Capitolo 17

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"Polizia!", entrò lo sceriffo Galpin con due uomini che puntavano le pistole verso il nostro tavolo.

"Addams Gomez, sei in arresto per omicidio qualunque cosa tu dica verrà usata contro di te, non fare resistenza e non parlare, ti verrà dato un avvocato se non puoi permettertelo", gli misero le manette e prima di andare diede un bacio a mia madre che ci fece voltare.

"Che merda", lo portarono via e poi tutti tornano a mangiare parlando di noi.
Io entrai lasciandomi il cortile alle spalle, mentre camminavo qualcuno mi tirò per il polso e con forza mi sbattè contro il muro.

Sentii la puzza di fumo misto ad alcool e vidi Nick, difronte a me.
"Vedo che non hai imparato la lezione!", dissi provandolo a spingere, ma fu inutile, quella volta la presa era ferrea.

Tirai un calcio tra le sue gambe e si piegò.
"Fanculo", mi prese per i capelli e mi fece sbattere la testa così forte contro il muro che caddi nel buio.

[...]

Sbattei le palpebre e vidi tutto girare per un po', c'era scarsa luce nella stanza, io provai a muovermi, ma mi resi conto troppo tardi di essere legata alla sedia con delle catene di ferro.

Provai a liberarmi, ma ottenni soltanto che le catene graffiano la pelle dei polsi.
"Cazzo, cazzo, cazzo!", sbuffai e continuai finendo per urlare.

"È tutto inutile, Addams", riconobbi la voce della Thornhill.
Feci un sorriso scuotendo la testa avrei dovuto immaginarlo.

"Professoressa, ma che sorpresa!", esclamai, lei fece un sorriso falso uscendo dall'ombra.

"Io ti avevo avvertita, Addams, ti avevo detto che saresti dovuta stare attenta a quello che usciva dalla tua bocca, ma tu hai preferito ignorarmi", si avvicinò e mise una mano sotto il mento.

"Non ho detto nulla", dissi.

"Nick non  la pensa allo stesso modo, ha detto che questa sera hai provato a dirlo al tuo amichetto.", io guardai il mutaforme.

"Ha mentito!", esclamai.

"Io e Xavier non ci siamo visti lui stesso ha fatto in modo che non ci vedessimo, la presid-", mi interruppe.

"Lo so, tua madre è stata sciocca ad ascoltare il mio consiglio, ma era così disperata che tu continuassi su quella strada che non ci ha pensato due volte", rispose.

"Gliel'ha consigliato lei?", la Thornhill annuì.

"Nick ti avrebbe seguito ovunque e avrebbe potuto farti qualunque cosa per contro mio".

"Solo che è troppo debole, lo stavo uccidendo oggi al lago",dissi.

"Intanto è riuscito a portarti qui", lei si voltò, vera un tavolo davanti a noi ed era pieno di oggetti particolari.

"Vediamo un po' con cosa posso torturarti oggi", prese una puntura con un ago doppissimo.

"Avanti, non ho paura del dolore", la professoressa rise malignamente mentre si avvicinava.

"Buon per te, perché sarà molto forte", spinse l'ago nel mio braccio e morsi il labbro avvertendo immediatamente il sapore orribile del sangue sulla mia lingua.

Friends or lover - Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora