IVAN
<Non credo che sia il luogo più adatto per parlare di una missione del genere, tesoro.> La rimprovera Nikolai.
Alla parola tesoro, noto come il corpo di Raluca si mobilizza all'istante, ma, nonostante ciò, la osservo lanciare un'occhiataccia a Nikolai che la guarda sorridendo.
<Dove allora?>
<Se per voi va bene,> Intervengo nel loro discorso.
<Possiamo fare nella mia penthouse, qui a New York. Ovviamente se non ci saranno cambiamenti nella nostra permanenza.> Finisco di dire mentre mi giro verso Davyd e Larisa.
Nikolai ci pensa per un attimo, per poi rivolgersi a me con un cenno di testa, una riposta silenziosa: va bene.
Mi giro verso Raluca e decido, senza chiedere a Nikolai, di prendere la sua mano e metterla sul mio braccio.
<Se vogliate scusarci, vorrei parlare con la signorina Lazar.> Raluca mi osserva in modo sospettoso, soprattutto per l'azione che mi sono permesso di fare davanti al suo "presunto" marito.
Ottengo un cenno della sua testa, insieme a un sorriso a trentadue denti che Raluca decide di sfoggiarmi.
Senza attendere di più, ci dirigiamo verso il bar lasciando gli altri dietro di noi, che ovviamente hanno capito di non seguirci.
***
<Allora Volkov, cosa vuoi da una donna come me?> Mi chiede mentre sorseggia il suo martini.
Non le rispondo subito, e copiando il suo comportamento, decido di concentrarmi sul mio Old Fashioned gustandomelo appieno.
Raluca nota il mio comportamento, che vedo che la mette un po' sulle spine, e posa il suo drink.
Gira lo sgabello verso la mia figura, spostando di conseguenza tutto il suo corpo nella mia direzione.
<Lo so che vuoi avere informazione sull' "Imperatore". Dimmi cosa vuoi sapere Ivan?>
<Nikolai sa che sei in contatto con questo "Imperatore"?> Le chiedo, girando anch'io lo sgabello per confrontarmi meglio con lei.
Raluca decide di dare un sorso al suo drink, invece di rispondere alla mia domanda.
"devo prenderlo per un no" Penso mentre la osservo sistemarsi leggermente i capelli corti neri.
<Non voglio metterlo in pericolo. L' Imperatore di New York non è una persona debole.
Non ci pensa due volte a uccidere chi si mette sul suo cammino.> Mi dice sbuffando per poi continuare.
<E prima che me lo chieda, non conosco la sua identità. Conosco solamente quella del Drago e quella della Dama Rossa.
Per una missione mi è capitato di lavorare con entrambi, ma anche di questa informazione Nikolai non ne è a conoscenza.>
<Per caso c'entra con il rapimento?> Le chiedo mentre passo il bicchiere vuoto al barman, e nego con la testa l'offerta di avere un secondo drink.
<No, non è stata lei. Oppure sì... Forse, è probabile... Non lo so!> Esclama mentre ordina un nuovo cocktail.
<Perché volevi parlarmi?> Mi chiede sorseggiando dal suo secondo drink.
<Sei sicura che tu non sappia chi cazzo sia questa persona?> Le chiedo alzando leggermente la voce, ottenendo uno sguardo storto da alcuni camerieri che passavano accanto a noi.
<Nessuno lo sa a parte i suoi alleati più fedeli, Drago e Dama Rossa.
Ho provato più volte a chiedere a loro informazioni sul loro capo, in particolare alla Dama, Irina, visto che è quella più sociale, ma non ha funzionato.
L'unica cosa che posso dirti è che più ti vuoi avvicinare al loro "Imperatore" più diventano aggressivi e protettivi.
A me è bastata una domanda su di lui che durante una missione mi hanno lasciata indietro, a cavarmela da sola, senza alcuna pistola per difendermi da altre 10...> Dice mentre scrolla le spalle, e io decido di crederle.
Ma prima mi serve un'ultima domanda prima di lasciarla a Nikolai, che noto che si sta avvicinando minacciosamente a noi due.
<Mio zio, un certo Isidor Volkov, lo hai mai incontrato o sai se lavora con loro?>
<Vuoi la verità Ivan?> Mi chiede Raluca.
Le rispondo con un cenno, mentre la osservo allontanare il drink dalla sua figura decidendo di alzarsi, vedendo anche lei Nikolai che si avvicina a noi.
<Isidor è uno degli scagnozzi dell'imperatore.
Il bastardo si tiene molte persone di origine Russa. Anche Drago, come tuo zio e la Dama Rossa, sono russi.
E questa cosa è sospetta, perché... Questo non dirlo assolutamente a Nikolai, ma qualche giorno fa è arrivata una lettera con il suo simbolo a casa nostra, qui a New York.
Era una lettera che voleva la sua collaborazione, come quella di tuo zio con lui. E ora che ci penso forse è stato proprio l'imperatore a rapirmi.
Dopotutto non ho più ricevuto missioni da parte sua.
Missioni che mi venivano passate da queste tre persone sopracitate, è come se mi avesse cancellata dalla lista dei suoi alleati.
<Perché dici questo?> Le chiedo mentre anch'io mi alzo.
<Perché l'imperatore sa sempre tutto di tutti.
E posso per certezza dire che tuo zio si trova dalla loro parte, perché quando sono stata rapita è stato lui a farlo.> Mi dice Raluca prima di dirigersi verso Nikolai.
Osservo come i due mi salutano da lontano e sparire nella folla.
***
<Finalmente siamo a casa!> Dice Larisa appena scende gli ultimi scalini del nostro jet privato.
Dopo quasi un mese siamo ritornati in Russia.
Sono riuscito a rimettere a posto i nostri affari in America mentre Larisa è riuscita a trovare ed a inscriversi nell'università che voleva.
Inoltre, mio zio Isidor è come se fosse sparito, e confrontandomi con Raluca nei giorni passati insieme a lei e Nikolai per parlare per i dettagli della missione del Diamante Nero, mi ha detto che è successo qualcosa ai piani alti.
Che anche lei ha notato che ci sono stati dei cambiamenti nella stessa città di New York.
A causa di questi cambiamenti improvvisi, Raluca non si sentiva a suo agio e seguendo il suo sesto senso, Nikolai ha deciso di ritornare qui in Russia.
<Devo dire che questo clima freddo mi mancava.> Dico mentre tiro fuori il mio pacchetto di sigarette.
<Ma dove sono tutti?> Chiede Larisa, e alla sua contestazione decido di alzare la testa e notare che non c'è nessuno ad aspettarci.
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La corona del nuovo Zar |Trilogia Diamante Nero #2|
Action|Secondo libro della Trilogia Diamante Nero| Sono passati ormai due anni dall'ultimo attacco da parte della mafia cinese, ma nonostante ciò le famiglie appartenenti alla mafia russa non hanno abbassato la propria guardia. Nel frattempo, all'interno...