Capitolo 25.

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-torno subito.- rassicuro la madre di Lou, Johannah, che si trova seduta accanto al letto del figlio.

Esco velocemente dalla stanza, per poi raggiungere le macchinette all'entrata dell'ospedale. Ho assolutamente bisogno di un caffè, per forza.

Sblocco il cellulare per vedere l'ora, e nel frattempo noto gli ormai numerosi messaggi da parte di Harry e qualcuno di Liam. Non mi sorprende la vista del nome di Harry sullo schermo, visto che in questa settimana non ha fatto altro che mandarmene un'infinità. Ogni giorno me ne manda come minimo cinque o sei, se non di più a seconda della sua volontà.
Non gli ho mai risposto, semplicemente per il fatto che non credo sia salutare. Per nessuno dei due. Mi ero fatta la promessa di non avvicinarmi più a lui, e non intendo infrangerla. Io sto bene anche senza di lui, qui in ospedale, affianco al mio migliore amico che in questo momento ha un disperato bisogno di me.

Non posso abbandonarlo, e non lo farò.

E poi non sono sola. Ho tante persone affianco a me, in questo periodo. Ci sono Liam, i genitori di Louis e in questi giorni è venuto anche a trovarmi Gregg, il ragazzo che avevo conosciuto in ufficio. Ovviamente ho dovuto contattare il signor Horan, informandolo che mi sarei assentata momentaneamente dal lavoro. Sono consapevole che non potrò stare qui a lungo, visto che Louis sembra proprio non volersi svegliare, perciò prima o poi dovrò ritornarci.

A proposito, a breve dovrebbe arrivare anche Mark, il signor Tomlinson, che ieri sera è dovuto ripartire perché oggi avrebbe dovuto lavorare e non poteva assentarsi ancora.

È così che va avanti da giorni ormai, più di una settimana. Ovviamente la notizia è corsa in fretta, e qui c'è un via vai di persone che entrano ed escono dalla stanza di Louis. Da una parte sono contenta, non pensavo che Louis si fosse inserito così bene nella scuola. Ha molti più amici di quanto potessi immaginare, anzi forse anche più di me. Ma la cosa che più mi fa incazzare è che Luke non si sia neanche degnato di far visita ad un suo vecchio amico, o quello che erano. Ho ancora intenzione di parlargli, non appena le cose si saranno un po' calmate e sistemate lo inseguirò fino a quando non mi sputerà la verità in faccia.

Sono appoggiata allo stipite della porta dell'ingresso dell'ospedale, con il bicchiere fumante di caffè fra le mani, intenda ad osservare "l'incantevole vista" fatta di alberi e lampioni separati dalle strade. Un paesaggio che trasmette tranquillità e purezza proprio eh.

-Jennifer.- la voce calda e paterna di Mark mi fa risvegliare dal mio strato di trans.

Lo saluto con un abbraccio e un bacio sulla guancia, per poi entrare insieme a lui e raggiungere le ormai solite sedie della solita sala d'attesa della solita stanza d'ospedale.

HARRY'S POV

Davvero l'amore fa così tanto male?
Davvero chi ama merita di soffrire?
Nelle favole, non si racconta sempre di due persone che si amano e finiscono per vivere felici e contenti?

E allora perché, dannazione, la mia vita deve essere così difficile?
Non chiedo molto, vorrei solo che io e Jeff potessimo vivere la nostra storia d'amore in santa pace. Senza colpi di scena o terzi incomodi.

Sinceramente questa volta non so neanche cosa le sia capitato per portarla a lasciarmi in questo modo.
Mi risulta impossibile pensare che sia solo per Tessa, perché Jeff non è quel tipo di ragazza. Lei è dolce, timida, premurosa, paziente e tanto tanto comprensiva. Non si sarebbe mai arrabbiata così tanto per una cosa del genere, sa che è stato solo un momento di debolezza e che la amo, più di qualsiasi altra cosa. In più, è tremendamente sexy. Cosa potrei volere di più? Lei è la mia ragazza, e lo resterà sempre.

Rimane il fatto che non sono andato con lei a trovare Louis all'ospedale, lasciandola da sola ad affrontare questa situazione. Probabilmente sarebbe stato anche più facile per me, riavvicinarmi a lei, sfruttando il fatto che lei sia debole e triste. So che sono pensieri da un tremendo egoista, ma li faccio solo perché sono disperato. Mi manca. Mi manca più dell'aria che ho bisogno di respirare per vivere.

E poi sinceramente, non me la sentivo proprio di andare in quel posto. Non ho mai avuto un buon rapporto con quegli edifici, e per me ospedale è sinonimo di strage o disgrazia. Io tengo a Louis, alla fine si è dimostrato un buon amico, nonostante le sue esigenze sessuali, e in particolare è per il mio "problema" e il rapporto che abbiamo, che non riuscirei a vederlo in quello stato.

Però continuo ad essere fortemente determinato a scoprire che cosa nasconde Jeff. Voglio sapere il vero motivo per il quale mi ha lasciato. Voglio sapere cosa la turba e la spaventa. Merito di sapere cosa sta succedendo.

LOUIS' POV.

Uno spiraglio.

Un sottile e misero spiraglio di luce.

Quella luce che tanto mi è mancata.

Quella stessa luce che purtroppo, nonostante lo voglia tremendamente, non riesco a vedere come vorrei.

Magari sono in Paradiso e non me ne sono accorto. Magari ora Jennifer comparirà al mio fianco, mi accarezzerà la guancia e comincerà a rassicurarmi e a dirmi di star tranquillo che andrà tutto bene.

Cazzo, ho così bisogno di lei ora.

Lotto con tutto me stesso per riuscire ad aprire i miei dannati occhi, salutando tutte le persone accanto a me, preoccupate per come sto. Ma sfortunatamente non ci riesco. Sento delle voci intorno, e riconosco subito quelle dei miei genitori e di Jennifer.

Oh, povera mia madre. Di sicuro penserà che sia colpa sua o cose del genere, è sempre stata quel tipo di persona. Ti prego, mamma. Non pensarlo nemmeno per sogno, è tutta colpa mia.

Se solo riuscissi a spiegarmi.

Ritento un'ultima volta a provare a vedere quella ragazza che tanto adoro, che mi illumina la giornata con il suo sorriso. Ne ho terribilmente bisogno in questo momento di un po' di luce, perché ho l'impressione di star sprofondando sempre più nel buio. Nell'oblio.

Ed io ho sempre avuto paura del buio. Lei lo sa.

Ma, come pensavo, niente. Fottutamente nulla. I miei occhi si rifiutano di aprirsi, ed io comincio a pensare che probabilmente non si riapriranno mai più. Non rivedrò più le persone che mi stanno attorno e che mi vogliono bene, senza neanche aver avuto il tempo o la possibilità di salutarli e ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto per me.

O magari, semplicemente, non è ancora arrivato il mio momento.

Dangerous temptation. ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora