13| Riportato nella Rapsodia

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Aemond la stava portando alla fossa del drago, con un turbine di pensieri intrusivi che tentavano inutilmente di fargli cambiare idea. Il Principe Guercio era perso, pazzo di una donna arrivata dal nulla oltre il mare. Arthaemys si fermò, a corto di fiato, poggiandosi una mano sul petto. "Aspetta.." ansimò,  rivolgendosi al Principe per la prima volta, in modo informale. "Perché qui sotto?" domandò ingenuamente, scrutando oltre il buio e affinando l'udito per poter capire meglio. Grugniti animaleschi e catene che cozzavano sul pavimento, in lontananza, la portarono a realizzare. 

"Voglio farti toccare il mio drago" e ciò, per un Targaryen, era un atto di amore e di immensa devozione. Tale gesto era come aprire il proprio cuore e la propria anima, completamente, all'altra persona. Arthaemys annuì, onorata, ma anche intimidita dalla sua audacia. E dal fatto che il drago di Aemond non era altri che Vhagar, la regina dei draghi.

Si incamminarono silenziosi, ed entrarono nella fossa. Più si avvicinavano alla fonte di luce emanata nella grotta di Vhagar, più il cuore della giovane Valyriana galoppava forte. "Vhagar, jiōragon bē" - la voce profonda del Principe ordinava al drago di alzarsi in piedi. Arthaemys ancora non riusciva a vedere con esattezza la grandezza di quella creatura, ma la sola ombra ne diede conferma. Era titanica.

"Non avere paura, Mys" la mano di Aemond afferrò quella della giovane ragazza con sicurezza. Poi, finalmente, nel loro campo visivo si mostrò nella sua immensa bellezza, la regina dei draghi, un tempo cavalcata dalla gloriosa Visenya Targaryen.

Vhagar rantolò, e dalla sua gola si alzò un gorgoglio. Non aveva mai visto Arthaemys, ragion per cui l'istinto di proteggere il suo cavaliere superava di gran lunga l'autocontrollo. "Dohaeragon issa, Vhagar!" [ Servimi, Vhagar! ] la ragazza indietreggiò, intimorita, ma anche ammaliata dalla devozione di quella creatura nei confronti dell'uomo che ben presto avrebbe protetto con la sua stessa vita. "Nyke Arthaemys hen lentor Nohreos, hen ānogar hen valyrio.." [ Io sono Arthaemys di casa Nohreos, di sangue Valyriano.. ] sussurrò la giovane, così piano che persino lei stessa faticò a udirsi. Ma Vhagar la sentì eccome. Chinò il capo, in segno di sottomissione, e lasciò che ella potesse accarezzarla.

"Sȳz hāedar"  [ brava ragazzacontinuò Arthaemys, sotto lo sguardo incantato del Principe Guercio. Toccò la superficie rugosa ch'era la pelle della creatura, con grazia e gentilezza, e il drago schiuse gli occhi. Era incredibile, eppure per la prima volta quel drago tanto feroce e antico, si lasciò toccare da qualcuno che non fosse il suo cavaliere.

"Tu puoi sussurrare ai draghi, Mys"

𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora