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Attenzione in questo capitolo sono presenti scene di violenza fisica/sessuale.
Pov Christian
Stringo la mano a uno dei soci che mi porge i complimenti per l'ottimo lavoro svolto.
Lo ringrazio più che felice e velocemente ritorno da Mattia che è rimasto leggermente in disparte.
"Ci sono" afferro lo sua mano trascinandolo con me.
Saluto con un sorriso caloroso un paio di persone che mi sembra di aver visto già per lo studio o forse da Giorgio ed entro nella stanza più piccola rispetto alle altre.
Con gli addetti del posto, non che dipendenti del mio capo abbiamo finito di sistemare tutto già da un bel po'.
Le luci calde abbelliscono l'ambiente bianco.
La musica in sottofondo crea un atmosfera di quiete e calma.
Il buffet è stato allestito alla perfezione a l'angolo della stanza insieme al tavolo delle bevande.Osservo tutto in defibrillazione con Mattia sotto braccio che mi segue in silenzio.
Ogni tanto mi giro per chiedergli come va e se gli piace ciò che vede e ogni volta mi risponde con un sorriso sulle labbra.
"Sono tutti bellissimi, non pensavo fossi così bravo" parla al mio orecchio per farsi sentire.
Non che ci sia chissà quale casino, oltre la musica a un volume normale e il chiacchiericcio delle persone si può parlare normalmente.
Ma capisco il suo motivo, fa ancora fatica a parlare con gli altri perciò penso che farlo ad alta voce nella sua testa sia un po' come farlo con qualcun'altro.Lo imito perché mi piace averlo così vicino, in più mi sembra di star raccontando chissà quale segreto.
Poi amo vedere i brividi che si formano sulla sua pelle ogni volta che poggio le labbra sul suo orecchio.
"Diciamo che me la cavo" sussurro lasciando un bacio sulla sua guancia.
Ariccia il naso arrossendo e con un moto di coraggio gli mordo una guancia senza fargli male.Si ferma in mezzo al corridoio a assottiglia gli occhi.
"Ma che fai?" Mormora guardandosi intorno.
Mi giro anche io a osservare il corridoio vuoto poi mi avvicino a lui.Lo afferro dai fianchi facendogli fare un giro su se stesso.
"A volte ti mangerei per quanto sei bello" strizzo le sue guance che al complimento diventano rosse.
Si poggia al mio petto ridacchiando e butta la testa indietro per non farsi vedere.
"Voglio vedere quello" afferra la mia mano e mi trascina nella stanza adiacente al corridoio.
La gente è iniziata a entrare già da una buona oretta e proprio come tutti gli altri stiamo osservando ogni singolo quadro.
Che io conosco a memoria visto che sono miei.È così strano avvicinarsi e leggere il proprio nome sotto ognuno di essi.
A ognuno si sofferma chiedendo il significato e sembra davvero felice di farlo.
Il tema che ho scelto è "le varie emozioni".
Ogni tela esprime un emozione diversa impressa su un volto o un luogo.
La tristezza di una donna incisa nei suoi occhi.
L'inquietudine di un vicolo di notte.
La felicità e la spensieratezza di un bambino che gioca.
E tanti altri."Questo?" Mi indica uno dei miei quadri preferiti.
Ciò messo un bel po' a farlo, non sapevo esattamente come interpretarlo."Questo rappresenta la solitudine" indico la donna in particolare.
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~ Shù ~ ( boyxboy)
Fiksi PenggemarE quel sole mi stava abbagliando. Era talmente forte che percepivo i raggi conficcarsi nelle ossa e ribollire nel sangue. Era talmente forte che il suo calore stava riscaldando la mia pelle lattea. Eppure era così dolce, così piacevole, il suo modo...