𝗯𝗹𝗼𝗻𝗱𝗶𝗲𝘀

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Mi siedo sul divano con uno sbuffo, allungo un braccio dietro per scrocchiare il collo.

Pete mi guarda per un po', prima di sorridermi e sedersi al mio fianco, con il telefono appoggiato sulle gambe incrociate.

«Perché fai quella faccia?»

«Ti sei cacciato nei guai, non puoi pretendere che gli altri Club non siano incazzati neri con te.»

Sbuffo.

Intravedo Macao rientrare dalla porta a vetri con due sacchetti tra le mani, annuendo con la testa.

Si siede sul pavimento di fronte a noi, appoggiando sopra al tavolino basso le portate ancora fumanti del ristorante.

«Pete ha completamente ragione, Kim. Ancora non riesco a capire come tu possa pensare che io voglia fare qualcosa.»

«Sei il Presidente dell'Università, com'è possibile che non puoi -»

«Ho le mani legate, Kim.» Aggiunge rapido, passando una vaschetta di riso e curry piccante a Pete, che lo ringrazia con un sorriso. «Ho cercato di essere un buon Presidente, ma dovevo sacrificare qualcuno, no? I quattro Club che sono sopravvissuti erano quelli più idonei per la distribuzione del fondo extra che abbiamo ricevuto, non posso oppormi al voler del Rettore.»

Stringo i pugni.

Poi sospiro.

«Ma che cazzo, Macao. Non me lo sarei mai aspettato da te.»

Pete alza un sopracciglio, sorride un po'.

Mi dà una leggera pacca sulla spalla.

«Ho saputo che il Presidente del Club di Musica ti ha fatto il culo. Perché non parliamo di - ma che cazzo, Kim!»

Lo pizzico ancora sul fianco.

Fa un passo indietro, dandomi un calcio con il piede destro, prima di appoggiarsi al bracciolo del divano per starmi seduto di fronte.

«Sei uno stronzo.»

«Prova a chiamare il tuo fidanzato in questo modo, vediamo se parli ancora!»

«Come se non gli piacesse essere ripreso da Vegas.» Azzarda Macao, che cerca di nascondere un sorriso, quando evita uno schiaffo sulla testa di Pete che si sporge dal divano. «In ogni caso, non posso fare niente, Kim. Dovete sfidarvi e vincere, la somma di denaro che c'è in premio. È un buon inizio per ricostruire i Club, cerca di tirare fuori le tue ottime doti e fagli il culo.»

Pete è il fidanzato di mio cugino, Vegas, il figlio maggiore dello zio.

È alto.

Snello.

Bellissimo.

Il suo viso assomiglia ancora a quello di un bambino un po' troppo cresciuto. Sembra più giovane per un ventiseienne della sua età, la maggior parte delle volte non è raro che lo riescano a scambiare per uno studente quando si reca in Università a portare il pranzo - dimenticato a casa - a Macao.

Gli occhi sono di un colore molto scuro, quasi che tende al nero. Il taglio delle palpebre è infossato verso l'interno, tipico tratto ereditato dalle sue origini coreane.

Le labbra sono rosee come un bocciolo in fiore, il naso è alla francese.

Le sue forme danno un tratto ancora più dolce al suo volto, si rispecchia perfettamente personalità estremamente bizzarra e allegra.

Insomma, il completo opposto di Vegas.

«Ti ricordo che anche il mio Club partecipa, eh.»

Macao ridacchia.

☽ 𝗵𝗶𝗴𝗵 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝘀𝘄𝗲𝗲𝘁𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora