𝗽𝗮𝗻𝗰𝗮𝗸𝗲𝘀

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Poso i documenti sul tavolino basso di fronte a Tankhun.

Alzo lo sguardo.

Si avvicina lentamente alle scartoffie e le cartellette, legge ad alta voce.

«Perché c'è il nome di papà?»

«Non lo so, lo chiedo a te.»

Tankhun si stringe nella pelliccia aranciata con un sospiro, appoggiando poi la schiena contro la poltrona.

Ad ogni fine del mese, non c'è mai mio padre. Lascia da soli Tankhun e Kinn per andare a fare la scorta di merce necessaria per i nuovi ordini, va spesso assieme al padre di Vegas e il nonno di Pete, che da poco meno di tre settimane è diventato un socio ufficiale in fabbrica.

Era inutile rimanere con il dubbio e non venire qui, con una scusa, a chiedere direttamente a loro, quindi ho deciso di cogliere la palla al balzo.

Sono sicuro che Tankhun sa qualcosa, è l'unico che ha contatti diretti con papà.

«Quindi?»

«Non ne so niente, te lo giuro, Kim.»

Sospiro.

«La mia pazienza ha un limite, Khun.»

«Ma te lo giuro!»

Mi appoggio con la schiena contro al divano, indico con la testa i documenti.

«Mi stai dicendo che non hai mai visti i documenti di papà? Scusami, ma non ti credo affatto. Sei l'unico di cui si fida in Fabbrica, a parte Kinn che attualmente vive nel mondo delle favole con Porsche. Come puoi non sapere se ha fatto in passato un contratto con la famiglia di Porsche e Porschè?»

«Di che state – ma che...»

Kinn si inginocchia davanti al tavolino, alza un sopracciglio.

«Cos'è quel contratto di adozione? Vuoi diventare padre?»

Ridacchia.

«Leggi a chi appartiene.»

«Ma figurati se Kim diventerà padre, lo appende con un chiodo al muro quel bambino sfortunato.» Aggiunge Tankhun con tono divertito, dopo aver preso il bicchiere di limonata fresca dal tavolino, per bere un piccolo sorso dalla cannuccia. «In effetti, non l'avevo notato quel contratto. Ma a chi – oh, merda.»

Kinn mi guarda.

Lo stesso fa Tankhun, prima di posare il bicchiere sul tavolino.

«Quei documenti non sono firmati né approvati, ma appartengono al tuo ragazzo e a suo fratello. Ne sai qualcosa, Kinn?»

«Stai dicendo che...»

«Forse siamo fratelli con Porsche e Porschè.» Confermo, annuendo con la testa. «E forse la fabbrica non è l'unica eredità che ci deve essere... data dopo la laurea.»

«Il padre di Porsche è morto anni fa, dubito che siano stati adottati.»

«Non puoi saperlo, Kinn.»

Noto Tanlkhun alzare il dito, come per cercare di attirare la nostra attenzione, ma scaccio la sua mano con uno sbuffo.

«Non fare il bambino, dì ciò che pensi, Khun.»

«Papà non ha figli illegittimi, ne sono sicuro. E sapete perché?»

Scrollo le spalle.

«No, ma se puoi dircelo e renderti utile, per una volta.»

Tankhun ridacchia.

Asserisce una pacca sulla schiena a Kinn.

«L'albero genealogico della nostra famiglia non ha nessun bastardo. La nonna ha deciso che papà dovesse sposare la mamma quando avevano appena sette anni, perché era un'amica ricca di famiglia. Il matrimonio tra mamma e papà era combinato, me l'ha detto quando ero piccolo e mi ha portato di nascosto al circo, dicendo a Kim e a te, Kinn, che avevate la febbre, che andavamo a prendervi le medicine per il morbillo.»

☽ 𝗵𝗶𝗴𝗵 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝘀𝘄𝗲𝗲𝘁𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora