𝗱𝗶𝗿𝘁 𝗰𝗮𝗸𝗲

203 10 2
                                    

Mi siedo sulla poltrona dello studio, con lo sguardo vago intorno a me.

Non entro qui da un bel po', dal giorno in cui ho detto a mio padre che volevo iscrivermi ad Infermieristica. Non che fosse d'accordo, eh.

Ma la regola d'oro qua dentro casa stabiliva che potessi studiare ciò che volevo, a patto poi di entrare a far parte del progetto futuro della Fabbrica di Cioccolato.

L'ho scampata per ora, però sono sicuro che quest'ultimo anno passerà in fretta. Non potrò più... non potrò più fare ciò che desidero, né andare in ospedale a svolgere un tirocinio che mi possa dare un posto sicuro.

Dovrò fare tutto ciò per cui sono stato istruito che mi piaccia o no.

Apro il cassetto della scrivania, mi inginocchio per guardarci dentro.

Ma è possibile che tenga qua ogni contratto con i suoi dipendenti e i collaboratori a cui vendere i prodotti off limits? No, non credo.

Mio padre non è così stupido, vero?

Apro l'altro cassetto, lancio un'occhiata verso la porta chiusa.

In questa casa esistono soltanto tate o governanti, non dovrebbe disturbarmi nessuno.

E poi ora, è impegnato in una riunione con Vegas e Kinn.

Ho ancora un po' di tempo.

Estraggo il contratto dalla borsa al mio fianco, quello che ho preso dalla casa di Porschè.

«Da quando... la Fabbrica ha un logo? Non abbiamo un logo ufficiale.»

Noto il logo in alto a destra del contratto, alzo un sopracciglio.

Cerco ancora tra i cassetti.

Prima di sedermi sulla sedia con un altro sbuffo.

Dove cazzo ha messo ciò che mi serve?

Allungo una mano verso al cassetto, lo noto appena mi avvicino un po' di più.

Alzo il coperchio sotto ai fogli.

Un doppio fondo.

Mi prende per il culo?

Tiro fuori un plico di cartellette trasparenti.

Attestato di adozione Porsche Kittisawasd.

Deglutisco.

Prendo la seconda cartelletta...

La poso sul pavimento, di fianco alla prima e al contratto.

Attestato di adozione Porschè Kittisawasd.

Apro il contratto, leggo rapidamente le clausole. Lo chiudo, giro le pagine una dietro l'altra.

Sto in ginocchio sul pavimento.

Apro l'attestato di destra.

Leggo ancora.

Poi quello di sinistra, e poi un altro contratto di collaborazione e...

Ma che cazzo.

Da quanto tempo si conoscono le nostre famiglie?

È per questa ragione che mi odia, vero?

Perché...

Non ci credo, merda.

Ho avuto le risposte sotto agli occhi per anni, che ora mi ritrovo ad avere a che fare con Porschè senza sapere di avergli fatto del male dal primo giorno in cui è nato.

☽ 𝗵𝗶𝗴𝗵 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝘀𝘄𝗲𝗲𝘁𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora