Capitolo 11

365 30 17
                                    

Passarono alcuni giorni ed io non facevo altro che tenere Mercoledì sott'occhio controllavo ogni suo movimento e più volte trovai il suo letto vuoto.
Quando una mattina rientrò aveva uno sguardo soddisfatto.
"Dove sei stata!?", chiesi immediatamente.

"All'obitorio, ho scattato alcune foto ai corpi delle vittime per vedere cos'avessero in comune", disse.

Ed iniziò ad appendere sulla parete ogni tipo di immagine, qualcuna comprendeva un piede un rene e altre parti del corpo.
"Sei disgustosa, Mercoledì", borbotta, non che fossi una che si traumatizzata facilmente, ma non ero nemmeno così sadica come lei.

Mi guardò male.
"Perché non pensi a smascherare il pittore, piuttosto?", chiese.
Io feci un sospiro rassegnata erano giorni che continuava ad insistere su quell'argomento.

"Te l'ho già detto e ripetuto almeno dieci volte, Xavier non è il mostro, lo conosco", dissi con sicurezza, da un po Mercoledì lo teneva d'occhio e la cosa mi dava fastidio perché sapevo, ormai, che era Tyler il vero mostro.

Avevo provato ad avvertirla, ma ogni volta m'ignorava, era testarda e sapevo che quando si metteva una cosa in testa non gliela toglieva nessuno.
"Io non mi fido, è sempre nei paraggi quando il mostro compare o forse hai dimenticato la casa del seicento?", chiese.

"Ti ho già risposto" dissi "Sta lontana da lui, non c'entra con questa storia, pensa a controllare Tyler", mi guardò inarcando un sopracciglio.

"Tyler è un normale", rispose.

"O è solo quello che mostra?", lei butto le. altri foto che aveva in mano sul letto e mi riservò un'occhiataccia con le braccia incrociate.

"Sei gelosa, non è vero?"

"Cosa? Mercoledì te l'ho già detto cazzo! Io lo faccio per te, Tyler nasconde qualcosa, ascoltami!", scosse la testa e andò in bagno lasciandomi sola.

"Litigate per un ragazzo?", chiese Enid appena sveglia, io negai la testa ed uscii dalla stanza, con l'intenzione di recarmi a colazione.

Mi sedetti al solito tavolo e notai che Xavier aveva dei graffi freschi sul collo.
Quando si accorse che lo stavo osservando abbassai i miei occhi sul piatto.
"Avete sentito che si farà il Rave'n?", chiese Loren, io non risposi.

"Già, sarà bellissimo...naturalmente io ho già un accompagnatore", disse un'altra ragazza tutta soddisfatta.

"Io non ce l'ho, ma sono sicura che lo troverò subito", rispose Bianca e fece un cenno a Xavier che mi guardò.

"E tu, Rain?", mi chiese"Hai già un accompagnatore?".

"Io non verrò ho delle cose da fare, e comunque non ho bisogno di un accompagnatore posso andare anche da sola", risposi decisa.

"Cosi ti negherai un po' di divertimento", scrollai le spalle e presi la borsa andando via.

Non volevo andare al ballo, non volevo vedere nessuno, io dovevo concentrarmi sul mostro e su Mercoledì, dovevo proteggerla da Tyler, probabilmente se mi avrebbe letto il pensiero mi avrebbe odiata.

Come me, Mercoledì non sopportava l'idea di essere salvata, preferiva o farcela da sole, ma siccome io sapevo la verità l'avrei aiutata.
Rimasi un po' di tempo fuori, arrivai davanti quello che era il corso di api a cui partecipava un ragazzo, spesso preso, Eugene Otinger, si chiamava.

Avevo sentito questo nome da Mercoledì, ne stava parlando con Enid una mattina, e avevo intenzione di sapere cosa avesse a che fare con lei.
Sentii delle voci da dentro la barracca e mi avvicinai per sentire.

"Ho sentito che ci sarà un ballo tra due giorni, potremmo andare a controllare quando tutti sono impegnati", diceva Mercoledì.

"Va bene ci sto, oggi quindi andiamo a cercare la tana?", chiese il ragazzo.

Friends or lover - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora