Ero tornato a casa allegro come sempre, ma una strana sensazione di solitudine mi accompagnava da quando avevo lasciato il campo dove mi ero messo a giocare, lo sguardo di quella piccola volpe mi aveva accompagnato per tutto il tragitto, sembrava così infastidito dalla mia presenza, ma allo stesso tempo mi sembrava molto importante.
Non raccontai a nessuno di quel incontro, a mamma non piaceva quando le dicevo che mi ero fermato a giocare con i miei piccoli amici, diceva che non era un luogo per me e poi ogni volta che le raccontavo di quei giochi, sorrideva tristemente per poi passare tutta la serata in camera, ogni tanto la sentivo piangere, perciò avevo deciso di non dirle più nulla, non volevo che la mia mamma piangesse.
Il giorno dopo non potei recarmi a giocare con i miei piccoli amici, il tempo non me lo permetteva, perciò restai a casa e aiutai la mamma e la nonna, pulii la mia cameretta e giocai tutto il giorno in salotto annoiato, volevo uscire a giocare nel campo, volevo rivedere quella piccola volpe nera, chissà cosa stava facendo in quel momento.
Finalmente dopo una settimana potei recarmi nel nostro solito punto d’incontro, appena arrivai trovai la volpe addormentata sotto un albero, i nostri piccoli amici non c’erano ancora, perciò mi sedetti vicino a lui e l’osservai dormire. Era così bello! Il suo manto nero sembrava splendere ad ogni respiro come se avesse catturato una luce che si illuminava ogni volta che il suo dorso faceva su e giù. Aveva le orecchie basse e il muso nascosto nella coda. La prima volta non avevo guardato bene la sua coda, perché era nascosta dietro di lui, ma ora potevo osservarla senza timore.
Era una coda grande, molto folta e sembrava anche molto morbida. Volevo toccarla, ma la paura di svegliarlo mi trattenne da fare qualunque mossa.
Dopo un po' arrivarono i nostri piccoli amici e decisi di lasciar riposare la piccola volpe, dormiva veramente tanto.
I giorni si susseguirono in quella maniera per molto tempo, non trovai più la volpe addormentata, spesso arrivava quando stavamo già giocando, non si avvicinava mai, restava sempre seduto in disparte ad osservarci, qualche volta lo trovavo a giocare con i nostri piccoli amici, mi piaceva guardare come si buttasse a pancia all’aria mentre gli facevano il solletico, ma io non potevo, ogni volta che mi avvicinavo lui si alzava di colpo e con un piccolo ringhio si allontanava mettendosi nuovamente in disparte.
I giorni divennero mesi, i mesi divennero anni, ma con la piccola volpe non ci fu mai nessun interazione. Ormai avevo perso le speranze, lui restava in disparte a guardarci e io ero contento anche solo che ci fosse.
Iniziai la scuola e facendo nuove conoscenze iniziai ad andare sempre meno al campo. Un giorno però, quando avevo appena dieci anni, nevicó tantissimo, una forza a me sconosciuta mi richiamò in quel posto.
Arrivai nel nostro campo e lo vidi tutto ricoperto di neve, splendida bianca neve, faceva veramente molto freddo, le mie piccole manine anche se coperte dai guanti erano tutte infreddolite e ad ogni respiro dalla mia bocca usciva una nuvola di fumo.
Feci un paio di passi in quel campo bianco meravigliato dallo splendore che mi circondava, quando sotto un albero notai un batuffolo nero rannicchiato su sé stesso. Mi avvicinai lentamente scorgendo la piccola volpe nera che tanto piccola non era più, avvicinandomi dovetti fare qualche rumore perché alzò subito il muso e rizzó le orecchie guardandomi fisso negli occhi.
Tremai, i vestiti che avevo addosso sembravano fin troppo leggeri per quel luogo anche se la mamma me li aveva comprati apposta per l’inverno.
La volpe si alzò e scuotendosi si levò tutta la neve che gli si era depositata addosso, per la prima volta dopo tantissimo tempo si avvicinò a me. Ero spaventato, non sapevo se mi avrebbe attaccato o meno, dopotutto non avevamo mai interagito dopo il nostro primo incontro, ma con mia grande sorpresa aprì la bocca e mi afferrò per un lembo del grosso cappotto che mi avvolgeva e mi tirò sotto l’albero dove era posizionato poco prima.
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Kitsune "Vmin Story"
FantasyEd eccomi qui con un racconto completamente fantastico, i protagonisti saranno i nostri amari VMIN. Se non vi piace la ship vi chiedo cortesemente di non insultarla e di rispettare le opinioni altrui.