𝗯𝗮𝗻𝗮𝗻𝗮 𝗯𝗿𝗲𝗮𝗱

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Chè chiude la porta della camera dietro di sé, con una mano mi spinge verso l'interno.

Mi chino verso di lui, cercando di baciarlo ancora.

Sorride un po', stringendomi le braccia dietro al collo.

«Sei sicuro che siamo da soli?»

«Hai paura?»

Sussurra piano.

Prima di rubarmi un bacio.

«Mmh, Kim?»

«No, non ho paura.»

Mi siedo sul suo letto.

Appoggio le braccia ai lati dei miei fianchi.

Mi sale addosso, sedendosi sul mio bacino.

«Sei ancora arrabbiato con me?»

«Non sono arrabbiato con te.»

«Sei sicuro?»

«Si, sono sicuro.»

Mi si stringe addosso, con le dita accarezzandomi dietro la nuca.

Lo stringo anche io, appoggiando la fronte sulla sua spalla.

Ho immaginato così tante volte di riaverlo tra le mie braccia, che sono sicuro sia solo un sogno, prima di svegliarmi e realizzare che l'ho perso per sempre, non soltanto per colpa di Macao.

«Non mi sono mai sentito così, Chè.»

«Come?»

«Come se... tu potessi distruggermi.»

Fa scorrere la punta del naso sulla mia, respira contro al mio viso.

Alzo un po' la testa.

«E pensi che sia sbagliato?»

«No, non credo. Tu credi che lo sia, Chè?»

Scuote la testa.

Allungo le mani verso l'alto, raggiungo le sue spalle.

Abbassa una spallina della camicia, aprendo piano i bottoni sul davanti.

«Posso?»

Annuisce.

Bacio la sua spalla, abbasso un po' di più la camicia. Lo scopro lentamente, davanti ai suoi stessi occhi incuriositi, con una mano appoggiata contro al suo fianco, che stringo tra le dita, per farlo avvicinare maggiormente a me.

Annaspa un po', in cerca d'aria.

Succhio la pelle, lecco piano la parte arrossata.

E ricomincio a baciarla in altri punti, mentre il suo respiro si spezza tra le mie stesse dita.

Lo spingo con la schiena sul materasso.

Mi infilo tra le sue cosce, che si schiudono intorno al mio bacino, quando sposto entrambe le sue braccia sulla mia spalla, come poco fa.

Sorrido d'istinto.

«Posso?» Ripeto.

«Si, puoi farlo, Kim.»

Si morde le labbra.

Gli sfilo la camicia.

Poi scivolo via dal materasso, per levarmi il maglioncino.

Si tira un po' su, appoggiando i gomiti sul materasso.

Dovrei sentirmi speciale, vero? Porschè si sta concedendo a me, ma io riesco solo a guardarlo e credere di essere quello più fortunato, perché ha deciso di scegliere me, non qualcun altro.

☽ 𝗵𝗶𝗴𝗵 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝘀𝘄𝗲𝗲𝘁𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora