~Capitolo 40~

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Mattia Pov's

Qualche minuto dopo, o forse dovrei dire ore dopo quando mi sveglio mi sento più stanco di prima e i minuti che impiego per risvegliarmi sono il doppio di quelli utilizzati da una persona normale.
Forse non è stata così una buona idea ritornare a dormire.
Porto una mano ai capelli per cercare di togliere da davanti il viso il ciuffo un tantino lungo che continua a cadermi davanti agli occhi, allungo una mano verso la mia destra in cerca del petto ampio di Christian e quando non lo trovo sollevo la testa a rallentatore.

Sbatto un paio di volte le palpebre e quando mi accorgo che effettivamente la parte destra del letto è vuota alzo un sopracciglio confuso.

"Chri?" Lo richiamo con un borbottio aspettando di rimando che sbuchi dalla porta o che mi risponda per farmi sapere che è presente.

Ma tutto questo succede solo nella mia testa perché esattamente come lo spazio vuoto di fianco a me la sua voce non giunge alle mie orecchie e la sua figura non appare sulla porta.

Mi tiro su, poggiando i gomiti sul materasso e guardandomi intorno per cercare di capire dove sia finito.
Poggio i piedi sul pavimento e apro il cassetto del comodino per prendere dei boxer puliti e un paio di pantaloncini da indossare.

Esco dalla stanza e a passo lento raggiungo il piano di sotto chiamando a gran voce il suo nome, ma esattamente come prima non ricevo alcuna risposta.

Ma cosa ancora più strana Cip non abbaia come il suo solito nell'udire la mia voce.

La casa sembra essere piombata in un silenzio quasi spaventoso.

"Cip?" Mi abbasso per controllare che non si sia nascosto sotto il tavolo della sala come il suo solito e quando non lo trovo entro in cucina in procinto di ripetere un'altra volta i loro nomi ma invece resto in silenzio di fronte alla scatola rossa appoggiata sul bancone della cucina e sigillato con un fiocco bianco enorme.

Mi guardo intorno e sollevo un sopracciglio avvicinandomi.
C'è una bomba per caso? Se lo apro esplodo?

Allungo il collo prima di prendere la scatola e scuoterla leggermente.

Qualcosa che si sposta sulle pareti del cartone mi fa capire che all'interno c'è un oggetto.

Solo dopo mi accorgo di un bigliettino incollato sul fianco.

Arriccio le labbra e lo stacco dallo scotch.
Lancio un ultima occhiata alla cucina e poi lo apro abbassando lo sguardo.

Una scrittura delicata e forse un po' affrettata mi si presenta davanti agli occhi.
Sorrido nel riconoscere la calligrafia di Christian.

Leggo il biglietto.

"Pulcino è arrivato per te il momento di giocare a un gioco che da piccolo amavo da impazzire, conosci caccia al tesoro?
Nella scatola c'è un pensierino per te e un biglietto che ti porterà dritto alla prossima tappa.
Spero tu sia abbastanza intelligente da riuscire a seguire il percorso e se così non fosse, verrò a cercarti ovunque tu sarai.
Ti amo, Christian."

Sorrido incredulo rileggendo il biglietto più volte per riuscire a elaborare la testa immensa di colui che ho deciso di amare per il resto della mia vita.

"Ma guardalo" sussurro a me stesso incredulo e anche un tantino emozione.
Con lui mi sembra di ritornare bambino.

Ripiego il biglietto rimettendolo al proprio posto nella busta e con ancora un sorriso a ornarmi il volto mi avvicino alla scatola tirando il fiocco e sollevando il coperchio.

Un orsacchiotto marrone dagli occhi verdi che si nasconde tra innumerevoli pezzetti di carta strappata che lo copre quasi per intero.

Lo tiro fuori facendo attenzione a non far cadere i pezzi di carta e alla vista di quel orso non posso fare a meno di ridere nel notare la targhetta rossa a forma di cuore cucita sul pelo con su scritto Christian.

 ~ Shù ~ ( boyxboy) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora