IVAN
Arriviamo davanti al palazzo in cui si trova il suo appartamento.
Entriamo nella hall per andare direttamente in un ascensore, che ci porta all'ultimo piano.
Appena le porte si aprono, noto una sola porta alla fine di un piccolo corridoio.
"entrata privata per il suo proprio appartamento" Penso mentre Isidor mi conduce alla porta e la apre con un mazzo di chiavi.
<Entra e accomodati pure Ivan, faccio preparare il pranzo e poi sono subito da te.> Mi dice mentre lo vedo sparire.
"peccato che io sia ricoperto di sangue per accomodarmi" Osservo mentalmente mentre mi specchio nelle finestre alte fino al soffitto, che caratterizzano tutto il soggiorno.
Appena lo zio ritorna dicendomi che il pranzo sarà servito tra circa mezz'ora, mi faccio mostrare un bagno per farmi una doccia e chiedendoli anche un cambio.
<Quindi potresti dirmi cos'è successo? Non credo che quello che è successo è normale.> Chiedo a mio zio mentre prendo posto al tavolo per pranzare insieme.
<Non è una cosa quotidiana.> Mi dice mentre prende un sorso di vino dal suo calice.
<Non so se sono arrivate delle voci in Russia, ma l'America, o comunque quella che fa parte del mondo della mafia, è stata sgomentata dall'apparizione di una nuova figura.
A quanto pare c'è un personaggio, e lo chiamo personaggio perché nessuno conosce la sua identità, che cerca di prendere potere.
Sappiamo solamente che i suoi collaboratori sono il Drago e la Dama Rossa. Ovviamente la donna che oggi i miei uomini ti hanno mostrato era appunto lei.
Sono solamente in tre, ma stanno guadagnando sempre più potere tramite varie alleanze.>
<Mhh, sono pericolosi. Soprattutto se vogliono espandersi fuori dall'America.> Dico mentre giro lo sguardo verso la cameriera che porta dentro le portate principali.
<È questo il problema Ivan, loro sono russi.
Presumo che sono degli eredi di qualche under-boss del vecchio Zar che vogliono prendere nelle proprie mani il potere e diventare i nuovi zar.>
<Ora capisco il suo accento russo emulato così bene.> Penso ad alta voce mentre mi accingo a mangiare.
<Di cosa stai parlando?> Mi chiede mio zio mentre a sua volta inizia a mangiare.
<Oggi mentre stavo andando alla reception del piano terra, accidentalmente mi sono scontrato con una donna, la stessa che le tue telecamere hanno ripreso.
Dopo averla aiutata mi ha salutato in russo.>
<Può essere. Come hai potuto notare da quel fotogramma era bionda e occhi chiari, caratteristiche tipiche degli Ivanov.
Alcuni dicono che anche il Drago abbia le stesse caratteristiche.>
<Anche drago è una donna?> Chiedo allo zio mentre mi accingo anch'io a prendere un sorso di vino dal mio bicchiere.
<No, è un uomo. Di solito è la Dama Rossa che va in missione, il Drago si fa vedere raramente.
È un uomo alto, muscoloso, occhi chiari sull'azzurro e capelli biondi, riconoscibile da un tatuaggio di un drago che copre tutto il suo braccio destro.>
<E la Dama Rossa? Non credo che la chiamino solamente perché si rifà alla donna di cui mi hai parlato in macchina.> Incito mio zio a parlare, mentre nella sala da pranzo viene portata la seconda pietanza.
<Magari perché veste di rosso?> Chiedo curioso di questi due personaggi.
<Infatti oltre al rifarsi alla storia di una sua antenata o parente, in quanto non sappiamo di chi si tratta.
Il suo nome più o meno si rifà alla sua abitudine di indossare qualcosa di rosso.
La donna in questione, Irina, ha preso questo soprannome perché le prime uccisioni le faceva vestita di bianco, in tal modo sui suoi vestiti era possibile distinguere il sangue dei nemici.>
<Invece per quanto riguarda la Dama Rossa degli Ivanov, quella originale, qual era il suo nome?
Devo dire che conosco poco della storia degli Ivanov dello zar precedente e i miei non ne parlano molto.> Chiedo mentre allontano i piatti da me come segno di aver terminato di mangiare.
<Il suo nome era Yelena Dasha Ivanov.> Alla pronuncia del secondo nome della donna, mi blocco un attimo.
<Dasha... Dasha come il nome dell'unica figlia dello zar Alecsei?>
<Si, era sua nonna, Yelena era la madre di Alecsei> Mi comunica lo zio mentre guardo l'orologio al mio polso.
"non è ancora troppo tardi, potrei indagare ancora un po' su alcuni aspetti" Penso mentre mi faccio riempire il bicchiere di vino da una seconda cameriera.
<Invece per quanto riguarda questo terzo personaggio misterioso che lavoro con il Drago e la Dama Rossa, si ha alcune informazioni, oppure riesce a nascondersi bene?> Chiedo mentre gioco con il calice di vino.
<Non si hanno informazioni perché manda sempre i suoi due scagnozzi a fare il lavoro sporco.
Sappiamo che loro due siano entrambi russi in quanto si sono presentati ai miei uomini in altri contesti.
Invece per quanto riguarda il loro grande capo, non si sa nulla come ho detto prima.> Mi risponde lo zio mentre i suoi occhi sono rimasti incantati ad osservare il centro tavola.
"ora o mai più" Penso mentre ripercorro l'e-mail di Nikolai.
<Invece per caso ti sei scontrato con una certa Cobra? Per stare in tema di soprannomi.>
<No. Chi è?>
Ignoro la sua domanda fingendo di non averlo sentito mentre scrivo a Nikolai.
La sua notifica mi aiuta a uscirmene da questa tana di traditori.
<Purtroppo ho dei problemi con alcuni miei locali qui in New York, mi spiace, ma devo andare.
Grazie per tutto zio. Veramente.> Gli dico mentre mi alzo dal tavolo e poggio la mia mano sulla sua spalla.
Mi faccio accompagnare fino al l'ascensore, e una volta fuori fermo un taxi per farmi portare alla penthouse.
Nel taxi decido di scrivere a Nikolai.
IVAN: Avevi ragione, mio zio sa chi ce dietro a quello che sta succedendo qui in America. Ti mando alcuni uomini per trovare tua moglie.
NIKOLAI: Quindi veramente non sa chi è l'Imperatore... Tutti lo conoscono, e tuo zio come mia moglie sono parte del suo giro. Solo che mia moglie ora è stata rapita per qualcosa che siguramente non doveva sapere.
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La corona del nuovo Zar |Trilogia Diamante Nero #2|
Action|Secondo libro della Trilogia Diamante Nero| Sono passati ormai due anni dall'ultimo attacco da parte della mafia cinese, ma nonostante ciò le famiglie appartenenti alla mafia russa non hanno abbassato la propria guardia. Nel frattempo, all'interno...