~Capitolo 11~

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Quando la luce inizia a illuminare la stanza, è arrivata veramente l'ora di alzarsi.

Non sono riuscito a dormire e penso non lo abbia fatto neanche lui.
Si è mosso più volte sul mio petto cercando un posizione più comoda.

Forse avrà dormito un'oretta al massimo quando nel pieno della notte ha nascosto il viso nell'incavo del mio collo in cerca di calore.
Ho sentito per un po' il suo respiro lento scontrarsi con la mia pelle e ho cercato di muovermi il meno possibile per non disturbarlo.

Ieri è stata una giornata pesante.
Troppo pesante.

E la frase che mi ha detto ha distrutto tutto quello che c'era di bello.

Forse in realtà non ho elaborato alla perfezione.
Quei pensieri sono fuori dalla mia testa che cercano di entrare prepotenti.

Ma non voglio lasciarli entrare, non voglio credere a quello che mi ha detto.
Pensare che l'esserino steso al mio fianco sia stato toccato o peggio... Violentato.

Mi vengono i brividi solamente a collegare la stessa parola con il nome Mattia.

Non riesco a capacitarmene.
E pensieri furiosi si affollano nella mia testa, immagini che si sovrappongono una sull'altra.

Un padre che abusa e violenta suo figlio.

Solo l'amore può fare così male.

La sua pelle candida è stata marchiata da mani che dovevano proteggerlo.

Riuscirò a proteggerlo?
Sarò in grado di non rompere il suo cuore già rotto?

Steso su un fianco continuo a carezzare la sua chioma completamente dormiente su di me.

Finalmente è riuscito ad addormentarsi dopo ore immense.

Il suo volto è rivolto a me e il suo respiro lento colpisce le mie guance.
La bocca schiusa rilascia ogni tanto dei piccoli sospiri e le palpebre a volte tremano.

Sento il suo profumo e il battito del suo cuore contro il mio.

Una gamba mi circonda il fianco e la mano stringe dolcemente il tessuto del mio pigiama.

Come faccio ad alzarmi adesso? Dopo una giornata come quella d'ieri? Dopo una notte del genere?

Continuo a osservarlo incantato.
Non penso esista persona più bella di lui.

Lo avrò già detto miliardi di volte ma la mia opinione non cambia mai.
È...è letteralmente perfetto.

Mi sembra di avere tra le mani una bambola di porcellana.
Una bambola che può rompersi da un momento all'altro.
Così fragile e delicata.

Appoggio il mento sul suo capo incastrando il suo volto tra la mia spalla e il collo.

Respiro la pace e la tranquillità che mi trasmette e penso...
Potrei abituarmi.

Porto una mano sulla sua incastrata tra i nostri corpi e giocherello con le sue dita.

Vorrei afferrarle e non lasciarle mai più.
Ma poi il mondo ritorna a girare e mi ricorda che io di tutto questo... Non ho nulla.
Ma provo lo stesso a chiudere gli occhi e a dormire.

Però mi ricordo di dover andare a riprendere l'auto da Alex.

Sbuffo abbassando lo sguardo su di lui.
Controvoglia lo sposto dal mio corpo.

Sollevo la gamba e sistemo la sua testa tra i cuscini.

In un modo disumano riesco a sgattaiolare via senza svegliarlo.
Anche se lasciarlo mi dispiace.
Stavo così bene.

 ~ Shù ~ ( boyxboy) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora