IVAN
<Allora siamo a pronti a partire?> Chiedo a Larisa mentre la osservo salutare mamma e papà, notando i suoi occhi lucidi, ma che sta facendo di tutto per trattenere le lacrime.
<Sì.> Mi risponde passandomi la sua valigia che carico nel bagagliaio della macchina.
<Allora andiamo, Davyd ci sta già aspettando al nostro jet.> Le dico mentre saluto da lontano i nostri genitori, Radim e Veronika che gli hanno raggiunti dopo.
Saliamo entrambi in macchina per dirigerci all'aeroporto privato di Mosca, dove il nostro aereo privato ci aspetta.
***
<Davyd scusaci del ritardo, abbiamo perso del tempo in più a salutare i miei, capiscili...
La loro unica figlia va all'estero per studiare senza i rinforzi della famiglia.> Gli dico mentre lo saluto velocemente con una stretta di mano, dopodiché accompagna me e Larisa dentro l'aereo.
<Non fa nulla, credo che la principessina abbia avuto anche qualche imprevisto, non solamente qualche saluto in più con la propria famiglia, non è così?> Risponde lui, prendendo in giro mia sorella.
<Ma stai zitto Davyd che non vedi una figa da secoli!> Gli risponde brutalmente Larisa mentre sale sul jet, lasciando me e il mio amico senza parole.
<La vedo più nervosa del solito...
Ciclo?> Chiede dubbioso.<Guarda non lo so e non lo voglio sapere, grazie Davyd.> Rispondo salendo insieme a Davyd.
Ci mettiamo seduti, io vicino a mia sorella e lui davanti a noi concentrandosi sul suo telefono, mentre io porto la mia attenzione fuori dal finestrino osservando le manovre dell'aereo.
<Hai già in mentre qualche università in particolare Lari?> Chiedo a mia sorella ancora intento ad osservare il panorama all'esterno, decidendo nel mentre di tirare fuori il portatile.
<Non ancora. Anzi vorrei chiederti consiglio. Dopotutto anche tu ti sei laureato e tutt'ora hai una laurea in questo settore, cioè quello economico.
Dopotutto con tutti i locali e i giri che i soldi fanno all'interno della nostra casa, credo sia normale sapere come tenere sotto controllo tutto...
Anche se vedo che qualcuno si è distratto.> Conclude lei guardandomi di sottecchi dal suo sedile.
<Lari, quello che riesco a fare con i nostri guadagni e il nostro patrimonio è grazie all' aiuto di papà e Davyd, perché io non posseggo nessuna laurea in economia.
È vero che ho fatto alcuni corsi, ma a dire la verità io posseggo una laurea in giurisprudenza.
Quindi, credo che tu ricordi dei corsi che ho fatto, visto che eri ancora piccolina.> Rispondo mentre accendo il portatile e preparo la postazione, sentendo il decollo del nostro jet.
<Però Davyd si, credo che lui possa aiutarti, anche meglio di me visto che è lui quello con la laurea in economia e management.> Dico mentre lancio un'occhiata al mio amico.
<Cosa, tu sei laureato?> Chiede incredula Larisa.
<Allora Lari, io sono il secondogenito del boss Viktor Markov. Ho scelto di fare la guardia personale per scelta, non perché sono stato obbligato.>
<Tuo padre era il precedente notaio degli Ivanov, dello zar Alecsei Ivanov!>
<Si e con loro è morto anche mio padre e mio fratello maggiore.
Con il loro impero è morta anche la mia famiglia.
Anch'io ho perso molto quella sera.> Finisce il discorso dicendo l'ultima frase sottovoce, quasi impercettibile all'orecchio di Larisa.
La osservo come realizza quello che è stato appena raccontato dal mio amico e come sta cercando di capire come comportarsi, in quanto non le è sfuggito il dettaglio finale detto a bassa voce.
Larisa si slaccia la cintura, in quanto siamo arrivati da almeno cinque minuti alla quota d'altezza necessaria per proseguire il volo.
Si alza andando a sedersi vicino a Davyd, con il quale inizia a discutere su quale università dedicare la propria attenzione.
Nel frattempo che loro discutono tra di loro, io mi concentro sul mio lavoro, o quanto posso e riesco a fare a distanza.
Dopotutto ho all'incirca tredici ore a disposizione in cui non potrò fare nulla di nulla e che non voglio sprecare a vuoto.
"sarà un lungo viaggio" Penso per poi sbuffare e cominciare finalmente a lavorare cimentandomi in vari documenti, rivedendo quelli che mi sono stati consegnati dal mio notaio e alcune e-mail che avevo completamente sorvolato.
Una tra tante attira la mia attenzione, più che altro il mittente che il suo contenuto.
Nikolai Romanov: mio migliore amico, compagno di armi durante i miei anni nell'esercito e in seguito nei miei anni come sicario sotto il comando di mio padre, oltre all'amico che mi ha convinto di intraprendere entrambi la stessa università.
<Davyd per caso tu hai mai avuto notizie di Nikolai in questo ultimo periodo?> Gli chiedo mentre apro la sua e-mail per leggerne il contenuto, soprattutto per l'oggetto utilizzato per l'e-mail stessa: HELP ME.
<No, perché? Ci sono problemi?>
<Solamente curiosità, da quando lo Zar è scomparso, con egli è scomparso anche la relazione che c'era tra noi vecchi under-boss.
Strano che tra tutti, dopo tutto questo tempo che non avevo sue notizie, mi ha mandato un'e-mail con uno strano oggetto.>
<Ora che ricordo, l'ultima volta che ci siamo sentiti mi aveva chiesto di dire a chi lo conosceva di non disturbarlo, a tempo indeterminato, fino a quando non si sarebbe fatto vivo lui.
Mi aveva detto che andava a caccia e non voleva essere disturbato.
Non sapevo che a Nikolai piacesse cacciare come hobby.> Commenta ridendo Davyd.
"peccato che Nikolai abbia un concetto diverso della parola caccia. chi è la donna che ti ha attirato l'attenzione Gufo?" Penso mentre inizio a scrivere una risposta alla sua e-mail.
È tarda notte quando arriviamo in America, per questo motivo decidiamo di andare direttamente nella nostra penthouse che abbiamo qui a New York.
<Finalmente, non ce la facevo più.> Dice Larisa buttandosi sul divano appena entriamo nell'appartamento.
<Ma se hai dormito per tutto il tempo.> Dice Davyd lasciando le nostre valigie vicino all'entrata.
Larisa sbuffa solamente, tirando fuori il suo telefono.
<Chiamo a casa.> Ci comunica mentre io e Davyd portiamo i bagagli dentro le nostre rispettive camere, più quella di Larisa.
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La corona del nuovo Zar |Trilogia Diamante Nero #2|
Aksiyon|Secondo libro della Trilogia Diamante Nero| Sono passati ormai due anni dall'ultimo attacco da parte della mafia cinese, ma nonostante ciò le famiglie appartenenti alla mafia russa non hanno abbassato la propria guardia. Nel frattempo, all'interno...