Capitolo 31. I miss you so much

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In certe occasioni bisognerebbe usare sempre il buonsenso e la ragione. Sapere fin dove si può arrivare e, in alcuni casi, riconoscere quali siano i propri limiti. Non cercare mai di superarli eccessivamente, di andare oltre, per non rischiare che quel filo sottile sottile che lega il tutto si rompi.
Nonostante tutto, ci sono momenti in cui si viene messi alla prova. Ogni giorno la vita ti sottopone a diverse prove, diverse tentazioni, giusto per vedere se tu ci caschi o meno. La vita stessa è una prova. La prova più difficile e lunga di tutte, che non sempre si riesce a superare.

L'ultima prova a cui sono stata sottoposta, non credo di averla superata. O almeno, non credo che il risultato che era stato prefissato di quella situazione fosse questo.

Eppure ora mi ritrovo qui, nel mio letto, affianco all'uomo che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Sono consapevole dei rischi che corriamo, sia io che lui, ma sono così stanca. Così stanca di combattere contro tutto e tutti, soltanto per avere un po di pace e tenerlo al sicuro.
Gli sono stata lontana così tanto tempo, che ora non ce la faccio più e so di essere anche un po egoista nel volerlo tenere con me, senza neanche che lui sappia i rischi che corre..ma devo tentare. Devo tentare nel risollevare la nostra relazione, almeno quel poco che basta per essere felice. Lui mi rende felice.

"Buongiorno, piccola." Un lieve bacio viene lasciato sulla mia spalla sinistra, accompagnato da una stretta al bacino, ed io non posso fare altro che sorridere. Sorridere veramente, come non faccio da una vita.

"Buongiorno." Sospiro, voltandomi verso di lui e rimanendo a contemplarlo. Resto ad osservare ogni suo singolo dettaglio, senza curarmi di venire scoperta o fare figure imbarazzanti.
Non mi importa. Non mi importa nulla quando si tratta di lui. Mi è mancato troppo per far sì che un po di imbarazzo possa privarmi di questi piccoli magnifici momenti, ma che per me sono fondamentali.

È così bello anche di primo mattino.

Un movimento lieve seguito dalle sue labbra che si poggiano sulle mie mi fa risvegliare dallo stato di contemplazione in cui mi trovavo, facendomi continuare a sorridere anche in questo piccolo dolce bacio.

"Ti amo così tanto." Soffia sulle mie labbra, senza allontanarsi.

Ed è proprio ora che mi rendo conto di quanto stupida io sia stata. Non si può sempre proteggere le persone che si amano, danneggiando sia te che loro. Riuscirò a trovare una soluzione, sempre se il problema si ripresenterà visto che non si è più fatto sentire. Spero vivamente che rimanga solo un lontano ricordo.

"Anche io, amore." Gli poggio le mani sul suo viso, accarezzandogli le guance fino ad arrivare ai capelli. Sposta il suo corpo sopra il mio, mettendo le mani ai lati della mia testa per sostenere il suo corpo.

Delle ciocche di capelli gli ricadono sul viso, e nonostante sia perfetto anche così, glieli ritiro all'indietro, per poi ricadere nuovamente sulla fronte. Sono così lunghi.
Questo provoca un ghigno da parte sua, probabilmente dovuto più alla mia espressione contrariata che ai suoi capelli.

"Carina la barba." Sentenzio poi, sorridendo e prendendolo un po in giro.

"Mi è un po cresciuta in questi mesi." Mi informa, soddisfatto di star diventando un uomo a tutti gli effetti. "Ti piace?" Chiede, con tono preoccupato che non possa piacermi.

"Non tanto." Inarco la bocca, assumendo un'espressione pensierosa e insicura.

Scoppio a ridere subito dopo, nel momento esatto in cui la sua faccia assume uno sguardo sconvolto e totalmente preoccupato, il che comporta uno sbuffo da parte sua alzando gli occhi al cielo.

"Ah ah ah molto simpatica mi dicono." Si sposta da me, tornando al suo posto a pancia in su e le braccia sotto la testa.

"E dai, permalosone." Lo stuzzico, girandomi di lato e mi appoggio poi al suo petto accarezzandolo.

Alzo lo sguardo verso di lui, che noto mi stava già osservando e sorrido. Mi avvicino dandogli un bacio a fior di labbra, per poi riappoggiarmi nuovamente.

Lo sento sospirare, accarezzandomi poi i capelli e sussurrando un "mi sei mancata così tanto."

***

Sono circa le undici, e ancora Louis non si è svegliato. Oggi è sabato, quindi probabilmente non si sveglierà prima dell'una. È sempre stato un gran dormiglione, molto più di me. Prima dormivo molto anche io, quando non andavo a scuola mi svegliavo più o meno insieme a lui. Ora invece con il passare del tempo mi sono abituata ad alzarmi presto, e nel weekend più tardi delle 9-9:30 non riesco a svegliarmi.

Sto passando l'aspirapolvere in cucina, mentre Harry dovrebbe essere in bagno a farsi una doccia.
Mi ha proposto di andare con lui, ma non credo fosse una buona idea. Di mattino ho notato che ha molte più fantasie del solito.

Canticchio qualche nota di una canzone, quando un forte urlo dal piano di sopra mi fa spaventare. Spengo l'aspirapolvere, e sento Louis imprecarmi contro di tutto e di più.

"Dannazione Jenny! Vuoi o no aprire sta cazzo di porta? È da mezz'ora che quel dannato campanello suona!"

Sospiro pesantemente per cercare di calmarmi dall'urlargli contro cose poco piacevoli, e mi avvio alla porta rispondendo con un semplice "va bene" a Louis.

Guardo dallo spioncino chi possa essere, ma non vedo nessuno. Apro comunque la porta, e quando sto per chiuderla noto per terra una busta bianca con scritto il mio nome sopra. Mi guardo in torno per vedere se ci sia qualcuno, magari proprio chi ha messo la busta, ma sfortunatamente non vedo nessuno. La prendo e chiudo la porta di casa, per poi dirigermi in salotto e sedermi sul divano.

Il mio nome è scritto in stampatello e maiuscolo, con una calligrafia che non conosco. Non c'è nessuno indirizzo, nessun mittente. Solo il mio nome. È chiaro che l'hanno portata a mano, e ovviamente non vogliono far sapere da parte di chi sia.
Avevo in mente di aprirla più tardi, magari quando sarei stata da sola, ma la mia curiosità ha la meglio facendomela aprire subito.
C'è un foglio bianco, piegato in due parti, e appena lo apro grandi scritte con pezzi di giornale, tipo come nei film horror o polizieschi, mi lanciano il loro messaggio forte e chiaro:

'Mi sembrava che avessi capito, ma a quanto pare ti piace giocare. Ricordati però che a questo gioco si gioca in due, preparati.'

SPAZIO AUTRICE

SALVEEEEEEEEEE
Scusate per l'attesa, ma la scuola mi distrugge. Comunque ora con l'arrivo delle vacanze di Natale cercherò di farmi perdonare e postare più frequentemente, portandomi avanti con la scrittura dei capitoli.

Posterò il prossimo capitolo appena riesco a scriverlo, come ho fatto ora(l'ho appena scritto, quindi se ci sono degli errori, perdonatemi).

Allora, che ne pensate di questo capitolo?

Vi piace la storia?

Siete curiosi di sapere chi tormenta la povera Jennifer?

Avete qualche idea su chi possa essere?

Fatemi sapere, votate e commentate per favore!

~Harrehjvoice

Dangerous temptation. ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora