede al Trono? Li vedete questi dannati bambini, con i vostri occhi! E' chiaro al Regno intero che sono..-" Daemon, fiancheggiando sua moglie, lo incitò a continuare, con chiaro divertimento. "I suoi figli..sono bastardi!"

Arthaemys sobbalzò alle urla di Vaemond Velaryon, benché sapesse quanto avesse ragione sull'identità dei figli di Rhaenyra. "Come osi!" esclamò il Re oltraggiato "Avrò la tua lingua per questo!"

Daemon, prontamente, sfoderò la spada e mozzò la testa a Vaemond Velaryon, con un semplice gesto. "Può tenersi la lingua." mormorò soddisfatto. "Disarmatelo!" urlò Otto, ma il Principe Canaglia con un sorriso replicò "Non serve" E si allontanò con la sua famiglia, abbandonando la sala.

Quella stessa sera, dopo lo shock generale della morte di Vaemond Velaryon, Arthaemys uscì come suo solito per raggiungere la biblioteca, ma a metà strada qualcuno la tirò per un braccio e la trascinò contro il muro

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Quella stessa sera, dopo lo shock generale della morte di Vaemond Velaryon, Arthaemys uscì come suo solito per raggiungere la biblioteca, ma a metà strada qualcuno la tirò per un braccio e la trascinò contro il muro. 

Era Aemond. 

"Shh..non urlare." La giovane maestra dei sussurri sentì il cuore salirle in gola , sia per lo spavento che per la vicinanza con il Principe. "Cosa fate?" replicò senza parole. Ma il Principe non rispose, la baciò come fece la sera prima, con trasporto e desiderio, quasi avesse aspettato una vita intera per avere nuovamente quell'opportunità. "Voglio portarti in un posto" rispose soltanto. E Arthaemys lo seguì.

𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora