Capitolo 28

51 4 0
                                    

Ormai il tempo a nostra disposizione era sempre di meno, mi sembrava di vivere un film, la tipica stronza che s'innamora di un ragazzo bello e simpatico e vivono felici e contenti.

Ma non era così.
La mia storia non girava attorno ad un ragazzo, era presente, ma non era l'elemento principale.
C'era un mostro, una psicopatica e un mucchio di gente corrotta.

Ero felice che Mercoledì mi credesse, certo ce ne aveva messo di tempo, ma finalmente la verità era uscita fuori anche per lei.

Non sapevo se fosse dispiaciuta e cercasse di nasconderlo oppure se non vedeva l'ora di vendicarsi, di mano ed Eugene.
Io di certo non l'avrei perdonata facilmente, Xavier era in cella per colpa sua e lo sceriffo non poteva far nulla per farlo liberare.

Erano passati due giorni da quando ero andata a trovarlo in cella e il cestino di camera mia era stracolmo di biglietti minacciosi.

Quella mattina presi l'ennesimo.

Iniziamo a fare il conto alla
rovescia?
Ti mancano due giorni, la luna di
sangue è vicina così come la tua fine e
quella di tua sorella.

Non riuscivo a capire cosa intendesse la Thornhill con luna di sangue, ne parlava da un po all'interno dei bigliettini.
Il flusso dei miei pensieri fu interrotto da un incessante battere alla porta.

"Mercoledì", la salutai freddamente.

"So che sei ancora arrabbiata per quello che ho fatto, ma dobbiamo catturare Tyler", disse.

"Dobbiamo?", chiesi "sbaglio o hai usato il plurale? Hai davvero in mente di chiedere aiuto?".

"Enid è Ajax mi aiuteranno se vuoi puoi unirti a noi, ho mandato un foglio Tyler ieri, gli ho chiesto di vederci stasera davanti la cripta di Crackstone", spiegò.

"Voglio dire apertamente quello che ho visto, noi lo prenderemo e lo chiuderemo da qualche parte per poi farci giustizia da sole", disse.
Il suo piano sembrava funzionare, ma questo andava contro l'accordo che avevo preso con lo sceriffo.

"Chiamerò anche Bianca e alcuni membri fidati dei belladonna, non si sa mai", lei fece una smorfia contrariata, ma non disse niente.

"Dopo cena in cortile ne parliamo, io devo vedermi con lui alle dieci", annuii e chiusi la porta una volta che se ne fu andata.
Restai qualche minuto a fissare la scrittura ordinata della Thornhill, poi afferrai lo zaino e raggiunse gli altri a lezione.

"Mia sorella vuole incastrare il vero mostro", dissi a Bianca prendendo posto accanto a lei.

"Ha pensato di portarlo da qualche parte e se siamo in tanti è meglio, credo", lei capii cosa avevo in mente.

"Quanti?",chiese.

"Due o tre dovrebbero bastare, dopo cena nel quadrato, spiegherà come agire", Bianca fece un cenno di assenzo e seguimmo la lezione.

Il posto vuoto in classe era il punto preferito dei miei occhi.
La sua assenza si avvertiva, era strano non vederlo chino su qualche disegno con le mani sporche di matita oppure vernice, era tutto diverso senza di lui.

"Dicono che tu sia riuscito a vederlo", mormorò Bianca al mio fianco.

"Vedo che voci girano", commentai sottovoce per non disturbare la lezione.

Friends or lover - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora