Capitolo 19. Jace?

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Due giorni.

Due orribili giorni.

Quarantotto ore di inferno.

Senza di lui, nulla ha più senso. Anche fare le minime cose, tipo uscire a fare una passeggiata o anche solo guardare la TV, è diventata una cosa inutile e noiosa.

In più Natale si avvicina, ormai siamo al 20 di dicembre, e mi piange il cuore sapere che non potrò passarlo con lui, come avevo pianificato.

Probabilmente lo passerò con Louis e i suoi genitori, in più mi ha detto che avrebbe invitato anche Liam perché sarebbe da solo visto che i suoi sono a New York.

Adoro i genitori di Lou, è come se fossero i miei. Mi hanno sempre trattata come una figlia, sin dall'inizio. Conoscono la mia storia, e sanno come e di cosa possono parlare con me. Sanno quali sono i miei punti deboli, e mi conoscono forse ancora meglio di quanto non facessero i miei genitori.
Sono delle bravissime persone, e gli voglio davvero un bene dell'anima.

Forse verrà anche sua nonna, ma ancora non si sa perché non sta molto bene e bisogna vedere le sue condizioni di questi giorni.

-Ahh finalmente è finita!- urla Louis, entrando in casa e buttando la cartella per terra.

-si, diamine. Non ce la facevo più!- esclama Liam, entrando dopo di lui in casa ed imitandolo.

Mi metto a ridere per le reazioni infantili dei miei due amici, ed entro chiudendo la porta dietro di me e appendendo la giacca.

Vado in cucina, e nel frattempo noto che quei due sono già stravaccati sul divano a guardare la TV o a giocare a qualche loro gioco stupido, come sempre. Non fanno altro che quello. Sono veramente dei bimbi.

-volete qualcosa da bere?- dico alzando la voce per farmi sentire sopra le loro urla e imprecazioni contro il televisore.

-due birre!- risponde Liam, sempre urlando ovviamente.

Sospiro frustata ed esasperata, sorridendo, e prendo due bottiglie di birra dal frigo per loro e un succo d'arancia per me.

Li seguo in salotto, appoggiando le loro bevande sul tavolino davanti a loro, e mi siedo poi sulla poltrona.

Rimango a guardarli giocare e discutere per un po, ridendo come una pazza. Sono veramente due deficienti, ma li adoro.

Sto per chiedergli di provare a giocare anche io, ma vengo interrotta dal campanello che suona e a cui, ovviamente, devo andare io ad aprire.

Apro distrattamente la porta, senza neanche guardare chi possa essere, per poi trovandomi il ragazzo che meno di tutti mi sarei aspettata di vedere.

-Jace?- chiedo, confusa.

-Ehi, Jennifer.- mi fa un cenno con la testa accompagnato da un sorriso timido e imbarazzato.

Probabilmente manco lui sa il motivo per il quale si trova qui.

-cosa ci fai qui?-

-oh, ehm.- si stringe nelle spalle, guardandosi intorno. -potrei parlarti un attimo?-

Sono veramente confusa. Cosa ci fa qui Jace? E perché vuole parlarmi? Questa situazione non mi piace, proprio per niente.

Controllo che Liam e Louis non mi stiano guardando, ma probabilmente nemmeno si sono accorti che il campanello ha suonato, perciò annuisco uscendo.

-dimmi.- sorrido, incrociando le braccia al petto e strofinandomele.

Sospira, mordendosi il piercing al labbro inferiore e dondolandosi sui suoi piedi nervosamente. Aspetta, da quando ha un piercing?

Dangerous temptation. ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora