Capitolo 27. I'm your princess

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Forse è proprio per questo motivo che nella mia vita stava andando tutto troppo bene. Forse la totale inesistenza di problemi nell'ultimo periodo, doveva per forza essere dovuta ad un intenzione di farmi provare una sofferenza maggiore a qualsiasi altra mai provata prima. Il destino ha prima preparato il terreno rendendolo cosi più fertile e facilmente coltivabile, per poi farlo rovinare da una tempesta di cinghiali sbizzarriti che fanno buche ovunque, rendendo così il terreno non più praticabile.

Ed è così che mi sento. Un terreno non più utile. A nulla.

E in questo caso la tempesta di cinghiali è Alice, probabilmente tornata con l'intento di distruggermi per una seconda volta la vita.

Non so esattamente cosa ci trovi di bello o interessante nel portarmi sull'orlo della disperazione e della tristezza, però resta il fatto che lei periodicamente debba tornare nella mia vita come un tornado devastante.

Ma, detto sinceramente, sono proprio stanca di queste situazioni.

Ho passato troppo periodi brutti in questi anni, e gli avvenimenti più recenti sono la rottura con Harry e il coma di Louis. Per fortuna non tutti è andato perduto, ma resta il male che ho provato. Quello non se ne andrà mai, neanche se le cose si dovessero aggiustare.

È una delle tante cose negative o positive, dipende dai punti di vista, del dolore. Certo, ti fa male, ti lacera dall'interno fino a non far rimanere più nulla dentro e fuori di te. Ti senti vuota, persa e con la voglia di morire alle stelle.
Ma, restando sempre dentro di te, ti aiuta a ricordare tutto il male che una determinata persona ti ha procurato, portandoti anche a restare sempre sull'attenti e a tenere la guardia alta, per non ricadere nello stesso vortice di disperazione e depressione che precedentemente avevi già visitato.

Non può scomparire, semplicemente può alleviarsi gradualmente.

Perciò, spero vivamente per lei che non abbia intenzione di fermarsi qui per la notte, date le valigie presenti dietro di lei, perché se lo può proprio scordare.

La voce di Louis mi fa risvegliare dai miei pensieri, facendomi rendere conto solo ora di essere qui in piedi davanti alla porta da circa una decina di minuti, senza battere ciglio o proferire parola.

"Cosa c'è?" Scuoto la testa, cercando di fare ordine nella mia mente e quindi di prestare finalmente l'attenzione che tutta questa situazione merita.

Alza le sopracciglia e mi fa un cenno verso la donna ancora posizionata sul ciglio della porta, come se fosse una domanda stupida.

E dannazione, certo che è una fottuta domanda stupida. Ma il fatto che lei sia qui davanti a me, chiedendomi di farla entrare e di ospitarla, è troppo per me. Non riesco a pensare a niente e non so che decisione prendere. Non so nulla.

"Cosa ci fai qui?" Finalmente mi decido a rispondere, portando lo sguardo verso la donna.

"Andiamo, Jeff. Non sei disposta ad ospitare una vecchia amica?" Chiede cercando di usare il tono di voce più dolce possibile, sempre entro le sue possibilità, ovviamente.

"Finiscila con questa sceneggiata e dimmi per quale vero motivo sei qua, Alice." Rispondo a tono, strabiliandomi di me stessa.

A quel punto il sorriso presente sul suo volto svanisce, consapevole di essere stata scoperta. Restiamo in silenzio per quale minuto, con i nostri sguardi che si studiano a vicenda per poter notare qualsiasi minimo dettaglio dell'altro.

Sento gli occhi di Louis che cercano di capire cosa sta succedendo. Sa benissimo la storia, e so che lui è sorpreso e preoccupato per la sua presenza tanto quanto me, se non di più. Non sa cosa potrebbe nascere dal nostro scontro, ma è consapevole che scoppierà un putiferio. Questa donna è sempre stata in grado di far uscire il peggio di me, ed avendo entrambe due caratteri molto forti, non può che nascere una casino.

Nessuno si aspettava il suo ritorno, o almeno non ora.

"Non so dove andare. Ho bisogno di un posto per dormire." Cede per prima, e anche prima del previsto, rispondendo alla mia domanda.

Ma sa che non è abbastanza e che esigo delle spiegazioni. E sa benissimo che deve darmele, sempre che lei voglia avere anche solo un'opportunità di restare in questa casa per un paio di giorni. Non di più. Non potrei sopportala di più.

"Mio marito mi ha cacciata di casa, sostiene che io abbia mandato in banca rotta le sua carta di credito." Ruota gli occhi al cielo, come se non fosse possibile per lei fare una cosa del genere. Quando invece è proprio da lei un comportamento così, e lei ne è consapevole. Ma è anche un comportamento da lei fingere di essere sempre innocente e di non essere in grado di compiere un gesto così meschino ed egoista come sposare un uomo solo per spendere i suoi soldi.

Questa è lei.

"Già, davvero stupido tuo marito." Rispondo ironicamente, con un ghigno sul viso.

Mi lancia un'occhiata maligna, come se potesse proibirmi o privarmi della mia libertà di esprimere un mio parere o semplicemente giudicarla come lei ha sempre fatto con me fin da quando ero piccola.

"Allora? Mi farai restare da te?" Casualmente la sua voce tanto dolce e tenera di prima, è letteralmente sparita del tutto.

Sospiro, valutando le varie opzioni che ho. Sono sicura che non dovrei accettare di ospitarla e che dovrei buttarla fuori di casa mia a calci o semplicemente chiuderle la porta in faccia. Ma so anche che se ora rifiutassi mi sentirei in colpa, visto che alla fine non riesco ad essere così cattiva. Neanche con lei. In più non sono così sicura che me la toglierei dalle scatole così facilmente, e probabilmente me la troverei sempre fuori dalla porta ogni volta che uscirei di casa. E poi, ho sonno e ho una voglia tremenda di tornarmene a letto. Potrà stare momentaneamente nella stanza di Louis, che nel frattempo dormirà con me. Non credo ci siano problemi per lui, anzi non sarebbe neanche la prima volta che dormiamo insieme. È quasi un'abitudine. Perciò, vediamo di porre fine a tutta questa situazione straziante e scomoda in fretta.

"Okay." Rispondo "ma solo un paio di giorni, non di più. Sei avvisata." Le punto il dito contro, cercando di essere il più convincente possibile.

Sul suo viso si forma un sorriso, e solo ora mi frulla in testa il pensiero che molto probabilmente se io non avessi accettato di ospitarla, lei non avrebbe avuto posto in cui andare e avrebbe passato le notti fuori per strada.

Rimuovo questo pensiero dalla mia mente, mentre la faccio entrare e chiudo la porta dietro di lei.

"Starai nella stanza degli ospiti, Louis dormirà in camera con me. Vedi di non farmene pentire Alice, o saranno cavoli tuoi." La avverto un ultima volta, prima di prendere Louis per mano e portarlo nella mia camera per poi chiuderla dietro di noi e lasciare Alice davanti alla stanza degli ospiti.

Mi butto sul letto emettendo un lungo e profondo sospiro, chiudo gli occhi e me li stropiccio per cercare di riprendermi un po.

Sento il letto abbassarsi affianco a me, segno che Louis si sia sdraiato, e un braccio mi avvolge dalle spalle per poi farmi voltare su di un lato verso di lui.

"Sei stata fantastica. Hai fatto la cosa giusta." Mi rassicura, dandomi un bacio sulla fronte e accarezzandomi la guancia.

Sorrido dolcemente alle sue manifestazioni di affetto e al suo tentativo riuscito di confortarmi. Lo adoro, questo già si sa.

Ha sempre avuto il potere di farmi vedere il lato positivo in ogni cosa, anche quando la situazione era catastrofica. Penso che questa sia una delle cose che più amo di lui, già.

"Per te non è un problema, vero? Intendo, tutto questo." Muovo le braccia in aria, per fargli capire a ciò che mi riferisco.

"Principessa, la casa è tua. E poi mi fa piacere dormire con te, lo sai. Dormo meglio insieme a te." Mi stringe più vicino a lui, cercando di trasmettermi tutto l'affetto che prova nei miei confronti.

Gli do un bacio sulla guancia, dopodiché ci mettiamo sotto le coperte e ci addormentiamo abbracciati e coccolandoci.

Lo amo, giuro. È uno di quegli amori che non finirà mai, resteremo sempre insieme qualsiasi cosa accada.

Lui è il mio principe ed io la sua principessa.

Dangerous temptation. ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora