Spettro Grigio sembrava non apprezzare molto le intemperie, e lo fece ben intendere quando Arthaemys gli ordinò di volare più in alto. Al di sopra delle nuvole, il sole parve splendere. "Dohaeragon issa, Nudho!"
Stava per rinunciare ad una parte di lei, ed il solo pensiero le martoriava il cuore. Spettro Grigio ringhiò, sputò fuoco, e come un lampo squarciò il cielo andando contro corrente con tutte le sue forze, affinché la sua nuova padrona potesse scorgere la figura del nemico. Dall'altra parte, Aemond e Vhagar l'avevano già visto. Aegon sembrava non curarsi della tempesta che si abbatteva su di lui, e Sunfire, che attendeva ordini precisi. "..Lēkia! .." urlò Aemond, incitando suo fratello a farsi avanti. Che senso aveva aspettare lì, in attesa della sua possibile sconfitta? Perché Aegon poteva essere malvagio, ma non astuto, e quella sarebbe stata la sua rovina.
Arthaemys e Aemond si fermarono, quando entrambi i draghi si affiancarono come a voler unire le forze. "ȳdra daor sagon zūgagon, Mys " il Guercio cercò di rassicurare la giovane donna, che con forza si stringeva alle redini del sellino per non scivolare. La pioggia era inarrestabile, e un piccolo movimento brusco poteva rischiarle la vita. Increspò le labbra: ormai i capelli le si erano appiccicati addosso, e la vista si stava annebbiando. "Oh fratello.." esordì con cattiveria la voce di Aegon, che per spavalderia, non aveva nemmeno indossato l'armatura. Aemond ricordava che quando da piccoli passavano le ore ad allenarsi, lui stesso era l'unico a prendere sul serio il combattimento, mentre Aegon si distraeva in ogni momento al passaggio di una bella fanciulla.
"dunque sei venuto a morire" replicò infatti il fratello minore, colui che davvero meritava di sedere su quel trono, al posto dell'usurpatore. "Io sono il Re e posso fare tutto ciò che voglio!" cantilenò, come quando un bambino fa i capricci e sbatte i piedi a terra con estrema convinzione di essere nel giusto. "Un Re non ostenterebbe mai il proprio titolo come fai tu, Aegon."
Mys era sfinita da quella pioggia, e la presa sulle redini del sellino si stava allentando. Le sarebbe salita una febbre, ben presto, e la gravidanza non facilitava di certo le cose. Accadde tutto in pochissimo tempo: Arthaemys lasciò la presa e scivolò giù, ormai svenuta. "Arthaemys!" Esclamò Aemond. Fu Vhagar ad attivarsi, con ferocia, per salvare la povera fanciulla, che continuava a cadere nel vuoto mentre il vento pareva accompagnarla. La regina dei draghi la afferrò tra le sue grandi zampe, e - avvolta dalla furia - non attese che il suo padrone le ordinasse di servirlo: sputò fuoco e fiamme contro il malcapitato usurpatore, ch'era troppo occupato a ridere della sventura della Valyriana, per rendersi conto che stava per morire.
Arthaemys passò una settimana allettata, per via della forte febbre che aveva preso a causa della pioggia. Suo marito non lasciò il suo capezzale neanche per un istante.
E così, con la morte di Aegon Targaryen l'usurpatore, venne alla luce un'altra raccapricciante scoperta. Daemon, il Principe Canaglia, e Ser Criston Cole, guardia personale della vecchia Regina Alicent, erano stati ritrovati sul fondo di un lago infilzati l'un l'altro da una lunga lancia. Caraxes, il drago rosso di Daemon, era stato sviscerato e i suoi resti sparsi sulla collina di Visenya.
A guerra terminata, Aemond il Guercio decise di liberare Alicent affinché ella potesse riunirsi con sua figlia Helaena, la quale aveva bisogno di sua madre più che mai. Rimaneva soltanto una cosa da fare: decretare il nuovo erede al Trono di Spade.
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𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
FantasyArthaemys è una giovane scriba di diciannove anni, dalla folta chioma scura e ribelle. E' figlia di un lord di nome Jeor Nohreos della vecchia Valyria, che in cerca di fortuna - e scappato al disastro - si rifugia a Westeros, precisamente ad Approdo...