Kitsune "Vmin Story"

06 - sono una kitsune

Quel Kim non si era più visto per tutta la mattinata perciò mi affidai a Hobi per vedere l'edificio.

Ero stato così bene quella mattina quando mi ero seduto accanto a lui, mi ero sentito al sicuro anche se avevo fatto un sogno stranissimo quando avevo chiuso gli occhi.

Avevo sognato di essere in un campo aperto, circondato al limitare dalla foresta e sotto un albero avevo visto una bellissima volpe nera addormentata. Mi ero avvicinato cercando di non spaventarla per poterla ammirare da più vicino, ma quando mi ero abbassato leggermente, la volpe mi aveva avvolto con la sua coda e mi aveva attirato a se strusciando il muso nel mio collo come se non aspettasse altro, l'avevo definita la mia volpe e lei mia aveva guardato con quello sguardo strano, ma magnifico, aveva un occhio verde smeraldo e uno arancione e leccandomi il viso mi aveva sussurrato mio. Non che avesse parlato, era tutto nella mia testa, ma l'avevo sentito chiaramente. Aveva un tono così roco e caldo che non mi ero sottratto a quella stranezza, ma anzi mi ci ero stretto maggiormente come a dargli la certezza che era così.

Che razza di sogno, innanzitutto non esistevano volpi nere e poi le volpi non erano animali da compagnia. Tutto lo scombussolare del trasferimento doveva avermi fuso il cervello.

Tornato a casa osservai la foresta non molto lontana, sembrava come la foresta del mio sogno. Mi ricordai che da bambino amavo giocarci dentro. Come un vecchio ricordo che riemerge , nella mia mente si affacciò un campo aperto, bellissimo, dove passavo i miei pomeriggi.

"Chissà se esiste ancora" spinto dalla curiosità, lasciai tutte le mie cose dentro la porta di casa e mi diressi all'interno della foresta.

Intorno a me solo alberi e cespugli, in quella foresta non entrava mai nessuno, la natura regnava sovrana, ma anche se cupo era un bellissimo posto, camminai senza una direzione precisa fino a quando non raggiunsi un punto in cui la selva si diradava, mi guardai attorno, era proprio come il campo del mio sogno e quello dei miei ricordi solo che le piante erano più rigogliose, sembrava che nessuno ci mettesse più piede da moltissimo tempo. Mi guardai attorno sbalordito per la bellezza che si presentava davanti ai miei occhi.

Al limitare del bosco notai qualcosa di insolito. Era qualcosa di nero, mi avvicinai con calma notando che si trattasse di una volpe. Non potevo crederci, la volpe del mio sogno era davvero là. Sbattei gli occhi incredulo, mi ero forse addormentato tornato a casa? Eppure non mi sembrava di essere andato in stanza. Stavo per andarmene da quel luogo strano troppo impaurito per le coincidenze che si stavano susseguendo quando un mugolio leggero mi bloccò.
Mi girai verso la volpe che si era alzata e mi fissava coi suoi occhi arancioni, la osservai avanzare instabile nella mia direzione, sembrava sofferente. Quando mancavano pochi passi, la vidi accasciarsi a terra esamine.
Mi avvicinai preoccupato, aveva il respiro accelerato e il suo naso era asciutto, troppo asciutto. La sollevai con cura attento a non svegliarla e mi diressi velocemente verso casa, non avevo idea di cosa fare, ma forse con una ricerca su internet sarei riuscito ad aiutarla e poi era come se il mio subconscio mi stesse obbligando a prendermi cura di quella volpe.

Arrivato a casa l'adagiai nel mio letto, era l'unico luogo comodo e caldo dentro casa. Andai velocemente a prendere il mio telefono e mi misi a cercare qualunque cosa. Non sapevo neanche cosa cercare, ero disperato, nessuno parlava di come prendersi cura di una volpe e non c'erano articoli su volpi nere.

L'unica cosa che avevo trovato erano articoli su cani e sui sintomi che potevano causare la secchezza del muso, non sapendo se potessi trattare o meno una volpe come un cane, decisi comunque di provarci.

Perciò iniziai a provare i vari rimedi che leggevo, senza risultati anzi notai che il respiro si fece sempre più accelerato. Ormai rassegnato provai a vedere se c'era qualche veterinario nella zona, ma sembravano tutto irraggiungibili.