30| Regina dei Re

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Con la testa poggiata sul petto di Aemond, la giovane Mys teneva la mente alla larga dai pensieri intrusivi di scappare dalla guerra. Era entrata in una situazione ben più grande di lei, benché fosse una causa del tutto valida. Ma con l'imminente follia della Regina Nera, ogni complicazione sembrava irrisolvibile. "Cosa sta confabulando la tua mente?"
ruppe il silenzio il Principe, alzando di poco il capo per osservare meglio il volto corrucciato di sua moglie.

"E se avessimo sbagliato, Aemond? Se allearci con Rhaenyra si rivelasse fatale?"

Sembrava che l'unico momento che avevano di rifugiarsi nell'amore fosse proprio la notte, ma di rado entrambi riuscivano a chiudere occhio. Qualsiasi incombenza avrebbe potuto costringerli a vestirsi di fretta e furia, per combattere.

"Non puoi saperlo, ma qualora ci trovassimo in una situazione di svantaggio, non esiterei a portarti via da qui. Posso giurarlo sugli Dei." replicò con un sospiro il biondo, che non provava più vergogna del suo zaffiro incastonato nella cavità oculare. Arthaemys col suo amore lo aveva guarito.

"ti prego di riposare" aggiunse "non sappiamo cosa ci attenderà domattina."

E infatti, il mattino seguente la Regina Rhaenyra era riuscita a catturare Otto Hightower, e sua figlia Alicent

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E infatti, il mattino seguente la Regina Rhaenyra era riuscita a catturare Otto Hightower, e sua figlia Alicent. La prima cosa che fece la donna fu imprigionare quest'ultima, perché come aveva affermato davanti alla corte "la puttana merita di perire in solitudine". Non aveva mai perdonato la sua vecchia migliore amica, di aver sposato suo padre Viserys e di aver messo al mondo dei figli, perché lei in quanto donna non veniva definita 'qualificabile' per poter sedere sul Trono di Spade.

"Mi dica, Otto. Dopo aver servito mio padre celando sin dall'inizio l'intenzione di prostituire vostra figlia, per poter mettere radici nella mia casa, come ci si sente ad essere vicini alla morte?"

L'uomo però la schernì con un sorriso calcolatore. "E' ormai fatto, Vostra Grazia. Aegon salirà al Trono quanto prima; voi non meritate di sedere lì, con aria sfacciata e derisoria. Siete una donna, è questa la vostra condanna."

Quando Aemond entrò di corsa nella sala del trono, insieme ad Arthaemys, sentì il fiato venirgli meno. Otto aveva una spada poggiata sul collo, e non vi era traccia di sua madre. "Vostra Maestà" parlò Mys per lui, ch'era troppo sconvolto per poter emettere sibilo alcuno. Rhaenyra scostò lo sguardo dalla sua imminente vittima, e strinse i pugni. "Principe caro, vostra madre deve pagare, ed è meglio per voi capirlo presto. In quanto a lui.." si soffermò brevemente sulla lama che aveva già lesionato la pelle dell'uomo. "merita di morire, qui, stamani."

Senza convenevoli alcuni, Rhaenyra diede il permesso alla guardia di decapitare Otto Hightower seduta stante. "Le tue ultime parole?"

Otto sembrò non doverci riflettere molto. "Che gli Dei abbiano pietà di voi."

𝐈𝐍 𝐕𝐈𝐍𝐎 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora