𝗯𝗮𝗸𝗲𝗱 𝗮𝗹𝗮𝘀𝗸𝗮

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↳ Ci tengo a ringraziare chiunque ha letto la storia. Per tutto il periodo di pubblicazione ho notato come è cresciuta di letture e stelline, non me lo sarei mai aspettata, GRAZIE DAVVERO. 

Ho scritto questa KimChay cercando di adattarla un po' al calderone di boys love letti o drama visti, e devo essere sincera, mi piace com'è venuta fuori. Mi piace tutto, per la prima volta ammetto che sono orgogliosa un po' di me stessa. Per chi mi segue da tanto, sa perfettamente che ho SEMPRE scritto per me, non per altri, però... è stato bello, ecco. 

So che sto aggiornando pochissimo, ma attualmente lavoro e la maggior parte delle sere son troppo stanca per poter aggiornare o scrivere qualcosa. Vi chiedo di avere pazienza, soprattutto anche per le One Shot (le richieste sono ancora chiuse) e controllare gli avvisi sul mio profilo, anche per vedere i prossimi aggiornamenti e le storie che usciranno appena avrò scritto i primi capitoli :)

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Mi siedo sul bordo.

Non c'è nessuno.

Soltanto io.

Con il costume addosso, gli occhi socchiusi e le mani appoggiate dietro la schiena, che ascolto il rumore dell'acqua, gustandomi il profumo invadente del cloro.

La piscina è sempre stata un porto sicuro per me, ma da quando ho cominciato a vederla come il mio primo incontro con Chè, è cambiato tutto. Ogni attimo, ogni secondo davanti a questo bordo, la sua voce che mi rimprovera perché il mio Club gli fotte i soldi per i suoi progetti, ne è valsa la pena? Si, cazzo.

Per arrivare ad averlo, per stare con lui.

Sono ancora un po' confuso dalla faccenda dei nostri padri, però sono anche felice, in un certo senso.

Perché Porschè è con me.

Gli accarezzo il retro del collo con le dita, sorrido d'istinto quando gira sorpreso la testa verso di me come per dirmi "che cosa c'è?"

Ti amo.

Vorrei dirtelo così tanto, merda.

Ma forse, non è ancora il momento adatto.

«Tra poco c'è la votazione. Non vuoi andare?»

È venuto qui, per stare con me.

Non abbiamo... fatto niente. Se non abbracciarci, rimanere appoggiati al bordo della piscina a guardarci in silenzio.

Prima di baciarlo e dirgli che potevamo fare quello che voleva.

Non è successo niente, eh. E mi va bene così, voglio solo avere un po' di compagnia.

«Credi che mia madre smetterà mai di odiare tuo padre?»

Scrollo le spalle.

«Non credo, no.»

Ridacchia.

«Anche secondo me.» Aggiunge rapido, afferrando la mia mano tra le sue, a bordo della piscina, guardandole a testa bassa. «Io non riuscirei a perdonare di vedere l'amore della mia vita portato via... dal primo sconosciuto che capita, capisci? Farebbe troppo... male.»

«Tuo padre ti voleva bene, non -»

«Lo so, che mi voleva bene, Kim. L'ha sempre dimostrato dal momento che ci ha lasciato la sua eredità, ma ha fatto soffrire mia madre.»

«Tutti facciamo delle scelte sbagliate.»

«Ma l'amore non deve far soffrire.»

«Appunto. È per questo che non voglio vederti mai più soffrire per me, d'accordo? Ho fatto degli errori, non voglio che si possano ripetere in alcun modo. Cerca... di capirmi, di capire anche tuo padre.»

☽ 𝗵𝗶𝗴𝗵 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝘀𝘄𝗲𝗲𝘁𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora